Obiettivo del saggio è mostrare come uno dei tratti distintivi dell'opera pittorica di Gualtiero Savelli consista nel suo carattere costitutivamente "iconico", nella sua capacità cioè di portare a manifestazione in modo esemplare la tensione polare sempre irrisolta che si stabilisce tra visibile e invisibile, e quindi tra determinatezza e indeterminatezza. In particolare, nel caso dell'astrazione geometrica esplorata da Savelli, una tale polarità di visibile e invisibile si precisa come rapporto paradossale di identità-differenza tra "pathos" e "forma", come pure tra "variante" e "invariante", vale a dire tra "necessità" e "contingenza".
Tra ethos e pathos: l’irriducibile duplicità dell’opera di Gualtiero Savelli / Valentini, Antonio. - STAMPA. - (2010), pp. 41-50.
Tra ethos e pathos: l’irriducibile duplicità dell’opera di Gualtiero Savelli
Antonio Valentini
2010
Abstract
Obiettivo del saggio è mostrare come uno dei tratti distintivi dell'opera pittorica di Gualtiero Savelli consista nel suo carattere costitutivamente "iconico", nella sua capacità cioè di portare a manifestazione in modo esemplare la tensione polare sempre irrisolta che si stabilisce tra visibile e invisibile, e quindi tra determinatezza e indeterminatezza. In particolare, nel caso dell'astrazione geometrica esplorata da Savelli, una tale polarità di visibile e invisibile si precisa come rapporto paradossale di identità-differenza tra "pathos" e "forma", come pure tra "variante" e "invariante", vale a dire tra "necessità" e "contingenza".File | Dimensione | Formato | |
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