Through the joint analysis of the evolution of the seventeenth century illusionistic decoration of Roman domes and of the sources of artistic literature, this article traces the contemporary criticism of this specific topic of fresco painting. The masterpiece by Lanfranco in Sant’Andrea della Valle stimulated a debate in Rome, and only in the eighth decade of the century it was finally overcome the resistance movement that emphasized the problem of visibility and illumination of the frescoes in the domes. Perhaps Lanfranco defended in the discussions at the Academy of San Luca its frescoes in Sant'Andrea della Valle, suggesting that lanterns on domes erected on tall drums should be closed; but maybe because of the opposition of the architects, Gian Lorenzo Bernini and Pietro da Cortona, the proposal was not followed in Rome.

Rudolf Wittkower sottolineò come dopo che Giovanni Lanfranco affrescò la cupola di Sant'Andrea della Valle (1625-1627) passarono venti anni prima che Cortona lavorasse a quella di Santa Maria in Vallicella (1647-1651). Ma è anche più significativo che si dovette attendere fino ai primi anni Settanta affinché, al Gesù e a Sant'Agnese in Agone, venissero affrescate due grandi cupole che, come quella di Sant'Andrea della Valle, erano voltate al di sopra di un alto tamburo e avevano anche lanterne in cima alle calotte, ricevendo così luce sia dall'alto sia dal basso. Attraverso l’analisi congiunta dell’evoluzione seicentesca delle decorazioni illusionistiche delle cupole romane e delle fonti della letteratura artistica, questo articolo ripercorre la vicenda critica contemporanea su quel tema così specifico della pittura ad affresco. Il capolavoro di Lanfranco stimolò un vero e proprio dibattito a Roma, e solo nell'ottavo decennio del secolo, sarebbe stato definitivamente superato quel movimento di resistenza che poneva l'accento sul problema della visibilità e dell'illuminazione degli affreschi nelle cupole. Forse proprio Lanfranco difese nelle discussioni all’Accademia di San Luca i suoi affreschi in Sant'Andrea della Valle, proponendo che venissero chiuse le lanterne delle cupole erette su alti tamburi; ma, forse per l'opposizione degli architetti, Gian Lorenzo Bernini e Pietro da Cortona in primis, quella proposta non ebbe seguito a Roma.

Prima e dopo Lanfranco: l'Impasse romana di pieno Seicento nel "dipinger cuppole" / Pierguidi, Stefano. - In: MARBURGER JAHRBUCH FUER KUNSTWISSENSCHAFT. - ISSN 0342-121X. - STAMPA. - XLI:(2014), pp. 83-116.

Prima e dopo Lanfranco: l'Impasse romana di pieno Seicento nel "dipinger cuppole"

PIERGUIDI, Stefano
2014

Abstract

Through the joint analysis of the evolution of the seventeenth century illusionistic decoration of Roman domes and of the sources of artistic literature, this article traces the contemporary criticism of this specific topic of fresco painting. The masterpiece by Lanfranco in Sant’Andrea della Valle stimulated a debate in Rome, and only in the eighth decade of the century it was finally overcome the resistance movement that emphasized the problem of visibility and illumination of the frescoes in the domes. Perhaps Lanfranco defended in the discussions at the Academy of San Luca its frescoes in Sant'Andrea della Valle, suggesting that lanterns on domes erected on tall drums should be closed; but maybe because of the opposition of the architects, Gian Lorenzo Bernini and Pietro da Cortona, the proposal was not followed in Rome.
2014
Rudolf Wittkower sottolineò come dopo che Giovanni Lanfranco affrescò la cupola di Sant'Andrea della Valle (1625-1627) passarono venti anni prima che Cortona lavorasse a quella di Santa Maria in Vallicella (1647-1651). Ma è anche più significativo che si dovette attendere fino ai primi anni Settanta affinché, al Gesù e a Sant'Agnese in Agone, venissero affrescate due grandi cupole che, come quella di Sant'Andrea della Valle, erano voltate al di sopra di un alto tamburo e avevano anche lanterne in cima alle calotte, ricevendo così luce sia dall'alto sia dal basso. Attraverso l’analisi congiunta dell’evoluzione seicentesca delle decorazioni illusionistiche delle cupole romane e delle fonti della letteratura artistica, questo articolo ripercorre la vicenda critica contemporanea su quel tema così specifico della pittura ad affresco. Il capolavoro di Lanfranco stimolò un vero e proprio dibattito a Roma, e solo nell'ottavo decennio del secolo, sarebbe stato definitivamente superato quel movimento di resistenza che poneva l'accento sul problema della visibilità e dell'illuminazione degli affreschi nelle cupole. Forse proprio Lanfranco difese nelle discussioni all’Accademia di San Luca i suoi affreschi in Sant'Andrea della Valle, proponendo che venissero chiuse le lanterne delle cupole erette su alti tamburi; ma, forse per l'opposizione degli architetti, Gian Lorenzo Bernini e Pietro da Cortona in primis, quella proposta non ebbe seguito a Roma.
Giovanni Lanfranco, Pietro da Cortona, Gianlorenzo Bernini, Francesco Borromini, Pittura barocca
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Prima e dopo Lanfranco: l'Impasse romana di pieno Seicento nel "dipinger cuppole" / Pierguidi, Stefano. - In: MARBURGER JAHRBUCH FUER KUNSTWISSENSCHAFT. - ISSN 0342-121X. - STAMPA. - XLI:(2014), pp. 83-116.
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