Il volume, il quarto della collana delle Inscriptiones Medii Aevi Italiae (saec. VI-XII) diretta da G. CAVALLO e L. ERMINI PANI ed edita dal Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, è il primo di detta collana che è dedicato alle iscrizioni di Roma tra il 500 e il 1200. Infatti, i primi tre vertono su epigrafi della Provincia di Viterbo (Lazio, IMAI 1, a cura di L. CIMARRA – E. CONDELLO – L. MIGLIO – M. SIGNORINI – P. SUPINO – C. TEDESCHI), di Terni (Umbria, IMAI 2, di P. GUERRINI) e di Belluno, Treviso e Vicenza (Veneto, IMAI 3, di F. DE RUBEIS). Il quarto volume accoglie cinquantacinque epigrafi da quattro Rioni (V Ponte, VI Parione, VII Regola e VIII S. Eustachio) posti nell’ansa del Tevere, nel Campo Marzio centrale erede della parte occidentale della IX regione augustea (Circus Flaminius), poi VI regione ecclesiastica. Apre il volume una Introduzione topografica ai Rioni di provenienza del materiale epigrafico: in particolare ci si sofferma sul ‘programma di esposizione grafica’ di committenza pontificia al quale si possono ascrivere dieci delle iscrizioni dedicatorie e commemorative di chiese e/o di altari, datate all’ultimo quarto dell’XI secolo (due) e al pieno XII secolo (otto). Seguono poi, suddivise per Rione, le cinquantacinque schede delle epigrafi (quindici sono tràdite) provenenti in massima parte da sedici edifici ecclesiastici (di cui tre odiernamente scomparsi) di ciascuno dei quali si fornisce una scheda storico-archeologica. Minoritarie invece sono le testimonianze individuate in contesti non ecclesiastici con incerta localizzazione della provenienza: si tratta di tre bolli teodoriciani, uno su mattone e due su tegola con iscrizione opistografa (nn. 9 e 41), di una attestazione epigrafica funeraria di VI secolo vista da G.B. De Rossi in via del Governo Vecchio (n. 42) e di un’iscrizione lacunosa di IX secolo incisa su un frammento di cuspide decorato con motivo a croce conservata nei depositi del Museo di Roma e di ignota provenienza (n. 43).
Lazio – Roma. Rioni V – VI – VII – VIII / Annoscia, GIORGIA MARIA. - STAMPA. - (2017), pp. 1-271.
Lazio – Roma. Rioni V – VI – VII – VIII
Annoscia Giorgia Maria
2017
Abstract
Il volume, il quarto della collana delle Inscriptiones Medii Aevi Italiae (saec. VI-XII) diretta da G. CAVALLO e L. ERMINI PANI ed edita dal Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, è il primo di detta collana che è dedicato alle iscrizioni di Roma tra il 500 e il 1200. Infatti, i primi tre vertono su epigrafi della Provincia di Viterbo (Lazio, IMAI 1, a cura di L. CIMARRA – E. CONDELLO – L. MIGLIO – M. SIGNORINI – P. SUPINO – C. TEDESCHI), di Terni (Umbria, IMAI 2, di P. GUERRINI) e di Belluno, Treviso e Vicenza (Veneto, IMAI 3, di F. DE RUBEIS). Il quarto volume accoglie cinquantacinque epigrafi da quattro Rioni (V Ponte, VI Parione, VII Regola e VIII S. Eustachio) posti nell’ansa del Tevere, nel Campo Marzio centrale erede della parte occidentale della IX regione augustea (Circus Flaminius), poi VI regione ecclesiastica. Apre il volume una Introduzione topografica ai Rioni di provenienza del materiale epigrafico: in particolare ci si sofferma sul ‘programma di esposizione grafica’ di committenza pontificia al quale si possono ascrivere dieci delle iscrizioni dedicatorie e commemorative di chiese e/o di altari, datate all’ultimo quarto dell’XI secolo (due) e al pieno XII secolo (otto). Seguono poi, suddivise per Rione, le cinquantacinque schede delle epigrafi (quindici sono tràdite) provenenti in massima parte da sedici edifici ecclesiastici (di cui tre odiernamente scomparsi) di ciascuno dei quali si fornisce una scheda storico-archeologica. Minoritarie invece sono le testimonianze individuate in contesti non ecclesiastici con incerta localizzazione della provenienza: si tratta di tre bolli teodoriciani, uno su mattone e due su tegola con iscrizione opistografa (nn. 9 e 41), di una attestazione epigrafica funeraria di VI secolo vista da G.B. De Rossi in via del Governo Vecchio (n. 42) e di un’iscrizione lacunosa di IX secolo incisa su un frammento di cuspide decorato con motivo a croce conservata nei depositi del Museo di Roma e di ignota provenienza (n. 43).File | Dimensione | Formato | |
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