Il 10 marzo 1997 Giovanni Paolo II firmò "breve apostolico" Ad firmiores reddendas con il quale si stabilirono le relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Libia di Gheddafi. Questo articolo ripercorre la loro complicata evoluzione basandosi sulle carte di Giulio Andreotti, il politico italiano che è stato sette volte primo ministro e ha servito come ministro degli affari esteri in diversi governi. I rapporti tra la Santa Sede e la Libia facevano parte di una strategia mediterranea volta a superare l'isolamento del paese guidato da Gheddafi che alcuni paesi occidentali perseguivano. Superare l'isolamento della Libia era anche un obiettivo dell'Italia, interessata a contribuire anche a una maggiore collaborazione tra le tre religioni monoteiste originarie della regione mediterranea.
Andreotti, la Libia di Gheddafi e la Santa Sede / D'Angelo, Augusto. - STAMPA. - (2018), pp. 231-268.
Andreotti, la Libia di Gheddafi e la Santa Sede
Augusto D'Angelo
2018
Abstract
Il 10 marzo 1997 Giovanni Paolo II firmò "breve apostolico" Ad firmiores reddendas con il quale si stabilirono le relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Libia di Gheddafi. Questo articolo ripercorre la loro complicata evoluzione basandosi sulle carte di Giulio Andreotti, il politico italiano che è stato sette volte primo ministro e ha servito come ministro degli affari esteri in diversi governi. I rapporti tra la Santa Sede e la Libia facevano parte di una strategia mediterranea volta a superare l'isolamento del paese guidato da Gheddafi che alcuni paesi occidentali perseguivano. Superare l'isolamento della Libia era anche un obiettivo dell'Italia, interessata a contribuire anche a una maggiore collaborazione tra le tre religioni monoteiste originarie della regione mediterranea.File | Dimensione | Formato | |
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