Nella tradizione generativa, la variazione sintattica è stata spesso intesa come variazione tra le lingue ed è stata spiegata tradizionalmente come risultato della presenza di parametri diversi dati dalla Grammatica Universale (GU). Questo contributo discute vari tipi di variazione sintattica presenti all’interno delle lingue e, quindi, nell’input al quale i bambini sono esposti durante il processo di acquisizione. Una parte di questa variazione rappresenta un’eccezione a quello che è stato considerato un parametro (OV/VO o la regola del verbo secondo (V2)), mentre un altro tipo di variazione interna alla lingua, come le posizioni del soggetto o la sintassi nelle costruzioni possessive, non è stata considerata parte di un parametro. Per entrambi i casi, si mostra che i bambini producono i due ordini fin dai primi stadi dell’acquisizione e sono sensibili a differenze sottili nella sintassi e nella struttura dell’informazione della lingua target. Questo articolo sostiene, quindi, la tesi seguente: dato che questa complessa variazione deve essere acquisita attraverso l’input e dato che essa non crea problemi ai bambini neppure nei primi stadi della produzione linguistica, non abbiamo bisogno di parametri di GU per spiegare come avvenga l’acquisizione della sintassi. In alternativa, si propone un modello di acquisizione in termini di micro-cues, che si basa sull’idea che i bambini non identifichino per prime le regole generali, ma che costruiscano la propria grammatica da piccoli pezzi di struttura, che poi estendono progressivamente.
L'acquisizione della variazione linguistica / Cognola, Federica. - STAMPA. - (2013), pp. 165-181.
L'acquisizione della variazione linguistica
COGNOLA, FEDERICA
2013
Abstract
Nella tradizione generativa, la variazione sintattica è stata spesso intesa come variazione tra le lingue ed è stata spiegata tradizionalmente come risultato della presenza di parametri diversi dati dalla Grammatica Universale (GU). Questo contributo discute vari tipi di variazione sintattica presenti all’interno delle lingue e, quindi, nell’input al quale i bambini sono esposti durante il processo di acquisizione. Una parte di questa variazione rappresenta un’eccezione a quello che è stato considerato un parametro (OV/VO o la regola del verbo secondo (V2)), mentre un altro tipo di variazione interna alla lingua, come le posizioni del soggetto o la sintassi nelle costruzioni possessive, non è stata considerata parte di un parametro. Per entrambi i casi, si mostra che i bambini producono i due ordini fin dai primi stadi dell’acquisizione e sono sensibili a differenze sottili nella sintassi e nella struttura dell’informazione della lingua target. Questo articolo sostiene, quindi, la tesi seguente: dato che questa complessa variazione deve essere acquisita attraverso l’input e dato che essa non crea problemi ai bambini neppure nei primi stadi della produzione linguistica, non abbiamo bisogno di parametri di GU per spiegare come avvenga l’acquisizione della sintassi. In alternativa, si propone un modello di acquisizione in termini di micro-cues, che si basa sull’idea che i bambini non identifichino per prime le regole generali, ma che costruiscano la propria grammatica da piccoli pezzi di struttura, che poi estendono progressivamente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.