Obiettivi del contributo: Gli obiettivi del paper, con popolazione di riferimento gli studenti disabili iscritti all’A.A. 2020-2021 presso La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre, sono l’analisi della struttura delle variabili che incidono su inclusione/partecipazione degli studenti e la loro prestazione universitaria e l’analisi del ruolo nell’inclusione/partecipazione degli studenti dei servizi di supporto allo studio, distinguendo i diversi target. Ulteriore aspetto di analisi è comprendere come fattori riconducibili alla conoscenza e alla fruizione dei servizi offerti dalle Università e alle dinamiche relazionali tra individui favoriscano od ostacolino l’inclusione degli studenti. Si ritiene opportuno identificare in che modo i fattori contestuali, relazionali e individuali si connettano con il livello di inclusione/marginalità sociale, ponendo attenzione sulla presenza/assenza di barriere fisiche, istituzionali e sociali. Si intende valutare in che modo l’accessibilità alle strutture e la qualità dei servizi contribuiscano all’inclusione, comprendendo come le relazioni tra pari e con il personale docente influiscano sul processo di apprendimento e quanto le propensioni individuali influenzino l’azione o la percezione di comportamenti discriminatori. Ponendo particolare attenzione alla ricostruzione degli stereotipi, dei sentimenti e delle propensioni all’azione che rappresentano le dimensioni costitutive del concetto di pregiudizio nei confronti di portatori di specifiche forme di alterità (Allport, 1954). Ultimo aspetto di interesse: quanto la discriminazione incida sul raggiungimento degli obiettivi di carriera. La finalità pragmatica è predisporre delle linee guida di intervento per la promozione di politiche attive di inclusione sociale. Metodologia: L’indagine si articolerà in quattro fasi: ricerca di sfondo, in cui ci si propone di verificare l’esistenza di una banca dati per Ateneo, effettuando contestualmente una mappatura dei servizi mediante interviste ai responsabili degli uffici dedicati; progettazione di un questionario semi-strutturato somministrato a studenti disabili nella modalità online, una web survey inviata agli studenti; analisi monovariata, bivariata e multivariata dei dati ricorrendo ai modelli di regressione (Di Franco, 2011); focus group per suggerimenti di policy su base volontaria. Stato dell’arte: La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (1948) sancisce: L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana e al rafforzamento del rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (art. 26). In merito, la Convenzione dei diritti delle persone con disabilità (2006) afferma l’obbligo di assicurare alle persone diversamente abili la parità di accesso e di trattamento all’educazione universitaria e alla formazione professionale. Dall’inizio del XXI secolo gli atenei italiani sono luoghi sempre più plurali e devono confrontarsi con questioni relative alle diversità (Bolt, Penketh, 2016), così come alle modalità di inclusione degli studenti con disabilità o Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) (Oliver, Barnes, 2010). Questi sono divenuti una parte non trascurabile della popolazione studentesca (Censis, 2017). Grazie alla l. n.17/1999 sulla garanzia di “sussidi tecnici e didattici specifici […] nonché il supporto di appositi servizi di tutorato specializzato”, la partecipazione attiva degli studenti si è realizzata. Tuttavia, l’autonomia organizzativa di ciascun ateneo in materia – “nei limiti del proprio bilancio” – è un aspetto non privo di criticità nel provvedere a quanto disposto dalla legge. In questa accezione, è necessario considerare la comunità universitaria come ambiente di interazione in cui si costruisce l’identità del disabile. Allo stesso tempo, si ipotizza che le politiche universitarie sui servizi che mirano all’integrazione della persona con disabilità o DSA intese come azioni positive volte a ridurre le discriminazioni tra gruppi possano produrre effetti ambivalenti. Infatti, queste possono contenere “in germe gli spunti per un rovesciamento della prospettiva, che dalla strategia antidiscriminatoria e dall’ideale ugualitario rischiano di aprire la porta al differenzialismo più spinto” (Piccone Stella, 2003). Le ricerche sull’inclusione universitaria degli studenti con disabilità hanno focalizzato l’attenzione su temi specifici in differenti contesti nazionali (Riddell, 2016). Principali risultati attesi: Porre l’attenzione sull’inclusione della persona con disabilità ha l’obiettivo di produrre una proposta di miglioramento dei servizi degli atenei, coinvolgendo gli studenti, intesi come testimoni privilegiati dei servizi di cui fruiscono e delle dinamiche relazionali in cui sono immersi, comprendendo il ruolo dei tipi di disabilità rispetto a variabili quali il genere, il percorso formativo, l’origine sociale. Implicazioni per il dibattito scientifico sul tema: Lo studio suggerisce sviluppi futuri in relazione all’analisi del pregiudizio, dei suoi meccanismi di iterazione e della sua eventuale correlazione con il concetto di inclusione sociale. Profili di originalità del contributo: Considerando l’innovatività del tema e l’uso dell’approccio mixed method (Mauceri, 2017) la ricerca apporterà avanzamenti teorici e pratici nel panorama scientifico italiano.

Diritto all’istruzione e all’inclusione nel contesto universitario romano: prime evidenze di una ricerca in itinere / Antonelli, Carlotta. - (2022). (Intervento presentato al convegno VII CONFERENZA NAZIONALE DEI DOTTORANDI IN SCIENZE SOCIALI tenutosi a Catania; Italy).

