Oggetto della presente indagine sono la scrittura dell’umanista greco Demetrio Calcondila e i codici da lui vergati. La tesi inizia con la discussione di questioni di paléographie d’expertise e con l’individuazione dei codici sicuramente ascrivibili al pugno del dotto bizantino. Si passa poi all’analisi diacronica della sua scrittura e si fa un tentativo di ricostruirne le origini. Tale ricostruzione si basa sull’esame di due tipologie grafiche, presenti nell’unico codice finora noto come testimone della sua scrittura giovanile (Ambr. Q 13 sup., ff. 320r-329v). Vengono individuate, poi, le tipologie di scrittura del Calcondila maturo e si discutono gli influssi che esercitò su altri copisti. Tanto è compreso nel Capitolo 1. Il capitolo successivo analizza gli aspetti materiali dei codici trascritti da Demetrio. I risultati di tale analisi, insieme ai dati noti delle vicende storiche e dei rapporti stemmatici, permettono di individuare alcuni raggruppamenti di codici e di ascrivergli una posizione, almeno relativa e approssimativa, sull’asse cronologico. Per di più, la rassegna, quanto possibile completa, delle sue abitudini riguardanti il modo di allestire il libro può facilitare la risoluzione delle questioni d’expertise, nonché offrire materiale a chi voglia studiare la codicologia del libro greco della seconda metà del Quattrocento. Infine, nel Capitolo 3, vengono proposti quattro case-studies che forniscono dati utili allo studio filologico dei testi tramandati da rispettivi codici calcondiliani. Tali quattro saggi illustrano, inoltre, il modus operandi di Demetrio: come lavorava con gli antigrafi e con le Kollationsvorlagen, come soleva conservare e ricomporre le unità codicologiche di suo possesso, com’era il suo rapporto con i collaboratori. Così la tesi, da un lato, fornisce materiale d’ausilio per ulteriori studi paleografici, codicologici e filologici e, dall’altro lato, rappresenta un passo verso la rivalorizzazione della cultura poliedrica del maestro ateniese, la quale rimane ancora in gran parte da scoprire. La tesi è accompagnata da tre appendici: le false attribuzioni di codici al pugno di Calcondila; le sue epistole e la sua scrittura latina; la storia della sua biblioteca e i suoi postillati.

Demetrio Calcondila. Libri e scrittura / Vorobyev, Grigory. - (2017 Feb 24).

Demetrio Calcondila. Libri e scrittura

VOROBYEV, GRIGORY
24/02/2017

Abstract

Oggetto della presente indagine sono la scrittura dell’umanista greco Demetrio Calcondila e i codici da lui vergati. La tesi inizia con la discussione di questioni di paléographie d’expertise e con l’individuazione dei codici sicuramente ascrivibili al pugno del dotto bizantino. Si passa poi all’analisi diacronica della sua scrittura e si fa un tentativo di ricostruirne le origini. Tale ricostruzione si basa sull’esame di due tipologie grafiche, presenti nell’unico codice finora noto come testimone della sua scrittura giovanile (Ambr. Q 13 sup., ff. 320r-329v). Vengono individuate, poi, le tipologie di scrittura del Calcondila maturo e si discutono gli influssi che esercitò su altri copisti. Tanto è compreso nel Capitolo 1. Il capitolo successivo analizza gli aspetti materiali dei codici trascritti da Demetrio. I risultati di tale analisi, insieme ai dati noti delle vicende storiche e dei rapporti stemmatici, permettono di individuare alcuni raggruppamenti di codici e di ascrivergli una posizione, almeno relativa e approssimativa, sull’asse cronologico. Per di più, la rassegna, quanto possibile completa, delle sue abitudini riguardanti il modo di allestire il libro può facilitare la risoluzione delle questioni d’expertise, nonché offrire materiale a chi voglia studiare la codicologia del libro greco della seconda metà del Quattrocento. Infine, nel Capitolo 3, vengono proposti quattro case-studies che forniscono dati utili allo studio filologico dei testi tramandati da rispettivi codici calcondiliani. Tali quattro saggi illustrano, inoltre, il modus operandi di Demetrio: come lavorava con gli antigrafi e con le Kollationsvorlagen, come soleva conservare e ricomporre le unità codicologiche di suo possesso, com’era il suo rapporto con i collaboratori. Così la tesi, da un lato, fornisce materiale d’ausilio per ulteriori studi paleografici, codicologici e filologici e, dall’altro lato, rappresenta un passo verso la rivalorizzazione della cultura poliedrica del maestro ateniese, la quale rimane ancora in gran parte da scoprire. La tesi è accompagnata da tre appendici: le false attribuzioni di codici al pugno di Calcondila; le sue epistole e la sua scrittura latina; la storia della sua biblioteca e i suoi postillati.
24-feb-2017
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/947263
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