Senza la scrittura la ricerca e la scienza, così come le conosciamo e intendiamo oggi non sarebbero possibili. La figura stessa del ricercatore è definibile in rela-zione all'universo dei segni scritti in modalità produttiva e ricettiva. Nella costruzione della conoscenza il testo, la comunicazione dei risultati di ricerca e di riflessione, rappresentano il punto di arrivo e nuovo punto di partenza del lavoro intellettuale e scientifico. In altre parole, la base sulla quale si radica lo scambio e la crescita del sapere nella varietà dei campi di applicazione e delle possibili scelte metodologiche che orientano la ricerca. In assenza di una dimensione di scambio e comunicazione la costruzione e condivisione di teorie, la scoperta, la concettualizzazione, la valutazione dei saperi e dei diversi costrutti sarebbero estranee all'uomo; in assenza di una documentazione affidabile il percorso di costruzione, diffusione, modificazione e crescita di conoscenza sarebbe più difficile. La possibilità di una conservazione e trasmissione duratura nel tempo dei risultati della riflessione rende possibile la ricerca facilitando il percorso della scoperta, della costruzione di congetture e confutazioni. Nei campi della educazione e della formazione, nella declinazione scientifico-professionale, tale dimensione risulta, se possibile amplificata. Non solo la presenza di un orizzonte comunicativo testuale è forte e radicata, ma sono necessarie specifiche e raffinate competenze di comunicazione e, in particolare scrittura. Saper scrivere un progetto, predisporre un piano di valutazione, nella consapevolezza e capacità di esplicitazione di modelli e metodi utilizzati documentare percorsi e processi, essere in grado di condividerli, rappresentano competenze chiave per chi opera nei diversi settori delle scienze dell'educazione
Le scritture professionali in educazione / Sposetti, Patrizia. - STAMPA. - Quaderni Scienze dell'Educazione n. 9:(2017), pp. 1-114.
Le scritture professionali in educazione
Patrizia Sposetti
2017
Abstract
Senza la scrittura la ricerca e la scienza, così come le conosciamo e intendiamo oggi non sarebbero possibili. La figura stessa del ricercatore è definibile in rela-zione all'universo dei segni scritti in modalità produttiva e ricettiva. Nella costruzione della conoscenza il testo, la comunicazione dei risultati di ricerca e di riflessione, rappresentano il punto di arrivo e nuovo punto di partenza del lavoro intellettuale e scientifico. In altre parole, la base sulla quale si radica lo scambio e la crescita del sapere nella varietà dei campi di applicazione e delle possibili scelte metodologiche che orientano la ricerca. In assenza di una dimensione di scambio e comunicazione la costruzione e condivisione di teorie, la scoperta, la concettualizzazione, la valutazione dei saperi e dei diversi costrutti sarebbero estranee all'uomo; in assenza di una documentazione affidabile il percorso di costruzione, diffusione, modificazione e crescita di conoscenza sarebbe più difficile. La possibilità di una conservazione e trasmissione duratura nel tempo dei risultati della riflessione rende possibile la ricerca facilitando il percorso della scoperta, della costruzione di congetture e confutazioni. Nei campi della educazione e della formazione, nella declinazione scientifico-professionale, tale dimensione risulta, se possibile amplificata. Non solo la presenza di un orizzonte comunicativo testuale è forte e radicata, ma sono necessarie specifiche e raffinate competenze di comunicazione e, in particolare scrittura. Saper scrivere un progetto, predisporre un piano di valutazione, nella consapevolezza e capacità di esplicitazione di modelli e metodi utilizzati documentare percorsi e processi, essere in grado di condividerli, rappresentano competenze chiave per chi opera nei diversi settori delle scienze dell'educazioneI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.