Una ricostruzione attendibile delle percezioni e degli atteggiamenti più diffusi con riferimento sia alle professioni dello spazio pubblico sia alle agenzie di formazione che preparano allo svolgimento di queste professioni (in testa l'Università) è possibile a partire dalle posizioni assunte proprio dai potenziali detentori della domanda di formazione in tale settore. Il riferimento è agli studenti che frequentano l'ultima classe delle scuole medie superiori, i quali si trovano nella delicata posizione di scegliere o meno di proseguire il loro percorso formativo all'Università, e, in caso affermativo, di esprimere un'opzione per uno specifico settore di studio. Tale scelta dell'Università matura e si precisa mediante considerazioni circa il possibile allineamento tra il proprio profilo formativo e i propri interessi cognitivi, da una parte, e i contenuti di sezioni definite dell'offerta universitaria (specifiche Facoltà universitarie e specifici Corsi di laurea), dall'altra. Ma questo tipo di considerazioni non è unico e forse neanche prevalente. È risaputo, infatti, che la scelta della Facoltà universitaria e del Corso di studio cui iscriversi matura anche, e in molti casi soprattutto, sulla “desiderabilità” sociale della/e professioni cui il percorso di studi intrapreso sarebbe in grado di condurre. Ovviamente si tratta di una scelta mediata dall'intervento di potentissime agenzie di counseling, identificabili nella famiglia, nella scuola stessa e nel gruppo dei pari, stakeholder portatori di interessi diversificati, perlopiù materiali ma anche, e non meno presenti e incisivi, simbolici. Si capisce, così, come la scuola possa rappresentare un laboratorio di estremo interesse, perché analizzando le posizioni degli studenti è possibile ricostruire, sia pure indirettamente, il ruolo svolto da famiglia, docenti e gruppo dei pari nell'orientare percezioni, opinioni, valutazioni e, in ultima istanza, scelte e azioni concrete da parte dei ragazzi con riferimento a determinate professioni dello spazio pubblico nonché all'offerta universitaria diretta alla relativa formazione. Ma la scuola rappresenta altresì un obiettivo diretto, nel senso che è possibile indagare in merito alle percezioni, opinioni e valutazioni di una fascia particolare di insegnanti, ovvero i responsabili dell'orientamento di fatto svolgenti funzioni di gatekeepers. Al fine di tracciare una prima mappa degli atteggiamenti degli studenti italiani verso i corsi di laurea che formano alle professioni dello spazio pubblico e verso queste professioni stesse, si è proceduto considerando tutte le scuole di II grado di tutte le città capoluogo di regione.

La valutazione sociale e la scelta dei corsi di laurea / Fasanella, A.; Di Giammaria, L.. - STAMPA. - (2017), pp. 137-160.

La valutazione sociale e la scelta dei corsi di laurea

A. Fasanella;L. Di Giammaria
2017

Abstract

Una ricostruzione attendibile delle percezioni e degli atteggiamenti più diffusi con riferimento sia alle professioni dello spazio pubblico sia alle agenzie di formazione che preparano allo svolgimento di queste professioni (in testa l'Università) è possibile a partire dalle posizioni assunte proprio dai potenziali detentori della domanda di formazione in tale settore. Il riferimento è agli studenti che frequentano l'ultima classe delle scuole medie superiori, i quali si trovano nella delicata posizione di scegliere o meno di proseguire il loro percorso formativo all'Università, e, in caso affermativo, di esprimere un'opzione per uno specifico settore di studio. Tale scelta dell'Università matura e si precisa mediante considerazioni circa il possibile allineamento tra il proprio profilo formativo e i propri interessi cognitivi, da una parte, e i contenuti di sezioni definite dell'offerta universitaria (specifiche Facoltà universitarie e specifici Corsi di laurea), dall'altra. Ma questo tipo di considerazioni non è unico e forse neanche prevalente. È risaputo, infatti, che la scelta della Facoltà universitaria e del Corso di studio cui iscriversi matura anche, e in molti casi soprattutto, sulla “desiderabilità” sociale della/e professioni cui il percorso di studi intrapreso sarebbe in grado di condurre. Ovviamente si tratta di una scelta mediata dall'intervento di potentissime agenzie di counseling, identificabili nella famiglia, nella scuola stessa e nel gruppo dei pari, stakeholder portatori di interessi diversificati, perlopiù materiali ma anche, e non meno presenti e incisivi, simbolici. Si capisce, così, come la scuola possa rappresentare un laboratorio di estremo interesse, perché analizzando le posizioni degli studenti è possibile ricostruire, sia pure indirettamente, il ruolo svolto da famiglia, docenti e gruppo dei pari nell'orientare percezioni, opinioni, valutazioni e, in ultima istanza, scelte e azioni concrete da parte dei ragazzi con riferimento a determinate professioni dello spazio pubblico nonché all'offerta universitaria diretta alla relativa formazione. Ma la scuola rappresenta altresì un obiettivo diretto, nel senso che è possibile indagare in merito alle percezioni, opinioni e valutazioni di una fascia particolare di insegnanti, ovvero i responsabili dell'orientamento di fatto svolgenti funzioni di gatekeepers. Al fine di tracciare una prima mappa degli atteggiamenti degli studenti italiani verso i corsi di laurea che formano alle professioni dello spazio pubblico e verso queste professioni stesse, si è proceduto considerando tutte le scuole di II grado di tutte le città capoluogo di regione.
2017
Saperi, istituzioni, ragioni
978-88-916-2322-5
meccanismi decisionali; carriere scolastiche
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
La valutazione sociale e la scelta dei corsi di laurea / Fasanella, A.; Di Giammaria, L.. - STAMPA. - (2017), pp. 137-160.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1090861
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