Diritto all’istruzione e all’inclusione nel contesto universitario romano: prime evidenze di una ricerca in itinere

Carlotta Antonelli
2022

Abstract

Obiettivi del contributo: Gli obiettivi del paper, con popolazione di riferimento gli studenti disabili iscritti all’A.A. 2020-2021 presso La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre, sono l’analisi della struttura delle variabili che incidono su inclusione/partecipazione degli studenti e la loro prestazione universitaria e l’analisi del ruolo nell’inclusione/partecipazione degli studenti dei servizi di supporto allo studio, distinguendo i diversi target. Ulteriore aspetto di analisi è comprendere come fattori riconducibili alla conoscenza e alla fruizione dei servizi offerti dalle Università e alle dinamiche relazionali tra individui favoriscano od ostacolino l’inclusione degli studenti. Si ritiene opportuno identificare in che modo i fattori contestuali, relazionali e individuali si connettano con il livello di inclusione/marginalità sociale, ponendo attenzione sulla presenza/assenza di barriere fisiche, istituzionali e sociali. Si intende valutare in che modo l’accessibilità alle strutture e la qualità dei servizi contribuiscano all’inclusione, comprendendo come le relazioni tra pari e con il personale docente influiscano sul processo di apprendimento e quanto le propensioni individuali influenzino l’azione o la percezione di comportamenti discriminatori. Ponendo particolare attenzione alla ricostruzione degli stereotipi, dei sentimenti e delle propensioni all’azione che rappresentano le dimensioni costitutive del concetto di pregiudizio nei confronti di portatori di specifiche forme di alterità (Allport, 1954). Ultimo aspetto di interesse: quanto la discriminazione incida sul raggiungimento degli obiettivi di carriera. La finalità pragmatica è predisporre delle linee guida di intervento per la promozione di politiche attive di inclusione sociale. Metodologia: L’indagine si articolerà in quattro fasi: ricerca di sfondo, in cui ci si propone di verificare l’esistenza di una banca dati per Ateneo, effettuando contestualmente una mappatura dei servizi mediante interviste ai responsabili degli uffici dedicati; progettazione di un questionario semi-strutturato somministrato a studenti disabili nella modalità online, una web survey inviata agli studenti; analisi monovariata, bivariata e multivariata dei dati ricorrendo ai modelli di regressione (Di Franco, 2011); focus group per suggerimenti di policy su base volontaria. Stato dell’arte: La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (1948) sancisce: L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana e al rafforzamento del rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (art. 26). In merito, la Convenzione dei diritti delle persone con disabilità (2006) afferma l’obbligo di assicurare alle persone diversamente abili la parità di accesso e di trattamento all’educazione universitaria e alla formazione professionale. Dall’inizio del XXI secolo gli atenei italiani sono luoghi sempre più plurali e devono confrontarsi con questioni relative alle diversità (Bolt, Penketh, 2016), così come alle modalità di inclusione degli studenti con disabilità o Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) (Oliver, Barnes, 2010). Questi sono divenuti una parte non trascurabile della popolazione studentesca (Censis, 2017). Grazie alla l. n.17/1999 sulla garanzia di “sussidi tecnici e didattici specifici […] nonché il supporto di appositi servizi di tutorato specializzato”, la partecipazione attiva degli studenti si è realizzata. Tuttavia, l’autonomia organizzativa di ciascun ateneo in materia – “nei limiti del proprio bilancio” – è un aspetto non privo di criticità nel provvedere a quanto disposto dalla legge. In questa accezione, è necessario considerare la comunità universitaria come ambiente di interazione in cui si costruisce l’identità del disabile. Allo stesso tempo, si ipotizza che le politiche universitarie sui servizi che mirano all’integrazione della persona con disabilità o DSA intese come azioni positive volte a ridurre le discriminazioni tra gruppi possano produrre effetti ambivalenti. Infatti, queste possono contenere “in germe gli spunti per un rovesciamento della prospettiva, che dalla strategia antidiscriminatoria e dall’ideale ugualitario rischiano di aprire la porta al differenzialismo più spinto” (Piccone Stella, 2003). Le ricerche sull’inclusione universitaria degli studenti con disabilità hanno focalizzato l’attenzione su temi specifici in differenti contesti nazionali (Riddell, 2016). Principali risultati attesi: Porre l’attenzione sull’inclusione della persona con disabilità ha l’obiettivo di produrre una proposta di miglioramento dei servizi degli atenei, coinvolgendo gli studenti, intesi come testimoni privilegiati dei servizi di cui fruiscono e delle dinamiche relazionali in cui sono immersi, comprendendo il ruolo dei tipi di disabilità rispetto a variabili quali il genere, il percorso formativo, l’origine sociale. Implicazioni per il dibattito scientifico sul tema: Lo studio suggerisce sviluppi futuri in relazione all’analisi del pregiudizio, dei suoi meccanismi di iterazione e della sua eventuale correlazione con il concetto di inclusione sociale. Profili di originalità del contributo: Considerando l’innovatività del tema e l’uso dell’approccio mixed method (Mauceri, 2017) la ricerca apporterà avanzamenti teorici e pratici nel panorama scientifico italiano.
2022
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1664396
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