SEZIONE ARCHITETTURA LIQUIDA: COOP HIMMELB(L)AU, Musée des Confluences 2014 Lyon Abstract. Secondo Zygmunt Bauman nella Vita liquida, “Una società può essere definita liquido/moderna se le situazioni in cui agiscono gli uomini si modificano prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure”: ma come può questa affermazione essere valida per il progetto di architettura che è forma reificata in materia e dunque la sua riuscita è data dal riconoscimento e fruizione consolidate attraverso il godimento fisico e simbolico? Nel Musée des Confluences, dal luogo di confluenza dei fiumi Saona e Rodano, l’idea generatrice del progetto è quella di una confluenza di saperi, rappresentata dall’incontro di flussi in un vortice che prende forma di cristallo. Per Wolf D.Prix capogruppo dello studio Coop Himmelb(l)au il museo ha lo scopo di essere un “mezzo per il trasferimento della conoscenza”. Le forme del museo scaturiscono dalla rielaborazione della classica struttura tripartita in fasce orizzontali, basamento-corpo-copertura, secondo la visione organica in cui la funzione interna si proietta all’esterno con forme proprie dell’uso e quella decostruttivista con frammenti e spigoli, vuoti e incavi che scompone il solido. Viene interrotta la maglia regolare della struttura portante e le alternanze di finestre e murature piene, applicando la tecnologia per materiali fragili quali vetrate, elementi curvi, o con i forti aggetti per le strutture. La struttura vetrata del corpo+copertura scende come una “nube” in facciata d’ingresso fino a terra, dove permane la tripartizione: il fulcro dell’iconema del museo è la liquefazione della copertura secondo una forma a goccia, che sciogliendosi cola all’interno lasciando un vuoto morbido esterno nel centro di essa, è il cristallo che dall’interno assume una forma unitaria: ingresso, reception, scala e rampa a spirale. Esso segna il vortice tra i due fiumi, un vortice di flussi dettato da incontri tra direzioni geometriche ma anche di culture, dati, informazioni. L’edificio appare come una nave, o astronave, galleggiante ormeggiata alla banchina di ingresso al museo. La sua contestualizzazione permeata di valori etici e socio culturali si inserisce nel Paesaggio della città in modo simbolico tanto che il Museo delle Confluenze si è reso davvero un "porto", un nodo di scambio e un landmark per i suoi abitanti.

Il Progetto nel Paesaggio Contemporaneo: Consistenza Liquida nel Museo delle Confluenze di COOP HIMMELB(L)AU / Stivali, Claudia. - STAMPA. - 2(In corso di stampa), pp. 1-24.

Il Progetto nel Paesaggio Contemporaneo: Consistenza Liquida nel Museo delle Confluenze di COOP HIMMELB(L)AU

Claudia Stivali
In corso di stampa

Abstract

SEZIONE ARCHITETTURA LIQUIDA: COOP HIMMELB(L)AU, Musée des Confluences 2014 Lyon Abstract. Secondo Zygmunt Bauman nella Vita liquida, “Una società può essere definita liquido/moderna se le situazioni in cui agiscono gli uomini si modificano prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure”: ma come può questa affermazione essere valida per il progetto di architettura che è forma reificata in materia e dunque la sua riuscita è data dal riconoscimento e fruizione consolidate attraverso il godimento fisico e simbolico? Nel Musée des Confluences, dal luogo di confluenza dei fiumi Saona e Rodano, l’idea generatrice del progetto è quella di una confluenza di saperi, rappresentata dall’incontro di flussi in un vortice che prende forma di cristallo. Per Wolf D.Prix capogruppo dello studio Coop Himmelb(l)au il museo ha lo scopo di essere un “mezzo per il trasferimento della conoscenza”. Le forme del museo scaturiscono dalla rielaborazione della classica struttura tripartita in fasce orizzontali, basamento-corpo-copertura, secondo la visione organica in cui la funzione interna si proietta all’esterno con forme proprie dell’uso e quella decostruttivista con frammenti e spigoli, vuoti e incavi che scompone il solido. Viene interrotta la maglia regolare della struttura portante e le alternanze di finestre e murature piene, applicando la tecnologia per materiali fragili quali vetrate, elementi curvi, o con i forti aggetti per le strutture. La struttura vetrata del corpo+copertura scende come una “nube” in facciata d’ingresso fino a terra, dove permane la tripartizione: il fulcro dell’iconema del museo è la liquefazione della copertura secondo una forma a goccia, che sciogliendosi cola all’interno lasciando un vuoto morbido esterno nel centro di essa, è il cristallo che dall’interno assume una forma unitaria: ingresso, reception, scala e rampa a spirale. Esso segna il vortice tra i due fiumi, un vortice di flussi dettato da incontri tra direzioni geometriche ma anche di culture, dati, informazioni. L’edificio appare come una nave, o astronave, galleggiante ormeggiata alla banchina di ingresso al museo. La sua contestualizzazione permeata di valori etici e socio culturali si inserisce nel Paesaggio della città in modo simbolico tanto che il Museo delle Confluenze si è reso davvero un "porto", un nodo di scambio e un landmark per i suoi abitanti.
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“Il Progetto nel Paesaggio Contemporaneo: Consistenza Liquida nel Museo delle Confluenze di COOP HIMMELB(L)AU”
"Architettura liquida", "Configurazione spaziale", "Paesaggio Contemporaneo", "Consistenza Liquida".
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Il Progetto nel Paesaggio Contemporaneo: Consistenza Liquida nel Museo delle Confluenze di COOP HIMMELB(L)AU / Stivali, Claudia. - STAMPA. - 2(In corso di stampa), pp. 1-24.
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