La gran parte delle nostre città si trova ad affrontare una complessa rete di connessione e destinazioni d’uso all’interno dei propri tessuti urbani. Questi spesso sono in crisi per l’infinita serie di funzioni cui devono assolvere, sia alla piccola sia alla grande scala, finendo per lo più per non integrarsi tra loro creando lo stato di disagio cui tutti noi siamo sottoposti. Mi riferisco all’insieme di sistemi quali la viabilità, parcheggi, percorsi pedonali, piazze, parchi, spazi commerciali, finanziari, amministrativi e tanto altro. Questa intricata situazione ha comportato nel territorio la mancanza di continuità tra il costruito e il vuoto delle città che assumendo la forma di ‘disorder spots’ a malapena riesce a farli sopravvivere tra loro determinando nel paesaggio urbano il caos a noi tutti noto. Solo quando nella costruzione o nella riqualificazione di uno spazio urbano si prevedono connotazioni integrate di più ampie scala, da quelle attualmente presenti in molte città, è possibile parlare di uno sviluppo di un progetto a 'scala urbana' e conseguentemente umana. Il che significa cercare di definire una serie di luoghi che siano in grado di andare al di là dei propri 'confini' per influenzare un più vasto territorio non solo architettonico ma anche sociale e geografico. Si potranno creare in tal modo quelle spazialità che uso definire ‘stanze urbane’ in grado di essere accolte dal tessuto circostante, contribuendo a divenire parte integrante del processo di riqualificazione della città. Questi luoghi, in gran parte spazi all’aperto, favoriranno un ‘principio di costruzione plurale’ che potrà trasformare il contesto urbano ove si insedieranno in un vero strumento ordinatore e di connessione tale da generare nuove funzioni e attività sociali.
Le nuove stanze urbane o urban rooms nella città contemporanea / Valentin, NILDA MARIA. - STAMPA. - (2017), pp. 235-241.
Le nuove stanze urbane o urban rooms nella città contemporanea
Nilda Maria Valentin
2017
Abstract
La gran parte delle nostre città si trova ad affrontare una complessa rete di connessione e destinazioni d’uso all’interno dei propri tessuti urbani. Questi spesso sono in crisi per l’infinita serie di funzioni cui devono assolvere, sia alla piccola sia alla grande scala, finendo per lo più per non integrarsi tra loro creando lo stato di disagio cui tutti noi siamo sottoposti. Mi riferisco all’insieme di sistemi quali la viabilità, parcheggi, percorsi pedonali, piazze, parchi, spazi commerciali, finanziari, amministrativi e tanto altro. Questa intricata situazione ha comportato nel territorio la mancanza di continuità tra il costruito e il vuoto delle città che assumendo la forma di ‘disorder spots’ a malapena riesce a farli sopravvivere tra loro determinando nel paesaggio urbano il caos a noi tutti noto. Solo quando nella costruzione o nella riqualificazione di uno spazio urbano si prevedono connotazioni integrate di più ampie scala, da quelle attualmente presenti in molte città, è possibile parlare di uno sviluppo di un progetto a 'scala urbana' e conseguentemente umana. Il che significa cercare di definire una serie di luoghi che siano in grado di andare al di là dei propri 'confini' per influenzare un più vasto territorio non solo architettonico ma anche sociale e geografico. Si potranno creare in tal modo quelle spazialità che uso definire ‘stanze urbane’ in grado di essere accolte dal tessuto circostante, contribuendo a divenire parte integrante del processo di riqualificazione della città. Questi luoghi, in gran parte spazi all’aperto, favoriranno un ‘principio di costruzione plurale’ che potrà trasformare il contesto urbano ove si insedieranno in un vero strumento ordinatore e di connessione tale da generare nuove funzioni e attività sociali.File | Dimensione | Formato | |
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