Il processo formativo del piccoli centri storici. Dalla villa al villaggio, dal monastero al castello, al palazzo. The formation process of small historical towns. From villa to village, from monastery to castle, to palace

In accordance with a consolidated methodology, by analysing small historical towns and their landscape it is possible to acknowledge the urban fabric’s formation phases before considering their transformation project. The province of Rome’s so-called «small» historical towns are an important cultural resource and, together with their tangible and intangible cultural heritage, form a unique social capital which must be optimised, protected and above all documented, before an uncontrolled urban development will erase their historical memory for ever. The case of San Vito Romano, analysed in accordance with the «close correlation between ancient documents and the settlements’ physical conformation», is characterised by separate phases that can be interpreted with a certain clarity. The study presented herein focuses on the area between Tivoli, Subiaco and Palestrina: an area characterised by various ethnic ridges, the Aequan, the Hernic and the Latial ridges. Specifically, three small towns have been selected as case studies: Bellegra, San Vito Romano and Pisoniano, considered as an organic part of the same orographic ridge, the watershed between the hydrographic basins of the Rivers Aniene and Sacco which marked the boundary between various cultural areas as from ancient times.

L’analisi, secondo una metodologia consolidata1, dei piccoli centri storici e del loro paesaggio consente di anteporre la conoscenza delle fasi formative del tessuto urbano al progetto di trasformazione. I cosiddetti «piccoli» centri storici della provincia di Roma sono un’importante risorsa culturale e costituiscono, con i loro Beni Culturali materiali e immateriali, un capitale sociale unico al mondo che dobbiamo valorizzare, tutelare e, soprattutto, documentare prima che uno sviluppo urbanistico incontrollato ne obliteri per sempre la memoria storica. Il caso di San Vito Romano, analizzato secondo la «stretta correlazione tra la documentazione antica e la conformazione fisica degli insediamenti», è caratterizzato da fasi distinte e leggibili con una certa chiarezza. Il lavoro qui presentato è rivolto al territorio compreso tra Tivoli, Subiaco e Palestrina: un’area caratterizzata da diversi crinali etnici, il crinale equo, quello ernico e il crinale laziale. In particolare sono stati scelti come casi di studio tre piccoli centri, Bellegra, San Vito Romano e Pisoniano, considerati come parte organica del medesimo crinale orografico, lo spartiacque tra i bacini idrografici dell’Aniene e del Sacco, che segna il confine tra diverse aree culturali sin dall’epoca arcaica.