Il volume si concentra su una sola indagine: quella per l’identificazione dei segni palesi, ma anche delle tracce meno apertamente visibili, ‘lasciate’ dalla rivoluzione digitale nelle culture della figurazione e del progetto. Superata ormai la fase di alfabetizzazione informatica, il problema dell’oggi appare quello di cercare di capire piu’ acutamente se e come l’agire progettuale si stia modificando, per effetto del digitale, piu’ in profondita’, ovvero anche nei suoi presupposti concettuali e figurativi delle sue tecniche di analisi e di invenzione, nella sperimentazione di inedite prassi operative, ecc. Per argomentare al riguardo sono state scelte due modalita’: per prima, quella di chiedere a autorevoli studiosi e colleghi una loro opinione in merito; in secondo luogo si e’ cercato di sistematizzare e riscostruire un itinerario delle esperienze di ricerche condotte dai curatori del presente numero insieme ai piu’ giovani ricercatori afferenti all’Eidolab, il Laboratorio di Eidomatica del Dipartimento ProCAM dell’Universita’ di Camerino, dove si e’ provato a sperimentare un approccio al digitale il piu’ possibile non eterodiretto, non di default. La prima parte delle argomentazioni e’ presentata nei Dialoghi. Ad esse appena un cenno di presentazione. Franco Purini affronta alcuni dei passaggi teorici dalla rivoluzione indotta dal disegno digitale - in particolare quello della peculiarita’ ‘impenetrabile delle sue immagini’ - inquadrandoli nel nuovo rapporto che l’architettura, nella contemporaneita’, intrattiene con l’arte e la comunicazione. Dario Evola, docente di estetica, tratteggia – in abstract - l’excursus storico che, dalle avanguardie storiche alla videoarte, premette alla rivoluzione espressiva del digitale. Il contributo di Livio De Luca, ricercatore del Gamsau di Marsiglia, con il quale abbiamo intrattenuto costanti rapporti, riferisce di un approccio alla elaborazione del dato tridimensionale sulla base di un’interazione tra due principi base del trattamento digitale: informazione e conoscenza. La seconda parte dell’indagine presenta, nelle Congetture, programmi, osservazioni nel merito e indirizzi di sviluppo delle esperienze da parte dei protagonisti delle stesse; successivamente, ne fornisce prima una descrittiva sintetica, sotto forma di schede, nella rubrica Esperienze e, poi, una di maggiore completezza, nel DVD allegato alla rivista. Tale supporto piu’ che un complemento e’, quindi, parte sostanziale della rivista, in questo caso oltremodo necessario. La sequenza lineare di un cartaceo, infatti, consente solo debolmente la consultazione multitasking e multicoding, necessaria per molti prodotti. L’impianto della rubrica Esperienze e del del DVD corrisponde ad un diagramma. Esso rappresenta tre punti-oggetti tematici: il modello (iconico), la mappa (anch’esso un tipo di modello) e l’argomento (nel significato enunciativo ancora un modello) che si dispongono intorno a un centro rappresentato da un’equivalenza, che ha il valore di un’assunzione metodologica, Informazione spaziale = Immagine (digitale). In virtu’ di essa le azioni quotidiane del nostro lavoro in ambito didattico-scientifico, formare e ricercare, vengono sinteticamente riportate a un centro, in cui il dato informativo scambia continuamente il suo ruolo con quello dell’immagine che non solo lo rappresenta, ma, per noi, lo incarna nella sua essenza.

L'impronta digitale / Ippoliti, Elena; Cervellini, Francesco. - STAMPA. - 6:(2005), pp. 5-108.

L'impronta digitale

IPPOLITI, ELENA;
2005

Abstract

Il volume si concentra su una sola indagine: quella per l’identificazione dei segni palesi, ma anche delle tracce meno apertamente visibili, ‘lasciate’ dalla rivoluzione digitale nelle culture della figurazione e del progetto. Superata ormai la fase di alfabetizzazione informatica, il problema dell’oggi appare quello di cercare di capire piu’ acutamente se e come l’agire progettuale si stia modificando, per effetto del digitale, piu’ in profondita’, ovvero anche nei suoi presupposti concettuali e figurativi delle sue tecniche di analisi e di invenzione, nella sperimentazione di inedite prassi operative, ecc. Per argomentare al riguardo sono state scelte due modalita’: per prima, quella di chiedere a autorevoli studiosi e colleghi una loro opinione in merito; in secondo luogo si e’ cercato di sistematizzare e riscostruire un itinerario delle esperienze di ricerche condotte dai curatori del presente numero insieme ai piu’ giovani ricercatori afferenti all’Eidolab, il Laboratorio di Eidomatica del Dipartimento ProCAM dell’Universita’ di Camerino, dove si e’ provato a sperimentare un approccio al digitale il piu’ possibile non eterodiretto, non di default. La prima parte delle argomentazioni e’ presentata nei Dialoghi. Ad esse appena un cenno di presentazione. Franco Purini affronta alcuni dei passaggi teorici dalla rivoluzione indotta dal disegno digitale - in particolare quello della peculiarita’ ‘impenetrabile delle sue immagini’ - inquadrandoli nel nuovo rapporto che l’architettura, nella contemporaneita’, intrattiene con l’arte e la comunicazione. Dario Evola, docente di estetica, tratteggia – in abstract - l’excursus storico che, dalle avanguardie storiche alla videoarte, premette alla rivoluzione espressiva del digitale. Il contributo di Livio De Luca, ricercatore del Gamsau di Marsiglia, con il quale abbiamo intrattenuto costanti rapporti, riferisce di un approccio alla elaborazione del dato tridimensionale sulla base di un’interazione tra due principi base del trattamento digitale: informazione e conoscenza. La seconda parte dell’indagine presenta, nelle Congetture, programmi, osservazioni nel merito e indirizzi di sviluppo delle esperienze da parte dei protagonisti delle stesse; successivamente, ne fornisce prima una descrittiva sintetica, sotto forma di schede, nella rubrica Esperienze e, poi, una di maggiore completezza, nel DVD allegato alla rivista. Tale supporto piu’ che un complemento e’, quindi, parte sostanziale della rivista, in questo caso oltremodo necessario. La sequenza lineare di un cartaceo, infatti, consente solo debolmente la consultazione multitasking e multicoding, necessaria per molti prodotti. L’impianto della rubrica Esperienze e del del DVD corrisponde ad un diagramma. Esso rappresenta tre punti-oggetti tematici: il modello (iconico), la mappa (anch’esso un tipo di modello) e l’argomento (nel significato enunciativo ancora un modello) che si dispongono intorno a un centro rappresentato da un’equivalenza, che ha il valore di un’assunzione metodologica, Informazione spaziale = Immagine (digitale). In virtu’ di essa le azioni quotidiane del nostro lavoro in ambito didattico-scientifico, formare e ricercare, vengono sinteticamente riportate a un centro, in cui il dato informativo scambia continuamente il suo ruolo con quello dell’immagine che non solo lo rappresenta, ma, per noi, lo incarna nella sua essenza.
2005
Rappresentazione digitale, modelli iconici, mappe-modelli, informazioni spaziali, informazioni digitali
Ippoliti, Elena; Cervellini, Francesco
06 Curatela::06a Curatela
L'impronta digitale / Ippoliti, Elena; Cervellini, Francesco. - STAMPA. - 6:(2005), pp. 5-108.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/841776
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