Questo lavoro si propone di offrire un excursus sulla gestione e il trattamento del glaucoma nelle donne in gravidanza e durante l’allattamento. Si analizzano alcuni degli articoli più recenti della letteratura al fine di raccogliere le evidenze e i migliori risultati ottenuti fino ad oggi in questo campo. I vari autori hanno sperimentato, nelle donne in gravidanza bisognose di trattamento, alcuni farmaci come i beta-bloccanti topici (timololo), gli inibitori dell’anidrasi carbonica e gli analoghi delle prostaglandine, correlandoli con gli effetti negativi sul feto e il basso peso alla nascita del neonato. Non è stata rilevata una differenza significativa (cut-off OMS ≤ 2500 g) tra le madri trattate con beta-bloccanti e il controllo; invece, è stato osservato un rischio significativo per i neonati di madri che hanno assunto inibitori dell’anidrasi carbonica e analoghi delle prostaglandine (questi ultimi potrebbero indurre interruzione precoce della gravidanza). Non è stato possibile correlare in maniera statisticamente rilevabile il rischio teratologico, gli effetti quali bradiaritmia e aritmia del feto; ma è consigliato nelle donne gravide la dose più bassa di beta-bloccanti topici (per alcuni autori considerati di prima scelta), valutando il rapporto rischi-benefici nella madre e nel bambino. Alle stesse conclusioni si è arrivati nel valutare l’effetto del timololo e dell’acetazolamide nel neonato allattato al seno, visto che ambedue le molecole (che passano nel latte anche se approvate dall’American Academy of Pediatrics). Unanime il consenso sulla metodica dell’occlusione dei puntini lacrimali con lo scopo di ridurre l’assorbimento sistemico dei farmaci antiglaucoma.
Glaucoma in gravidanza e nell’allattamento / Pescosolido, Nicola; C., Nardella. - In: OFTALMOLOGIA SOCIALE. - ISSN 2038-3193. - STAMPA. - 33:1(2010), pp. 43-50.
Glaucoma in gravidanza e nell’allattamento
PESCOSOLIDO, Nicola;
2010
Abstract
Questo lavoro si propone di offrire un excursus sulla gestione e il trattamento del glaucoma nelle donne in gravidanza e durante l’allattamento. Si analizzano alcuni degli articoli più recenti della letteratura al fine di raccogliere le evidenze e i migliori risultati ottenuti fino ad oggi in questo campo. I vari autori hanno sperimentato, nelle donne in gravidanza bisognose di trattamento, alcuni farmaci come i beta-bloccanti topici (timololo), gli inibitori dell’anidrasi carbonica e gli analoghi delle prostaglandine, correlandoli con gli effetti negativi sul feto e il basso peso alla nascita del neonato. Non è stata rilevata una differenza significativa (cut-off OMS ≤ 2500 g) tra le madri trattate con beta-bloccanti e il controllo; invece, è stato osservato un rischio significativo per i neonati di madri che hanno assunto inibitori dell’anidrasi carbonica e analoghi delle prostaglandine (questi ultimi potrebbero indurre interruzione precoce della gravidanza). Non è stato possibile correlare in maniera statisticamente rilevabile il rischio teratologico, gli effetti quali bradiaritmia e aritmia del feto; ma è consigliato nelle donne gravide la dose più bassa di beta-bloccanti topici (per alcuni autori considerati di prima scelta), valutando il rapporto rischi-benefici nella madre e nel bambino. Alle stesse conclusioni si è arrivati nel valutare l’effetto del timololo e dell’acetazolamide nel neonato allattato al seno, visto che ambedue le molecole (che passano nel latte anche se approvate dall’American Academy of Pediatrics). Unanime il consenso sulla metodica dell’occlusione dei puntini lacrimali con lo scopo di ridurre l’assorbimento sistemico dei farmaci antiglaucoma.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.