Il testo è diviso in due sezioni, la prima, più ampia, ricostruisce i tre soggiorni romani di Bruno: il primo, giovanile, risalente al 1568; il secondo risalente all'inverno del 1576; il terzo dall'estradizione veneziana alla condanna e al rogo (1593-1600). Sul primo soggiorno, sulla sua fattibilità e sulla datazione, così come sul valore da attribuire alla testimonianza di Cotin si avanzano legittimi dubbi. Sul secondo soggiorno del 1576 conclusosi con la apostasia e la fuga si ricorda la possibile interazione con il maestro di filosofia di Bruno, Teofilo da Vairano, che nell'inverno del 1576 insegnava Metafisica alla Sapienza di Roma e insegnava la filosofia privatamente al figlio di Marcantonio, Ascanio Colonna; si ricorda la presenza in Sapienza di Muret e dello stesso presso la casa dei Colonna come maestro di Marzio, e di come un riferimento a Muret e agli emolumenti corrispostigli come precettore privato sia emerso proprio durante le conversazioni parigine con Cotin. Si ricorda inoltre la testimonianza di Cotin in merito al conseguimento, da parte di Bruno, dei gradi accademici a Roma. Infine nella seconda parte emerge la Roma dei testi a stampa, anatemizzata quella papalina e lodata quella dell'antichità classica, sulle orme del Machiavelli.
Roma / Carella, Candida Assunta. - STAMPA. - 3(2017), pp. 164-180.
Roma
Candida Carella
2017
Abstract
Il testo è diviso in due sezioni, la prima, più ampia, ricostruisce i tre soggiorni romani di Bruno: il primo, giovanile, risalente al 1568; il secondo risalente all'inverno del 1576; il terzo dall'estradizione veneziana alla condanna e al rogo (1593-1600). Sul primo soggiorno, sulla sua fattibilità e sulla datazione, così come sul valore da attribuire alla testimonianza di Cotin si avanzano legittimi dubbi. Sul secondo soggiorno del 1576 conclusosi con la apostasia e la fuga si ricorda la possibile interazione con il maestro di filosofia di Bruno, Teofilo da Vairano, che nell'inverno del 1576 insegnava Metafisica alla Sapienza di Roma e insegnava la filosofia privatamente al figlio di Marcantonio, Ascanio Colonna; si ricorda la presenza in Sapienza di Muret e dello stesso presso la casa dei Colonna come maestro di Marzio, e di come un riferimento a Muret e agli emolumenti corrispostigli come precettore privato sia emerso proprio durante le conversazioni parigine con Cotin. Si ricorda inoltre la testimonianza di Cotin in merito al conseguimento, da parte di Bruno, dei gradi accademici a Roma. Infine nella seconda parte emerge la Roma dei testi a stampa, anatemizzata quella papalina e lodata quella dell'antichità classica, sulle orme del Machiavelli.File | Dimensione | Formato | |
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