Il monastero della chiesa di S. Pancrazio sulla via Aurelia a Roma istituito da papa Gregorio Magno nel 594 e ricordato nei secoli successivi nel Liber Pontificalis per alcuni restauri e donativi sotto i pontificati di Gregorio III (731-741), Leone III (750-816) e Adriano I (772-795), appare oggi nella sua veste più moderna e privo, apparentemente, di indizi di antichità. La valorizzazione di un’incisione di Carlo Rainaldi del 1633 insieme alla rilettura della descrizione del monastero compiuta dall’Ugonio nella sua Historia delle Stationi di Roma ha permesso di ipotizzare che ancora nei secoli XV- XVI era visibile il chiostro dell'epoca dei monaci benedettini databile, forse, al X secolo. Inoltre, la descrizione del luogo e delle strutture del convento contenuta in un atto notarile del 1662 conservato presso l'Archivio di Stato di Roma permette di ritenere che, alcuni ambienti destinati alla vita comunitaria del monastero siano giunti a noi con pochi cambiamenti strutturali e, in parte, anche d'utilizzo. Infine, significativi “segnali” di venerazione rinvenuti all'interno delle gallerie della catacomba che si estende al di sotto dell'abside, della chiesa e del monastero, hanno contributo, insieme a tutti i dati raccolti nel corso della ricerca, ad una visione più completa del complesso monastico in epoca altomedievale e medievale.
Gli spazi della vita comunitaria. Atti del convegno (Roma-Subiaco, 8-10 giugno 2015) / Zegretti, Marialuisa. - STAMPA. - V(2016), pp. 289-303.
Gli spazi della vita comunitaria. Atti del convegno (Roma-Subiaco, 8-10 giugno 2015)
ZEGRETTI, MARIALUISA
2016
Abstract
Il monastero della chiesa di S. Pancrazio sulla via Aurelia a Roma istituito da papa Gregorio Magno nel 594 e ricordato nei secoli successivi nel Liber Pontificalis per alcuni restauri e donativi sotto i pontificati di Gregorio III (731-741), Leone III (750-816) e Adriano I (772-795), appare oggi nella sua veste più moderna e privo, apparentemente, di indizi di antichità. La valorizzazione di un’incisione di Carlo Rainaldi del 1633 insieme alla rilettura della descrizione del monastero compiuta dall’Ugonio nella sua Historia delle Stationi di Roma ha permesso di ipotizzare che ancora nei secoli XV- XVI era visibile il chiostro dell'epoca dei monaci benedettini databile, forse, al X secolo. Inoltre, la descrizione del luogo e delle strutture del convento contenuta in un atto notarile del 1662 conservato presso l'Archivio di Stato di Roma permette di ritenere che, alcuni ambienti destinati alla vita comunitaria del monastero siano giunti a noi con pochi cambiamenti strutturali e, in parte, anche d'utilizzo. Infine, significativi “segnali” di venerazione rinvenuti all'interno delle gallerie della catacomba che si estende al di sotto dell'abside, della chiesa e del monastero, hanno contributo, insieme a tutti i dati raccolti nel corso della ricerca, ad una visione più completa del complesso monastico in epoca altomedievale e medievale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.