The study of two doctoral theses, different by development and dating, aims to investigate the role of senses and body in architecture as fundamental instruments that can restore the relationship between user and architectural space. Indeed, contemporary architecture, now reduced to spectacular image, and the use of IT systems for design has led to flattening of our imaginative capacities and the eclipse of the observer from the work itself. In addition, the supremacy of eyesight in the modern era has determined the loss of the development of all other senses of the body, considered instead by Merleau- Ponty the center of the experiential world. What distinguishes architecture from other arts is the intervention of the body's action within the space. The latter is configured therefore not only as a physical space, but as a lived space. Its experience allows to reconnect and store remembrance and memories. These considerations are demonstrated starting from the study of the work of the Masters and of the American North American designer Tom Kundig.

Attraverso lo studio di due tesi dottorali, differenti per impostazione e datazione, si intende indagare il ruolo dei sensi e del corpo in architettura, considerati strumenti fondamentali in grado di ristabilire il rapporto tra utente e spazio architettonico. Infatti, l’architettura contemporanea, ormai ridotta ad immagine spettacolare, e l’utilizzo dei sistemi informatici per la progettazione hanno portato ad un appiattimento delle nostre capacità immaginative e ad un eclissamento dell’osservatore dall’opera stessa. Inoltre, la supremazia della vista nell’era moderna ha determinato la perdita dello sviluppo di tutti altri sensi del corpo, considerato invece da Merleau- Ponty centro del mondo esperienziale. Ciò che distingue l’architettura dalle altre arti è l’intervento dell’azione del corpo all’interno dello spazio. Quest’ultimo si configura pertanto non soltanto come spazio fisico, ma come spazio vissuto. L’esperienza di esso consente, pertanto, di riconnettere e riportare alla memoria immagini e ricordi. Tali considerazioni sono dimostrate a partire dallo studio dell’opera dei Maestri e dei gizmos dell’architetto nordamericano Tom Kundig.

L'architettura dei sensi: Innamorati, Ferrara / Ponti, Maria Pia. - STAMPA. - (2017), pp. 151-160.

L'architettura dei sensi: Innamorati, Ferrara

Ponti, Maria Pia
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2017

Abstract

The study of two doctoral theses, different by development and dating, aims to investigate the role of senses and body in architecture as fundamental instruments that can restore the relationship between user and architectural space. Indeed, contemporary architecture, now reduced to spectacular image, and the use of IT systems for design has led to flattening of our imaginative capacities and the eclipse of the observer from the work itself. In addition, the supremacy of eyesight in the modern era has determined the loss of the development of all other senses of the body, considered instead by Merleau- Ponty the center of the experiential world. What distinguishes architecture from other arts is the intervention of the body's action within the space. The latter is configured therefore not only as a physical space, but as a lived space. Its experience allows to reconnect and store remembrance and memories. These considerations are demonstrated starting from the study of the work of the Masters and of the American North American designer Tom Kundig.
2017
Linee di ricerca: temi e ricerche del dottorato in architettura - teorie e progetto 1986-2017
9780244621643
Attraverso lo studio di due tesi dottorali, differenti per impostazione e datazione, si intende indagare il ruolo dei sensi e del corpo in architettura, considerati strumenti fondamentali in grado di ristabilire il rapporto tra utente e spazio architettonico. Infatti, l’architettura contemporanea, ormai ridotta ad immagine spettacolare, e l’utilizzo dei sistemi informatici per la progettazione hanno portato ad un appiattimento delle nostre capacità immaginative e ad un eclissamento dell’osservatore dall’opera stessa. Inoltre, la supremazia della vista nell’era moderna ha determinato la perdita dello sviluppo di tutti altri sensi del corpo, considerato invece da Merleau- Ponty centro del mondo esperienziale. Ciò che distingue l’architettura dalle altre arti è l’intervento dell’azione del corpo all’interno dello spazio. Quest’ultimo si configura pertanto non soltanto come spazio fisico, ma come spazio vissuto. L’esperienza di esso consente, pertanto, di riconnettere e riportare alla memoria immagini e ricordi. Tali considerazioni sono dimostrate a partire dallo studio dell’opera dei Maestri e dei gizmos dell’architetto nordamericano Tom Kundig.
architettura; ricerca; dottorato
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
L'architettura dei sensi: Innamorati, Ferrara / Ponti, Maria Pia. - STAMPA. - (2017), pp. 151-160.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1017969
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