Lo spazio prospettico e lo spazio in movimento

The study of perspective collects a series of problems related to geometry, to the science of vision and to the theories of aesthetic philosophy, not only of the prefiguration but also of the genesis and development of that space built by man, with which he ideally identifies. The study of perspective can acquire different interests than those referring to its being a representation of space. These are interests aimed at the symbiosis between the method of representation and that of the figurative space expression of form and content, geometry and myth, formulated in the mid-twentieth century by the critic and sociologist Pierre Francastel. In this sense, the perspective space, far from being space in perspective, can be added to the contemporary moving space to the extent that they are generated and constructed on ideals and cultures that relate man to space and space to man . (...) If the perspective space of the Renaissance is made steady and unchanging through the convergence of the same towards man, or through the uniqueness of an ideal vision, the contemporary space in motion is dynamic and changeable precisely through the continuous change of multiple visions produced by man in movement.

Lo studio della prospettiva raccoglie una serie di problematiche legate alla geometria, alla scienza della visione e alle teorie della filosofia estetica, non solo della prefigurazione ma anche della genesi e dello sviluppo di quello spazio costruito dall’uomo, con il quale lo stesso idealmente si identifica. Lo studio della prospettiva può acquisire interessi diversi rispetto a quelli riferiti al suo essere rappresentazione dello spazio. Si tratta di interessi rivolti alla simbiosi tra il metodo di rappresentazione e quello spazio figurativo espressione di forma e contenuto, geometria e mito, formulato alla metà del novecento dal critico e sociologo Pierre Francastel. In questo senso lo spazio prospettico, lontano dall’essere spazio in prospettiva, può essere affiancato allo spazio contemporaneo in movimento nella misura in cui gli stessi sono generati e costruiti su ideali e culture che relazionano l’uomo allo spazio e lo spazio all’uomo. (…) Se lo spazio prospettico rinascimentale è reso fermo e immutevole attraverso la convergenza dello stesso verso l’uomo, ovvero attraverso l’unicità di una visione ideale, lo spazio contemporaneo in movimento risulta dinamico e mutevole proprio attraverso il mutare continuo delle molteplici visioni prodotte dall’uomo in movimento.