Il nuovo carattere fisico e sociale dei territori urbani evidenzia un mutato senso di quello che viene comunemente definito come città. La realtà globale è, infatti, percorsa da forze di trasformazione sia in senso materico, che hanno come diretta conseguenza un’incessante espansione degli agglomerati urbani, sia da trasformazioni di tipo concettuale e sociale che riguardano la percezione stessa di città da parte degli abitanti. A tal proposito, sono state selezionate due dissertazioni del Dipartimento di Architettura, Teorie e Progetto e si propone una lettura secondo un filo conduttore ritenuto comune in entrambe, seppur declinato in modi distinti: da un lato il concetto di limite, in quanto esclusione e inclusione, e dall’altro quello di limite come continuo tendere tra la dimensione del costruito e la dimensione dello spazio vuoto, tra ciò che per esistere deve delimitare la sua diversità configurandosi come uno spazio definito e circoscritto, e ciò che è invece indefinito, ovvero il concetto di limite che rimanda all’intimo rapporto tra individuo e territorio.
La condizione limite di abitare. La fragile linea dell'esistenza: Bochicchio, De Dominicis / Gironi, Roberta. - STAMPA. - (2017), pp. 87-93.
La condizione limite di abitare. La fragile linea dell'esistenza: Bochicchio, De Dominicis
Roberta Gironi
2017
Abstract
Il nuovo carattere fisico e sociale dei territori urbani evidenzia un mutato senso di quello che viene comunemente definito come città. La realtà globale è, infatti, percorsa da forze di trasformazione sia in senso materico, che hanno come diretta conseguenza un’incessante espansione degli agglomerati urbani, sia da trasformazioni di tipo concettuale e sociale che riguardano la percezione stessa di città da parte degli abitanti. A tal proposito, sono state selezionate due dissertazioni del Dipartimento di Architettura, Teorie e Progetto e si propone una lettura secondo un filo conduttore ritenuto comune in entrambe, seppur declinato in modi distinti: da un lato il concetto di limite, in quanto esclusione e inclusione, e dall’altro quello di limite come continuo tendere tra la dimensione del costruito e la dimensione dello spazio vuoto, tra ciò che per esistere deve delimitare la sua diversità configurandosi come uno spazio definito e circoscritto, e ciò che è invece indefinito, ovvero il concetto di limite che rimanda all’intimo rapporto tra individuo e territorio.File | Dimensione | Formato | |
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