Nel 1964, tre anni dopo la costruzione del muro di Berlino, l’artista tedesco Joseph Beuys presentò alle autorità del Governo Federale un progetto per aumentarne l’altezza di cinque centimetri con l’obiettivo di migliorarne i rapporti proporzionali. In risposta all’interpellanza governativa, con una nota indirizzata al Ministro Interni, chiarì successivamente le ragioni della proposta: “Questa è un’immagine e deve essere considerata come tale. Solo in caso di necessità o per motivi formativi si ricorre all’interpretazione. Non riesco a comprendere perché senza interpretazione non riusciate a capire il senso evidente di una cosa. […] Dovrebbe essere pienamente consentito considerare il muro di Berlino da un punto di vista che tenga conto unicamente della proporzione del manufatto. Sdrammatizza immediatamente il muro, distruggendolo con una risata interiore. Non si resta più attaccati al muro fisico, ci si volge verso quello spirituale, e quel che conta davvero è superarlo. […] Un muro in sé è molto bello, se le proporzioni sono giuste”.
Utopia in cinque centimetri / Toppetti, Fabrizio. - STAMPA. - (2017), pp. 46-47.
Utopia in cinque centimetri
Fabrizio Toppetti
2017
Abstract
Nel 1964, tre anni dopo la costruzione del muro di Berlino, l’artista tedesco Joseph Beuys presentò alle autorità del Governo Federale un progetto per aumentarne l’altezza di cinque centimetri con l’obiettivo di migliorarne i rapporti proporzionali. In risposta all’interpellanza governativa, con una nota indirizzata al Ministro Interni, chiarì successivamente le ragioni della proposta: “Questa è un’immagine e deve essere considerata come tale. Solo in caso di necessità o per motivi formativi si ricorre all’interpretazione. Non riesco a comprendere perché senza interpretazione non riusciate a capire il senso evidente di una cosa. […] Dovrebbe essere pienamente consentito considerare il muro di Berlino da un punto di vista che tenga conto unicamente della proporzione del manufatto. Sdrammatizza immediatamente il muro, distruggendolo con una risata interiore. Non si resta più attaccati al muro fisico, ci si volge verso quello spirituale, e quel che conta davvero è superarlo. […] Un muro in sé è molto bello, se le proporzioni sono giuste”.File | Dimensione | Formato | |
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