Among many aqueducts that over the centuries have guaranteed the water supply of the eternal city, the Acqua Paola brings the reputation of bringing a water of poor quality. Its path follows the one of the aqueduct of Trajan, demolished in the Middle Ages, and it is intended to supply water to an area of Rome - that of the Janiculum and above Trastevere - which had been lacking for many centuries. If, therefore, the social objective may overshadow the quality of water supplied, it is also possible to see, in the history of its construction, the one that seems to have been the true purpose of the pope promoter of: Paul V. Between 1605 and 1621, period of his pontificate, Rome was in fact subject to a substantial building initiative that had as its goal the transformation of the area of Trastevere and the new subdivision just the slopes of the Janiculum. The construction of the new aqueduct were, therefore, crucial because of the changes planned in the area too. Fountains - at least two, today placed in quick succession to each other - and first of the so-called "Fontanone" of Janiculum, would celebrate the bounty of the pope who had brought the water in that area of Rome, but at the same time they would be decorative elements with a strong power of attraction for the new urban environment in training. This paper aims to highlight the interrelationships that occurred between the city and the aqueduct in the construction of its urban stretch, not to mention the most functional and service architectures - like structures along the ancient Via Aurelia - that still carries out their function who, by their presence, have contributed to the transformation of the image of Rome of the seventeenth century.

Tra i numerosi acquedotti che nel corso dei secoli hanno garantito il rifornimento idrico della città eterna, quello dell’Acqua Paola porta la nomea di recare un’acqua di scarsa qualità. Il suo tracciato ricalca quello dell’Acqua Traiana, demolito nel Medioevo, ed ha lo scopo di rifornire d’acqua una zona di Roma – quella del Gianicolo e soprattutto di Trastevere – che ne era rimasta priva per numerosi secoli. Se dunque il fine sociale può far passare in secondo piano la qualità dell’acqua fornita, è altrettanto possibile intravedere, nella storia della sua costruzione, quella che sembra essere stata la vera finalità del pontefice promotore dell’iniziativa: Paolo V. Tra il 1605 ed il 1621, periodo del suo pontificato, Roma fu infatti soggetta ad una consistente iniziativa edilizia che ebbe come fine la trasformazione dell’area di Trastevere e la nuova lottizzazione proprio delle pendici del Gianicolo. La costruzione del nuovo acquedotto si rivelava quindi fondamentale anche a causa delle trasformazioni previste nell’area. Le mostre d’acqua – almeno due, oggi poste in rapida successione l’una rispetto all’altra – e in primo luogo il cosiddetto “Fontanone” del Gianicolo, avrebbero celebrato la munificenza del pontefice che aveva riportato l’acqua in quella zona di Roma, ma allo stesso tempo sarebbero stati elementi decorativi, dal forte potere attrattivo, per il nuovo contesto urbano in formazione. Il presente contributo vuole evidenziare le interrelazioni occorse tra città ed acquedotto nella costruzione del suo tratto urbano, senza dimenticare le architetture più funzionali e di servizio – come le strutture lungo la via Aurelia antica – che ancora oggi svolgono la propria funzione e che, con la loro presenza, hanno contribuito alla trasformazione dell’immagine della Roma del Seicento.

L’Acqua Paola: pretesto per una nuova immagine della Roma del Seicento? / Bagordo, GIOVANNI MARIA. - STAMPA. - (2015), pp. 99-112.

L’Acqua Paola: pretesto per una nuova immagine della Roma del Seicento?

Giovanni Maria Bagordo
2015

Abstract

Among many aqueducts that over the centuries have guaranteed the water supply of the eternal city, the Acqua Paola brings the reputation of bringing a water of poor quality. Its path follows the one of the aqueduct of Trajan, demolished in the Middle Ages, and it is intended to supply water to an area of Rome - that of the Janiculum and above Trastevere - which had been lacking for many centuries. If, therefore, the social objective may overshadow the quality of water supplied, it is also possible to see, in the history of its construction, the one that seems to have been the true purpose of the pope promoter of: Paul V. Between 1605 and 1621, period of his pontificate, Rome was in fact subject to a substantial building initiative that had as its goal the transformation of the area of Trastevere and the new subdivision just the slopes of the Janiculum. The construction of the new aqueduct were, therefore, crucial because of the changes planned in the area too. Fountains - at least two, today placed in quick succession to each other - and first of the so-called "Fontanone" of Janiculum, would celebrate the bounty of the pope who had brought the water in that area of Rome, but at the same time they would be decorative elements with a strong power of attraction for the new urban environment in training. This paper aims to highlight the interrelationships that occurred between the city and the aqueduct in the construction of its urban stretch, not to mention the most functional and service architectures - like structures along the ancient Via Aurelia - that still carries out their function who, by their presence, have contributed to the transformation of the image of Rome of the seventeenth century.
2015
Il valore dell'acqua nel patrimonio dei Beni Culturali attraverso la lettura di alcuni episodi architettonici, urbani e territoriali. Acquedotti e fontane a Roma dal XVI al XIX secolo
9788854890886
Tra i numerosi acquedotti che nel corso dei secoli hanno garantito il rifornimento idrico della città eterna, quello dell’Acqua Paola porta la nomea di recare un’acqua di scarsa qualità. Il suo tracciato ricalca quello dell’Acqua Traiana, demolito nel Medioevo, ed ha lo scopo di rifornire d’acqua una zona di Roma – quella del Gianicolo e soprattutto di Trastevere – che ne era rimasta priva per numerosi secoli. Se dunque il fine sociale può far passare in secondo piano la qualità dell’acqua fornita, è altrettanto possibile intravedere, nella storia della sua costruzione, quella che sembra essere stata la vera finalità del pontefice promotore dell’iniziativa: Paolo V. Tra il 1605 ed il 1621, periodo del suo pontificato, Roma fu infatti soggetta ad una consistente iniziativa edilizia che ebbe come fine la trasformazione dell’area di Trastevere e la nuova lottizzazione proprio delle pendici del Gianicolo. La costruzione del nuovo acquedotto si rivelava quindi fondamentale anche a causa delle trasformazioni previste nell’area. Le mostre d’acqua – almeno due, oggi poste in rapida successione l’una rispetto all’altra – e in primo luogo il cosiddetto “Fontanone” del Gianicolo, avrebbero celebrato la munificenza del pontefice che aveva riportato l’acqua in quella zona di Roma, ma allo stesso tempo sarebbero stati elementi decorativi, dal forte potere attrattivo, per il nuovo contesto urbano in formazione. Il presente contributo vuole evidenziare le interrelazioni occorse tra città ed acquedotto nella costruzione del suo tratto urbano, senza dimenticare le architetture più funzionali e di servizio – come le strutture lungo la via Aurelia antica – che ancora oggi svolgono la propria funzione e che, con la loro presenza, hanno contribuito alla trasformazione dell’immagine della Roma del Seicento.
Acqua Paola, acquedotti romani, tutela e valorizzazione
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
L’Acqua Paola: pretesto per una nuova immagine della Roma del Seicento? / Bagordo, GIOVANNI MARIA. - STAMPA. - (2015), pp. 99-112.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1097309
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