La ricerca, dopo un excursus sulla sperimentazione del materiale cemento armato in Europa, approfondisce la figura e l’attività professionale di Sergio Musmeci, ingegnere romano che ha dato un ‘particolare’ contributo nella storia del calcestruzzo armato in Italia e che, con le innovative ricerche sulla ‘forma ideale’, rappresenta uno dei protagonisti del XX secolo nell’ambito dell’ingegneria strutturale. Lo studio mette in luce la personalità, la sua ampia cultura e le idee di un progettista ‘unico’ e raffinato oggi ancora poco conosciuto. Solo di recente, infatti, alcuni studiosi hanno iniziato ad esplorare il suo archivio, quasi del tutto inedito, ma degno di essere conosciuto e valorizzato al pari di quello di altri più noti protagonisti del Novecento. La presente ricerca, quindi, oltre ad affrontare la figura del progettista e le sue competenze nell’ambito dell’ingegneria strutturale pone particolare attenzione su un ambito, quello delle strutture sottili resistenti per forma, e su un materiale, il calcestruzzo armato, proprio attraverso la conoscenza di uno dei protagonisti del secondo Novecento. Sergio Musmeci (Roma 1926 - Roma 1981) inizia la sua attività professionale in due studi di grande prestigio per quanto attiene all’ingegneria italiana, prima presso Riccardo Morandi e poi a fianco di Pier Luigi Nervi; egli, proprio come i suoi ‘maestri’, fornirà un grande apporto alla storia dell’architettura e dell’ingegneria strutturale in calcestruzzo armato, materiale che può ben rispondere alle nuove esigenze formali dell’architettura. La conoscenza di un protagonista a noi poco distante temporalmente e la riscoperta delle sue personalissime ricerche, nonché l’analisi di alcune sue opere, hanno costituito l’occasione per riflettere, anche se solo parzialmente, sulla questione della conservazione dell’architettura contemporanea in calcestruzzo armato, questione viva nel dibattito contemporaneo. L’ultimo capitolo tratta, infatti, della durabilità delle opere di Musmeci attraverso l’analisi del degrado e degli interventi di restauro, o manutenzione, che si sono succeduti negli anni su alcuni casi di studio. In particolare, vengono presi in esame: la chiesa di S. Alberto a Sarteano, il ponte sul Basento a Potenza, il viadotto sull’Appia Antica a Roma e la semicalotta per la copertura dell’abside costantiniana della Basilica di Massenzio a Roma.

Il calcestruzzo armato e le strutture resistenti per forma nel pensiero e nell'opera di Sergio Musmeci. Conservazione e durabilità: problematiche attuali / DE FELICE, Sabrina. - (2016 Nov 22).

Il calcestruzzo armato e le strutture resistenti per forma nel pensiero e nell'opera di Sergio Musmeci. Conservazione e durabilità: problematiche attuali

DE FELICE, SABRINA
22/11/2016

Abstract

La ricerca, dopo un excursus sulla sperimentazione del materiale cemento armato in Europa, approfondisce la figura e l’attività professionale di Sergio Musmeci, ingegnere romano che ha dato un ‘particolare’ contributo nella storia del calcestruzzo armato in Italia e che, con le innovative ricerche sulla ‘forma ideale’, rappresenta uno dei protagonisti del XX secolo nell’ambito dell’ingegneria strutturale. Lo studio mette in luce la personalità, la sua ampia cultura e le idee di un progettista ‘unico’ e raffinato oggi ancora poco conosciuto. Solo di recente, infatti, alcuni studiosi hanno iniziato ad esplorare il suo archivio, quasi del tutto inedito, ma degno di essere conosciuto e valorizzato al pari di quello di altri più noti protagonisti del Novecento. La presente ricerca, quindi, oltre ad affrontare la figura del progettista e le sue competenze nell’ambito dell’ingegneria strutturale pone particolare attenzione su un ambito, quello delle strutture sottili resistenti per forma, e su un materiale, il calcestruzzo armato, proprio attraverso la conoscenza di uno dei protagonisti del secondo Novecento. Sergio Musmeci (Roma 1926 - Roma 1981) inizia la sua attività professionale in due studi di grande prestigio per quanto attiene all’ingegneria italiana, prima presso Riccardo Morandi e poi a fianco di Pier Luigi Nervi; egli, proprio come i suoi ‘maestri’, fornirà un grande apporto alla storia dell’architettura e dell’ingegneria strutturale in calcestruzzo armato, materiale che può ben rispondere alle nuove esigenze formali dell’architettura. La conoscenza di un protagonista a noi poco distante temporalmente e la riscoperta delle sue personalissime ricerche, nonché l’analisi di alcune sue opere, hanno costituito l’occasione per riflettere, anche se solo parzialmente, sulla questione della conservazione dell’architettura contemporanea in calcestruzzo armato, questione viva nel dibattito contemporaneo. L’ultimo capitolo tratta, infatti, della durabilità delle opere di Musmeci attraverso l’analisi del degrado e degli interventi di restauro, o manutenzione, che si sono succeduti negli anni su alcuni casi di studio. In particolare, vengono presi in esame: la chiesa di S. Alberto a Sarteano, il ponte sul Basento a Potenza, il viadotto sull’Appia Antica a Roma e la semicalotta per la copertura dell’abside costantiniana della Basilica di Massenzio a Roma.
22-nov-2016
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Tesi dottorato De Felice

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Note: Tesi dottorato - Sabrina De Felice - XXVIII ciclo
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/938415
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