Pubblicazione degli esiti della Ricerca di Ateneo Portus Ostia antica Nel II secolo d.C. Ostia Antica e Portus erano i caposaldi del sistema portuale e commerciale della Roma imperiale. Il porto di Claudio equello di Traiano, con il suo straordinario bacino esagonale, configuravano un complesso apparato infrastrutturale, cui era interconnesso il centro amministrativo di Ostia, un’intera città romana ancora ben conservata. La via Flavia/Severiana stabiliva il legame fra i due poli attraverso l’Isola Sacra e connotava l’affaccio sul Mediterraneo della caput mundi. Il declino di Roma ha in seguito sancito la separazione fra i due centri, ma la struttura del territorio ostiense, e del rapporto fra Roma e il mare, sono rimaste fino a oggi quelle impostate dai romani. Roma si è sviluppata in forma di cometa, con la testa nel centro antico e la coda fra l’Eur e il mare. La Coda della cometa è oggi un territorio complesso e contraddittorio nel quale convivono abusivismi e grandi infrastrutture, agricoltura e paesaggi naturali, abbandono e grandi potenzialità per l’avvio di nuove economie. In questo contesto, archeologia e natura costituiscono un bacino di possibilità di sviluppo e rigenerazione paesaggistica finora trascurato. Ristabilire l’antica continuità fra Ostia e Portus attraverso l’Isola Sacra significherebbe recuperare una corretta lettura del sistema portuale della Roma imperiale ma anche aprire nuovi spazi e prospettive per un territorio in crisi. Il volume nasce da una ricerca del Dipartimento di Architettura e Progetto di Sapienza Università di Roma sulle possibilità di riconnessione di queste archeologie interrotte e racconta l’ipotesi progettuale della loro riconnessione in un Sistema che possa contribuire al rilancio del settore Roma mare e della città in senso lato. Riflessione sul tema della fragilità ambientale di un'area a sviluppo parzialmente abusivo di Isola Sacra.
Forte/Fragile. Un territorio in transformazione / Nencini, D.. - STAMPA. - (2015), pp. 49-55.
Forte/Fragile. Un territorio in transformazione
Nencini D.
2015
Abstract
Pubblicazione degli esiti della Ricerca di Ateneo Portus Ostia antica Nel II secolo d.C. Ostia Antica e Portus erano i caposaldi del sistema portuale e commerciale della Roma imperiale. Il porto di Claudio equello di Traiano, con il suo straordinario bacino esagonale, configuravano un complesso apparato infrastrutturale, cui era interconnesso il centro amministrativo di Ostia, un’intera città romana ancora ben conservata. La via Flavia/Severiana stabiliva il legame fra i due poli attraverso l’Isola Sacra e connotava l’affaccio sul Mediterraneo della caput mundi. Il declino di Roma ha in seguito sancito la separazione fra i due centri, ma la struttura del territorio ostiense, e del rapporto fra Roma e il mare, sono rimaste fino a oggi quelle impostate dai romani. Roma si è sviluppata in forma di cometa, con la testa nel centro antico e la coda fra l’Eur e il mare. La Coda della cometa è oggi un territorio complesso e contraddittorio nel quale convivono abusivismi e grandi infrastrutture, agricoltura e paesaggi naturali, abbandono e grandi potenzialità per l’avvio di nuove economie. In questo contesto, archeologia e natura costituiscono un bacino di possibilità di sviluppo e rigenerazione paesaggistica finora trascurato. Ristabilire l’antica continuità fra Ostia e Portus attraverso l’Isola Sacra significherebbe recuperare una corretta lettura del sistema portuale della Roma imperiale ma anche aprire nuovi spazi e prospettive per un territorio in crisi. Il volume nasce da una ricerca del Dipartimento di Architettura e Progetto di Sapienza Università di Roma sulle possibilità di riconnessione di queste archeologie interrotte e racconta l’ipotesi progettuale della loro riconnessione in un Sistema che possa contribuire al rilancio del settore Roma mare e della città in senso lato. Riflessione sul tema della fragilità ambientale di un'area a sviluppo parzialmente abusivo di Isola Sacra.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.