Il contributo esalta la centralità del territorio inteso come “luogo” ovvero come costruzione sociale e culturale dinamica e non come sedimentazione di elementi meramente oggettivi. I luoghi, nella loro diversità, rappresentano oggi la base per ripensare lo sviluppo teso a valorizzare le risorse (materiali e immateriali) esistenti e, soprattutto, a cambiare permanentemente le condizioni dei contesti attraverso l’offerta di una maggiore dotazione di economie esterne. L’assunto fondamentale è che la qualità del contesto induce la qualità delle imprese, accrescendone la competitività, e viceversa, secondo un circolo virtuoso co-evolutivo. “Coltivare” lo sviluppo significa dunque valorizzare le risorse pregiate di ogni territorio, curare la coesione sociale, incentivare la cooperazione, promuovere l’innovazione, le competenze radicate e il capitale umano, secondo un approccio “basato sui luoghi”, ovvero sulle caratteristiche sociali, culturali e istituzionali dei singoli contesti territoriali. Nell’epoca della globalizzazione non basta promuovere e consolidare assetti organizzativi e imprenditoriali congrui con produzioni locali competitive, innovative e di qualità, è altrettanto necessario ripensare in profondità il rapporto tra produzione e riproduzione, tra profitti e cittadinanza, tra qualità delle imprese e qualità dei servizi collettivi, tra nuove produzioni e nuove forme della loro circolazione e distribuzione, tra finalità non profit delle imprese e gestioni orientate al profitto.

Coltivare sviluppo. Semi e germogli nell'Italia locale / Cersosimo, D.; Chimenti, Stefania. - STAMPA. - (2017), pp. 41-62.

Coltivare sviluppo. Semi e germogli nell'Italia locale

CHIMENTI, STEFANIA
2017

Abstract

Il contributo esalta la centralità del territorio inteso come “luogo” ovvero come costruzione sociale e culturale dinamica e non come sedimentazione di elementi meramente oggettivi. I luoghi, nella loro diversità, rappresentano oggi la base per ripensare lo sviluppo teso a valorizzare le risorse (materiali e immateriali) esistenti e, soprattutto, a cambiare permanentemente le condizioni dei contesti attraverso l’offerta di una maggiore dotazione di economie esterne. L’assunto fondamentale è che la qualità del contesto induce la qualità delle imprese, accrescendone la competitività, e viceversa, secondo un circolo virtuoso co-evolutivo. “Coltivare” lo sviluppo significa dunque valorizzare le risorse pregiate di ogni territorio, curare la coesione sociale, incentivare la cooperazione, promuovere l’innovazione, le competenze radicate e il capitale umano, secondo un approccio “basato sui luoghi”, ovvero sulle caratteristiche sociali, culturali e istituzionali dei singoli contesti territoriali. Nell’epoca della globalizzazione non basta promuovere e consolidare assetti organizzativi e imprenditoriali congrui con produzioni locali competitive, innovative e di qualità, è altrettanto necessario ripensare in profondità il rapporto tra produzione e riproduzione, tra profitti e cittadinanza, tra qualità delle imprese e qualità dei servizi collettivi, tra nuove produzioni e nuove forme della loro circolazione e distribuzione, tra finalità non profit delle imprese e gestioni orientate al profitto.
2017
Imprese, sviluppo, territori. Luoghi e percorsi imprenditoriali in Calabria
978-88-498-5130-4
sviluppo; luoghi; comunità; imprese
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Coltivare sviluppo. Semi e germogli nell'Italia locale / Cersosimo, D.; Chimenti, Stefania. - STAMPA. - (2017), pp. 41-62.
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