Rethinking our cities today is not a trivial fact, given that the urbanization and transformation process of the "urban" (of what we have traditionally considered "urban") is extremely widespread, widespread and globalized and has very different characters depending on geographic contexts and economic, social and cultural realities (even if we took reference only to the Italian context). To rethink the city, means to interpret it again as a polis, as a place where a community organizes itself, plans its own future, builds its vision of coexistence, produces common goods, assumes the care and responsibility of one's life context, but also of the people who live there. At the same time, it means interpreting the city as a place of cultural production and sociality. It is obviously fundamental, as already mentioned, the involvement of the inhabitants and the intelligent forms of participation, which can constitute the path of reconstruction of the Politics starting from the social practices of production of common goods. So the suburbs will be thought of as a vital place, indeed the "last places" from which to start again to re-think the city, "where new stories and paradigms are formed", to quote the words of Pope Francis, "the deepest nucleuses of 'soul of the cities ".

Ripensare le nostre città oggi non è un fatto banale, dato che il processo di urbanizzazione e di trasformazione dell’“urbano” (di ciò che tradizionalmente abbiamo considerato “urbano”) è estremamente esteso, diffuso e globalizzato e ha caratteri molto differenziati a seconda dei contesti geografici e delle realtà economiche, sociali e culturali (pure se prendessimo a riferimento il solo contesto italiano).Ripensare la città, significa interpretarla nuovamente come polis, come luogo dove una collettività si organizza, progetta il proprio futuro, costruisce una sua visione della convivenza, produce beni comuni, si assume la cura e la responsabilità del proprio contesto di vita, ma anche delle persone che vi abitano. Allo stesso tempo, significa interpretare la città come luogo di produzione culturale e della socialità. E’ evidentemente fondamentale, come si è già detto, il coinvolgimento degli abitanti e le forme intelligenti di partecipazione, che possano costituire il percorso di ricostruzione della Politica a partire dalle pratiche sociali di produzione di beni comuni. Così le periferie saranno pensate come un luogo vitale, anzi i “luoghi ultimi” da cui ripartire per ripensare la città, “là dove si formano i nuovi racconti e paradigmi”, per citare le parole di papa Francesco, “i nuclei più profondi dell’anima delle città”.

Per una diversa idea di città e dell'abitare / Cellamare, Carlo. - STAMPA. - (2017), pp. 310-316.

Per una diversa idea di città e dell'abitare

Cellamare Carlo
2017

Abstract

Rethinking our cities today is not a trivial fact, given that the urbanization and transformation process of the "urban" (of what we have traditionally considered "urban") is extremely widespread, widespread and globalized and has very different characters depending on geographic contexts and economic, social and cultural realities (even if we took reference only to the Italian context). To rethink the city, means to interpret it again as a polis, as a place where a community organizes itself, plans its own future, builds its vision of coexistence, produces common goods, assumes the care and responsibility of one's life context, but also of the people who live there. At the same time, it means interpreting the city as a place of cultural production and sociality. It is obviously fundamental, as already mentioned, the involvement of the inhabitants and the intelligent forms of participation, which can constitute the path of reconstruction of the Politics starting from the social practices of production of common goods. So the suburbs will be thought of as a vital place, indeed the "last places" from which to start again to re-think the city, "where new stories and paradigms are formed", to quote the words of Pope Francis, "the deepest nucleuses of 'soul of the cities ".
2017
Le città del ben-vivere. Il Manifesto programmatico dell'Economia civile per le amministrazioni locali
9788865582275
Ripensare le nostre città oggi non è un fatto banale, dato che il processo di urbanizzazione e di trasformazione dell’“urbano” (di ciò che tradizionalmente abbiamo considerato “urbano”) è estremamente esteso, diffuso e globalizzato e ha caratteri molto differenziati a seconda dei contesti geografici e delle realtà economiche, sociali e culturali (pure se prendessimo a riferimento il solo contesto italiano).Ripensare la città, significa interpretarla nuovamente come polis, come luogo dove una collettività si organizza, progetta il proprio futuro, costruisce una sua visione della convivenza, produce beni comuni, si assume la cura e la responsabilità del proprio contesto di vita, ma anche delle persone che vi abitano. Allo stesso tempo, significa interpretare la città come luogo di produzione culturale e della socialità. E’ evidentemente fondamentale, come si è già detto, il coinvolgimento degli abitanti e le forme intelligenti di partecipazione, che possano costituire il percorso di ricostruzione della Politica a partire dalle pratiche sociali di produzione di beni comuni. Così le periferie saranno pensate come un luogo vitale, anzi i “luoghi ultimi” da cui ripartire per ripensare la città, “là dove si formano i nuovi racconti e paradigmi”, per citare le parole di papa Francesco, “i nuclei più profondi dell’anima delle città”.
città; partecipazione; sostenibilità
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Per una diversa idea di città e dell'abitare / Cellamare, Carlo. - STAMPA. - (2017), pp. 310-316.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1029354
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