The topic of interference is a recurring theme across the scattered conformations of the contemporary city. The clash between expanding urban system and pre-existing agricultural land has generated indecisive territories, characterized by a hybrid nature and hard to define. In such conditions open spaces that are abandoned, underused or residual represent a potentially reactive system whose value lies in the condition of openness to change, which makes it a recyclable resource for a changing urban-rural landscape. The harmful prevarication of urban systems on rural systems can evolve in a mutual influence: the available open spaces enable the creation of positive feedback of functions/sociality/economies, that are bound to agriculture and yet able to return a “urban” character (in terms of accessibility to resources and heritage sharing) to the landscapes of the scattered city. We are dealing with a “new” way of thinking the city at its borders, which acknowledges to landscape the function of pervasive healing system, able to keep together aesthetical and environmental quality principles with social and economic issues. A new procedure of reactivation of the territories on the edge of urbanity is thus shaped, and it is organized in three steps: mapping, action oriented to build urban-rural geographies through the redefinition of edges; systematisation, action aimed at creating networks that are supported by agricultural related lifecycles but with urban social functions; projection, action aimed at identifying development stages of the reactivation and hybridization process on a territory and its available spaces. Self-sufficiency, micro-economy, multifunctionality, identity are goals to be pursued through the application of flexible strategies, able to define landscape that can answer positively to change.

Il tema dell’interferenza è motivo ricorrente all’interno delle conformazioni diffuse della città contemporanea. L’incontro/scontro tra sistema urbano in espansione e tessuto agricolo pre-esistente ha generato territori indecisi, dal carattere ibrido e di difficile definizione. In queste condizioni, gli spazi aperti abbandonati/sottoutilizzati/residuali rappresentano un sistema potenzialmente reattivo il cui valore risiede nella condizione di disponibilità al cambiamento che lo rende vera e propria risorsa riciclabile per un paesaggio urbano-rurale in trasformazione. La prevaricazione nociva del sistema urbano su quello rurale può evolvere in contaminazione reciproca: gli spazi aperti disponibili permettono la creazione di circuiti virtuosi di funzioni/socialità/economie legati all’agricoltura ma capaci di restituire carattere “urbano” (in termini di accessibilità alle risorse e condivisione di un patrimonio di usi e valori) ai paesaggi della città dispersa. Si tratta di un “nuovo” modo di pensare la città ai suoi confini, che riconosce al paesaggio la funzione di sistema cicatrizzante pervasivo, capace di tenere assieme sinergicamente principi di qualità estetica e ambientale dello spazio con istanze sociali ed esigenze di sviluppo economico. Prende forma quindi una procedura di riattivazione dei territori ai confini dell’urbano articolata in tre momenti: mappatura, azione orientata a costruire le geografie urbano-rurali attraverso la ri-definizione dei margini; sistematizzazione, azione volta alla creazione di reti sostenute da cicli vitali legati all’agricoltura ma con funzionalità sociali urbane; proiezione, azione diretta all’individuazione di fasi di sviluppo del processo di riattivazione ed ibridazione del territorio e dei relativi spazi disponibili. Auto-sostentamento, micro-economia, multifunzionalità, identità sono obiettivi da perseguire attraverso l’applicazione di strategie flessibili, atte a definire paesaggi capaci di rispondere positivamente al cambiamento.

Fare paesaggi. Principi, dispositivi, procedure d'ibridazione ai confini dell'urbanità / Celestini, Gianni; Sciarrone, Cristina; Russo, Dalila. - STAMPA. - (2017), pp. 295-299.

