Visione ottica e visione pittorica nell’opera di Nikolaj Gogol’

The article is devoted to the study of iconographic sources of Nikolai Gogol’s short story "Rome" (1842). The identification of the iconographic sources - mainly paintings by German artists, who lived in Rome - of the numerous ekphrasis present in the short story allowed us to understand, more deeply, not only this literary text, but also the private, personal, existential dimension of the Russian writer, the aesthetics of the enigmatic, impenetrable man named Nikolai-Gogol.

L’articolo è dedicato in particolare allo studio delle fonti iconografiche della novella Roma (1842) di Nikolaj Gogol’, scrittore visionario che ricorre all’ecfrasi sistematicamente nella sua opera letteraria. Roma ebbe un ruolo straordinariamente importante nella vita e nell’opera gogoliane e fornì allo scrittore infiniti spunti e suggestioni per ecfrasi. Gli esempi citati dimostrano che Roma fu importante per Gogol’ anche dal punto di vista della visione pittorica, dei procedimenti della descrizione narrativa: ut pictura poesis. L’individuazione delle fonti iconografiche dell’ecfrasi gogoliana ha permesso di penetrare più a fondo non solo l’opera letteraria e la poetica gogoliane, ma anche la dimensione privata, personale, esistenziale, estetica dell’impenetrabile uomo-Gogol’ e ha gettato (e può ancora può gettare) luce sulle frequentazioni dello scrittore. Le numerose ecfrasi di opere di pittori tedeschi attivi in quegli anni a Roma hanno permesso di meglio comprendere i gusti estetici dello scrittore russo in un periodo in cui la sua concezione dell’arte stava mutando, di attestare la frequentazione e la vicinanza dello scrittore ai pittori Nazareni, come lui tesi a ricercare la sintesi di arte e fede. Quella sintesi, però, era tragicamente estranea alle corde profonde dello scrittore, al suo stile e gli sarebbe rimasta inarrivabile.