A metà Novecento, l’attenzione per il linguaggio in uso ha condotto a una duplice svolta pragmatica. Mentre sul versante linguistico l’eredità saussuriana raccolta da Émile Benveniste (1902-1976, cfr. Benveniste, 1970) ha negato l’idea della lingua come sistema autosufficiente, smentendo la possibilità di un’analisi linguistica context-free, e ha criticato l’intransigente dicotomia tra langue e parole, configurando una “linguistica del discorso”; sul versante filosofico la filosofia del linguaggio ordinario ha riconosciuto, con la nozione di “atto linguistico” (Austin, 1962) e la definizione di significato come uso (Wittgenstein, 1953), la natura performativa del linguaggio e il ruolo essenziale del contesto comunicativo ai fini della determinazione del senso. Grazie a questi apporti e agli sviluppi della sociolinguistica, intorno agli anni sessanta e settanta, la linguistica ha accettato definitivamente la necessità di compromettere l’analisi con elementi esterni al sistema, prendendo in considerazione, nel contempo, unità più estese della frase. I tempi erano dunque maturi per lo sviluppo di una “linguistica del testo”.
«La comunicazione fra discorso e testo» / Diodato, Filomena. - STAMPA. - (2012), pp. 73-101.
«La comunicazione fra discorso e testo»
Filomena Diodato
2012
Abstract
A metà Novecento, l’attenzione per il linguaggio in uso ha condotto a una duplice svolta pragmatica. Mentre sul versante linguistico l’eredità saussuriana raccolta da Émile Benveniste (1902-1976, cfr. Benveniste, 1970) ha negato l’idea della lingua come sistema autosufficiente, smentendo la possibilità di un’analisi linguistica context-free, e ha criticato l’intransigente dicotomia tra langue e parole, configurando una “linguistica del discorso”; sul versante filosofico la filosofia del linguaggio ordinario ha riconosciuto, con la nozione di “atto linguistico” (Austin, 1962) e la definizione di significato come uso (Wittgenstein, 1953), la natura performativa del linguaggio e il ruolo essenziale del contesto comunicativo ai fini della determinazione del senso. Grazie a questi apporti e agli sviluppi della sociolinguistica, intorno agli anni sessanta e settanta, la linguistica ha accettato definitivamente la necessità di compromettere l’analisi con elementi esterni al sistema, prendendo in considerazione, nel contempo, unità più estese della frase. I tempi erano dunque maturi per lo sviluppo di una “linguistica del testo”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.