L’evoluzione delle porte segue lo sviluppo delle tecniche ossidionali a partire dagli esempi più antichi noti (III millennio a.C. in Mesopotamia). Già nel II millennio esse si dotarono di una struttura ‘a tenaglia’, mentre nuove tipologie si svilupparono a partire dal V sec. a.C. a seguito dei progressi nella poliorcetica (Dionisio di Siracusa). In Italia, con la Pax Romana augustea, la funzione difensiva perse la sua priorità a vantaggio di significati celebrativi (Arco di Augusto a Rimini, porta Aurea a Ravenna). Con il declino dell’Impero, già dal III secolo, le porte riacquisirono una funzione prevalentemente difensiva per tornare, nel Rinascimento, luogo privilegiato per la celebrazione del potere (ad es. Porta Pia di Michelangelo, Roma). La costruzione di nuove porte cessa nel XX secolo con l’abbandono delle cinte murarie in seguito alle mutate e più moderne strategie belliche.
Urbica, porta / Mancini, Rossana. - ELETTRONICO. - (2011).
Urbica, porta
Rossana Mancini
2011
Abstract
L’evoluzione delle porte segue lo sviluppo delle tecniche ossidionali a partire dagli esempi più antichi noti (III millennio a.C. in Mesopotamia). Già nel II millennio esse si dotarono di una struttura ‘a tenaglia’, mentre nuove tipologie si svilupparono a partire dal V sec. a.C. a seguito dei progressi nella poliorcetica (Dionisio di Siracusa). In Italia, con la Pax Romana augustea, la funzione difensiva perse la sua priorità a vantaggio di significati celebrativi (Arco di Augusto a Rimini, porta Aurea a Ravenna). Con il declino dell’Impero, già dal III secolo, le porte riacquisirono una funzione prevalentemente difensiva per tornare, nel Rinascimento, luogo privilegiato per la celebrazione del potere (ad es. Porta Pia di Michelangelo, Roma). La costruzione di nuove porte cessa nel XX secolo con l’abbandono delle cinte murarie in seguito alle mutate e più moderne strategie belliche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.