Fare paesaggi. Principi, dispositivi, procedure d'ibridazione ai confini dell'urbanità

Gianni Celestini;Cristina Sciarrone;Dalila Russo
2017

Abstract

The topic of interference is a recurring theme across the scattered conformations of the contemporary city. The clash between expanding urban system and pre-existing agricultural land has generated indecisive territories, characterized by a hybrid nature and hard to define. In such conditions open spaces that are abandoned, underused or residual represent a potentially reactive system whose value lies in the condition of openness to change, which makes it a recyclable resource for a changing urban-rural landscape. The harmful prevarication of urban systems on rural systems can evolve in a mutual influence: the available open spaces enable the creation of positive feedback of functions/sociality/economies, that are bound to agriculture and yet able to return a “urban” character (in terms of accessibility to resources and heritage sharing) to the landscapes of the scattered city. We are dealing with a “new” way of thinking the city at its borders, which acknowledges to landscape the function of pervasive healing system, able to keep together aesthetical and environmental quality principles with social and economic issues. A new procedure of reactivation of the territories on the edge of urbanity is thus shaped, and it is organized in three steps: mapping, action oriented to build urban-rural geographies through the redefinition of edges; systematisation, action aimed at creating networks that are supported by agricultural related lifecycles but with urban social functions; projection, action aimed at identifying development stages of the reactivation and hybridization process on a territory and its available spaces. Self-sufficiency, micro-economy, multifunctionality, identity are goals to be pursued through the application of flexible strategies, able to define landscape that can answer positively to change.
2017
RE-CYCLE Italy. Atlante
978-88-6242-200-0
Il tema dell’interferenza è motivo ricorrente all’interno delle conformazioni diffuse della città contemporanea. L’incontro/scontro tra sistema urbano in espansione e tessuto agricolo pre-esistente ha generato territori indecisi, dal carattere ibrido e di difficile definizione. In queste condizioni, gli spazi aperti abbandonati/sottoutilizzati/residuali rappresentano un sistema potenzialmente reattivo il cui valore risiede nella condizione di disponibilità al cambiamento che lo rende vera e propria risorsa riciclabile per un paesaggio urbano-rurale in trasformazione. La prevaricazione nociva del sistema urbano su quello rurale può evolvere in contaminazione reciproca: gli spazi aperti disponibili permettono la creazione di circuiti virtuosi di funzioni/socialità/economie legati all’agricoltura ma capaci di restituire carattere “urbano” (in termini di accessibilità alle risorse e condivisione di un patrimonio di usi e valori) ai paesaggi della città dispersa. Si tratta di un “nuovo” modo di pensare la città ai suoi confini, che riconosce al paesaggio la funzione di sistema cicatrizzante pervasivo, capace di tenere assieme sinergicamente principi di qualità estetica e ambientale dello spazio con istanze sociali ed esigenze di sviluppo economico. Prende forma quindi una procedura di riattivazione dei territori ai confini dell’urbano articolata in tre momenti: mappatura, azione orientata a costruire le geografie urbano-rurali attraverso la ri-definizione dei margini; sistematizzazione, azione volta alla creazione di reti sostenute da cicli vitali legati all’agricoltura ma con funzionalità sociali urbane; proiezione, azione diretta all’individuazione di fasi di sviluppo del processo di riattivazione ed ibridazione del territorio e dei relativi spazi disponibili. Auto-sostentamento, micro-economia, multifunzionalità, identità sono obiettivi da perseguire attraverso l’applicazione di strategie flessibili, atte a definire paesaggi capaci di rispondere positivamente al cambiamento.
paesaggio; progetto; area metropolitana; margine; agricoltura; economia
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Fare paesaggi. Principi, dispositivi, procedure d'ibridazione ai confini dell'urbanità / Celestini, Gianni; Sciarrone, Cristina; Russo, Dalila. - STAMPA. - (2017), pp. 295-299.
File allegati a questo prodotto
File Dimensione Formato  
Celestini_Fare-paesaggi_2017.pdf

solo gestori archivio

Note: testo ed immagini
Tipologia: Documento in Post-print (versione successiva alla peer review e accettata per la pubblicazione)
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 3.17 MB
Formato Adobe PDF
3.17 MB Adobe PDF   Contatta l'autore

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1029011
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact