ReCAP è il nome di un progetto di ricerca e trasferimento tecnologico di DigiLab, Centro Interdipartimentale di Ricerca della Sapienza, sul tema della conservazione digitale a lungo termine e l’accesso ai patrimoni digitali. È caratterizzato da specifici obiettivi, definiti sin dalla data della sua presentazione, che devono essere raggiunti entro la data di chiusura, prevista a gennaio 2018. Allo stesso tempo, ReCAP è la rete di persone, aziende e istituzioni fondata, sviluppata e promossa nell’ambito di tale progetto: il nome ReCAP sta appunto per “Rete per la Conservazione e l’Accesso ai Patrimoni digitali”. Nella rete convergono soggetti numerosi e eterogenei , i cui obiettivi e le cui esigenze non sono ovviamente del tutto sovrapponibili: alcuni di loro si muovono come partner, altri sono veri e propri competitor; talvolta operano in maniera complementare sul mercato, talvolta sono legati da un rapporto cliente-fornitore. Tale duplice natura di ReCAP potrebbe sembrare fonte di contraddizioni e inefficienza: da una parte esistono vincoli temporali e progettuali definiti a monte, dall’altra l’esigenza di coinvolgere in maniera attiva i soggetti che via via entrano nella rete, mutandone la composizione e incidendo sulle linee di azione già definite. In realtà problemi di tale genere sono comuni nelle organizzazioni complesse, e nell’ambito dell’approccio progettuale dello human-centered design sono stati sviluppati metodi e tecniche per rilevare, analizzare e soddisfare le esigenze di differenti stakeholder, per rendere compatibili cicli iterativi e i vincoli di una programmazione lineare. Negli ultimi anni tale approccio è stato applicato non solo alle interfacce digitali di sistemi interattivi, tradizionalmente oggetto degli studi di interazione uomo macchina, ma anche, sempre più frequentemente, a servizi intangibili e a contesti sociali complessi, affrontando temi come la salute, la mobilità, la tutela dell’ambiente. Evidentemente tali sfide richiedono che i processi di design si evolvano per governare una complessità radicalmente differente: nel 2014 un position paper ampiamente condiviso nella comunità accademica coniava a questo scopo il termine DesignX, ponendosi l’obiettivo di un approccio nuovo, fortemente multidisciplinare, allo studio dei sistemi socio-tecnologici complessi. Il successivo dibattito ha consentito di identificare caratteristiche e problemi ricorrenti, e approcci efficaci per la loro gestione. Alcune tecniche e metodi di human-centered design hanno supportato l’organizzazione di ReCAP, puntando a valorizzarne la complessità piuttosto che a ridurla per una più “semplice” gestione. Le attività condotte, i risultati raccolti e le difficoltà incontrate confermano alcune caratteristiche individuate dalla letteratura nei sistemi socio-tecnologici complessi e l’efficacia in tali contesti di un approccio modulare, incrementale, tollerante rispetto al compromesso.

Human Centered Design per un network di persone, aziende, istituzioni: l’esperienza ReCAP / Mazzucchi, Emmanuel. - STAMPA. - (2017), pp. 3-21.

Human Centered Design per un network di persone, aziende, istituzioni: l’esperienza ReCAP

Emmanuel Mazzucchi
2017

Abstract

ReCAP è il nome di un progetto di ricerca e trasferimento tecnologico di DigiLab, Centro Interdipartimentale di Ricerca della Sapienza, sul tema della conservazione digitale a lungo termine e l’accesso ai patrimoni digitali. È caratterizzato da specifici obiettivi, definiti sin dalla data della sua presentazione, che devono essere raggiunti entro la data di chiusura, prevista a gennaio 2018. Allo stesso tempo, ReCAP è la rete di persone, aziende e istituzioni fondata, sviluppata e promossa nell’ambito di tale progetto: il nome ReCAP sta appunto per “Rete per la Conservazione e l’Accesso ai Patrimoni digitali”. Nella rete convergono soggetti numerosi e eterogenei , i cui obiettivi e le cui esigenze non sono ovviamente del tutto sovrapponibili: alcuni di loro si muovono come partner, altri sono veri e propri competitor; talvolta operano in maniera complementare sul mercato, talvolta sono legati da un rapporto cliente-fornitore. Tale duplice natura di ReCAP potrebbe sembrare fonte di contraddizioni e inefficienza: da una parte esistono vincoli temporali e progettuali definiti a monte, dall’altra l’esigenza di coinvolgere in maniera attiva i soggetti che via via entrano nella rete, mutandone la composizione e incidendo sulle linee di azione già definite. In realtà problemi di tale genere sono comuni nelle organizzazioni complesse, e nell’ambito dell’approccio progettuale dello human-centered design sono stati sviluppati metodi e tecniche per rilevare, analizzare e soddisfare le esigenze di differenti stakeholder, per rendere compatibili cicli iterativi e i vincoli di una programmazione lineare. Negli ultimi anni tale approccio è stato applicato non solo alle interfacce digitali di sistemi interattivi, tradizionalmente oggetto degli studi di interazione uomo macchina, ma anche, sempre più frequentemente, a servizi intangibili e a contesti sociali complessi, affrontando temi come la salute, la mobilità, la tutela dell’ambiente. Evidentemente tali sfide richiedono che i processi di design si evolvano per governare una complessità radicalmente differente: nel 2014 un position paper ampiamente condiviso nella comunità accademica coniava a questo scopo il termine DesignX, ponendosi l’obiettivo di un approccio nuovo, fortemente multidisciplinare, allo studio dei sistemi socio-tecnologici complessi. Il successivo dibattito ha consentito di identificare caratteristiche e problemi ricorrenti, e approcci efficaci per la loro gestione. Alcune tecniche e metodi di human-centered design hanno supportato l’organizzazione di ReCAP, puntando a valorizzarne la complessità piuttosto che a ridurla per una più “semplice” gestione. Le attività condotte, i risultati raccolti e le difficoltà incontrate confermano alcune caratteristiche individuate dalla letteratura nei sistemi socio-tecnologici complessi e l’efficacia in tali contesti di un approccio modulare, incrementale, tollerante rispetto al compromesso.
2017
Reti di archivi per gli archivi in rete. Conservazione e accesso ai patrimoni digitali
978-88-942017-1-0
user experience, ux, service design, design, network design, comunità di pratica, patrimoni digitali, human centered design, designX, sistemi socio tecnologici complessi
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Human Centered Design per un network di persone, aziende, istituzioni: l’esperienza ReCAP / Mazzucchi, Emmanuel. - STAMPA. - (2017), pp. 3-21.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1061815
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