War is a central and recurring theme in the work of the Russian writer Leonid Andreyev (1871-1919), who wrote on this subject short stories, articles, pamphlets and a play. In Russia, at the beginning of 20th century the First World War was just one link in a chain of other horrible events: the Russo-Japanese War of 1904-05, three revolutions and a civil war. Andreyev’s war theme covers a period of 15 years: his first story about the war, Krasnyj smech (The Red Laugh), was published in 1905, and his last pieces on civil war, fiercely anti-Bolshevik, appeared in 1919. It is interesting to follow the development of Andreyev’s war concept, from an abstract and distant entity generating pure horror, in the beginning, to a concrete reality of suffering, and then to an apocalyptic struggle between Good and Evil. Also interesting is the choice of his narrative and stylistic techniques: from an expressionistic visionary style (Krasnyj smech), Andreyev switches to a propaganda play (Korol', zakon i svoboda; King, Law and Freedom, 1914), then to a realistic prose, focusing on the psychological element (Igo vojny; The Yoke of the War, 1916) and finally, he devotes himself body and soul to political journalism.

Nell’opera dello scrittore russo Leonid Andreev (1871-1919) la guerra è un tema centrale e ricorrente, cui l’autore dedicò racconti, articoli, pamphlet e una pièce. Nella Russia d’inizio ‘900 la Grande Guerra fu uno degli anelli di una catena di eventi altrettanto terribili: la guerra russo-nipponica (1904-05), tre rivoluzioni e una guerra civile. In A. il tema bellico copre un arco di 15 anni: il primo racconto sulla guerra, Krasnyj smech, è del 1905, del 1919 sono invece gli ultimi scritti sulla guerra civile, ferocemente antibolscevichi. Nella sua opera è interessante l’evoluzione del concetto di guerra: da entità astratta e lontana, generatrice di orrore puro, a realtà concreta di sofferenza, teatro di uno scontro apocalittico tra Bene e Male. Interessante anche la particolarità degli strumenti stilistici e narrativi impiegati: da una scrittura espressionistico-visionaria (Krasnyj smech), A. passa a una scrittura propagandistico-pamphlettista (Korol’, zakon i svoboda, 1914) e infine, prima di dedicarsi anima e corpo al giornalismo politico, a una maniera realistica, con particolare attenzione all’elemento psicologico (Igo vojny, 1916).

Si scrive ‘guerra’, ma si chiama rivoluzione…”. Un’eco russa della Grande Guerra: Leonid Andreev / Giuliani, Rita. - STAMPA. - unico(2016), pp. 373-386.

Si scrive ‘guerra’, ma si chiama rivoluzione…”. Un’eco russa della Grande Guerra: Leonid Andreev

GIULIANI, Rita
2016

Abstract

War is a central and recurring theme in the work of the Russian writer Leonid Andreyev (1871-1919), who wrote on this subject short stories, articles, pamphlets and a play. In Russia, at the beginning of 20th century the First World War was just one link in a chain of other horrible events: the Russo-Japanese War of 1904-05, three revolutions and a civil war. Andreyev’s war theme covers a period of 15 years: his first story about the war, Krasnyj smech (The Red Laugh), was published in 1905, and his last pieces on civil war, fiercely anti-Bolshevik, appeared in 1919. It is interesting to follow the development of Andreyev’s war concept, from an abstract and distant entity generating pure horror, in the beginning, to a concrete reality of suffering, and then to an apocalyptic struggle between Good and Evil. Also interesting is the choice of his narrative and stylistic techniques: from an expressionistic visionary style (Krasnyj smech), Andreyev switches to a propaganda play (Korol', zakon i svoboda; King, Law and Freedom, 1914), then to a realistic prose, focusing on the psychological element (Igo vojny; The Yoke of the War, 1916) and finally, he devotes himself body and soul to political journalism.
2016
Mosty Mostite. Studi in onore di Marcello Garzaniti
978-88-6453-456-5
Nell’opera dello scrittore russo Leonid Andreev (1871-1919) la guerra è un tema centrale e ricorrente, cui l’autore dedicò racconti, articoli, pamphlet e una pièce. Nella Russia d’inizio ‘900 la Grande Guerra fu uno degli anelli di una catena di eventi altrettanto terribili: la guerra russo-nipponica (1904-05), tre rivoluzioni e una guerra civile. In A. il tema bellico copre un arco di 15 anni: il primo racconto sulla guerra, Krasnyj smech, è del 1905, del 1919 sono invece gli ultimi scritti sulla guerra civile, ferocemente antibolscevichi. Nella sua opera è interessante l’evoluzione del concetto di guerra: da entità astratta e lontana, generatrice di orrore puro, a realtà concreta di sofferenza, teatro di uno scontro apocalittico tra Bene e Male. Interessante anche la particolarità degli strumenti stilistici e narrativi impiegati: da una scrittura espressionistico-visionaria (Krasnyj smech), A. passa a una scrittura propagandistico-pamphlettista (Korol’, zakon i svoboda, 1914) e infine, prima di dedicarsi anima e corpo al giornalismo politico, a una maniera realistica, con particolare attenzione all’elemento psicologico (Igo vojny, 1916).
Letteratura russa; Andreev,Leonid; Grande Guerra; Guerra e rivoluzione
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Si scrive ‘guerra’, ma si chiama rivoluzione…”. Un’eco russa della Grande Guerra: Leonid Andreev / Giuliani, Rita. - STAMPA. - unico(2016), pp. 373-386.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/944024
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