La ricerca prende spunto da un più ampio ambito di indagine volto ad approfondire il tema delle condizioni abitative a Roma nel corso del Novecento. Per larghi tratti la storia postunitaria di Roma è stata caratterizzata da un deficit di spazi abitativi che talora ha assunto i caratteri di emergenza sociale, particolarmente acuta per i soggetti con minori capacità di spesa. Una delle conseguenze dell’insufficiente offerta di abitazioni per i ceti più popolari fu il diffondersi di insediamenti informali, baraccopoli composte da alloggi che rispondevano agli elementari bisogni abitativi di immigrati e famiglie già residenti. Tali presenze, in diverse aree della città ben percepibili fino all’inizio degli anni Ottanta, furono oggetto delle attenzioni delle autorità locali che in più occasioni provvidero a censire i baraccati. Quei censimenti forniscono dati utili alla comprensione del fenomeno ma molti aspetti restano da approfondire. A questo riguardo, un’opportunità viene offerta dalla documentazione conservata presso l’Archivio Storico Capitolino, tra la quale figura anche l’intero corpus delle schede di rilevazione compilate in occasione del censimento dei baraccati del 1933. Si tratta di documenti riguardanti oltre 4.400 famiglie che contengono una considerevole mole di elementi analitici finora usati solo parzialmente. Attraverso la costruzione di un database che ne recepisca integralmente il potenziale informativo, l’uso di aggiornate metodologie statistiche e sistemi di georiferimento, rendono oggi possibile indagare con un inedito grado di dettaglio le caratteristiche demografiche, sociali ed economiche di coloro che abitavano le baraccopoli romane nei primi anni Trenta. La realizzazione della base di dati, è tuttora in corso – sono stati inseriti le informazioni relative a circa 1.500 schede, poco meno di un terzo del totale – ma alcune prime elaborazioni, sebbene parziali e provvisorie, lasciano già emergere nuovi ed interessanti spunti da valutare anche in chiave comparativa con quanto evidenziato dalle rilevazioni condotte dal dopoguerra.
Emergenza abitativa e baracche a Roma tra le due guerre / Liseo, Brunero; Teodori, Marco. - STAMPA. - (2018), pp. 99-137.
Emergenza abitativa e baracche a Roma tra le due guerre
Liseo, Brunero;Teodori, Marco
2018
Abstract
La ricerca prende spunto da un più ampio ambito di indagine volto ad approfondire il tema delle condizioni abitative a Roma nel corso del Novecento. Per larghi tratti la storia postunitaria di Roma è stata caratterizzata da un deficit di spazi abitativi che talora ha assunto i caratteri di emergenza sociale, particolarmente acuta per i soggetti con minori capacità di spesa. Una delle conseguenze dell’insufficiente offerta di abitazioni per i ceti più popolari fu il diffondersi di insediamenti informali, baraccopoli composte da alloggi che rispondevano agli elementari bisogni abitativi di immigrati e famiglie già residenti. Tali presenze, in diverse aree della città ben percepibili fino all’inizio degli anni Ottanta, furono oggetto delle attenzioni delle autorità locali che in più occasioni provvidero a censire i baraccati. Quei censimenti forniscono dati utili alla comprensione del fenomeno ma molti aspetti restano da approfondire. A questo riguardo, un’opportunità viene offerta dalla documentazione conservata presso l’Archivio Storico Capitolino, tra la quale figura anche l’intero corpus delle schede di rilevazione compilate in occasione del censimento dei baraccati del 1933. Si tratta di documenti riguardanti oltre 4.400 famiglie che contengono una considerevole mole di elementi analitici finora usati solo parzialmente. Attraverso la costruzione di un database che ne recepisca integralmente il potenziale informativo, l’uso di aggiornate metodologie statistiche e sistemi di georiferimento, rendono oggi possibile indagare con un inedito grado di dettaglio le caratteristiche demografiche, sociali ed economiche di coloro che abitavano le baraccopoli romane nei primi anni Trenta. La realizzazione della base di dati, è tuttora in corso – sono stati inseriti le informazioni relative a circa 1.500 schede, poco meno di un terzo del totale – ma alcune prime elaborazioni, sebbene parziali e provvisorie, lasciano già emergere nuovi ed interessanti spunti da valutare anche in chiave comparativa con quanto evidenziato dalle rilevazioni condotte dal dopoguerra.File | Dimensione | Formato | |
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