This essay draws attention to a novelist of great finesse, Gianna Manzini, who was generally overlooked by critics in the last years. Among her rich production of novels and short stories, this essay specifically chooses to focus on portraits, a genre which she loved and used to represent both animals and human beings. By means of paradigmatic textual examples, the essay points out that, in Gianna Manzini's work, the genre of portrait is stylistically refined and it hasn't a merely descriptive function, but it is entrusted with crucial moments in the narration. Furthermore, the essay explains that to the author portraits mean a mode of approaching other people and the world by creating a direct and deep bond, to the point of becoming a substantial instrument of analysis and knowledge.

Questo studio ripropone all'attenzione una narratrice di grande finezza, Gianna Manzini, negli ultimi anni raramente indagata dalla critica. Della sua ricca produzione di romanzi e racconti, il saggio prende specificamente in esame il genere del ritratto, da lei molto amato e dedicato tanto agli uomini quanto agli animali. Il saggio, attraverso paradigmatici esempi testuali, evidenzia come nell'opera di Gianna Manzini il genere del ritratto sia oggetto di particolare cura stilistica e non abbia mera funzione descrittiva, ma si faccia carico di momenti focali della narrazione. Emerge inoltre che il ritratto rappresenta per l'autrice una modalità di approccio all'altro e al mondo con i quali permette di instaurare un legame diretto e profondo, tanto da costituire sostanziale strumento di analisi e di conoscenza.

Gianna Manzini e il genere del ritratto tra narrativa e critica / Bello, Cecilia. - In: POETICHE. - ISSN 1124-9080. - STAMPA. - 13 1/2011:1/2011(2011), pp. 93-115.

Gianna Manzini e il genere del ritratto tra narrativa e critica

BELLO, Cecilia
2011

Abstract

This essay draws attention to a novelist of great finesse, Gianna Manzini, who was generally overlooked by critics in the last years. Among her rich production of novels and short stories, this essay specifically chooses to focus on portraits, a genre which she loved and used to represent both animals and human beings. By means of paradigmatic textual examples, the essay points out that, in Gianna Manzini's work, the genre of portrait is stylistically refined and it hasn't a merely descriptive function, but it is entrusted with crucial moments in the narration. Furthermore, the essay explains that to the author portraits mean a mode of approaching other people and the world by creating a direct and deep bond, to the point of becoming a substantial instrument of analysis and knowledge.
2011
Questo studio ripropone all'attenzione una narratrice di grande finezza, Gianna Manzini, negli ultimi anni raramente indagata dalla critica. Della sua ricca produzione di romanzi e racconti, il saggio prende specificamente in esame il genere del ritratto, da lei molto amato e dedicato tanto agli uomini quanto agli animali. Il saggio, attraverso paradigmatici esempi testuali, evidenzia come nell'opera di Gianna Manzini il genere del ritratto sia oggetto di particolare cura stilistica e non abbia mera funzione descrittiva, ma si faccia carico di momenti focali della narrazione. Emerge inoltre che il ritratto rappresenta per l'autrice una modalità di approccio all'altro e al mondo con i quali permette di instaurare un legame diretto e profondo, tanto da costituire sostanziale strumento di analisi e di conoscenza.
Letteratura italiana del Novecento, Gianna Manzini, Ritratto, Narrativa italiana del Novecento
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Gianna Manzini e il genere del ritratto tra narrativa e critica / Bello, Cecilia. - In: POETICHE. - ISSN 1124-9080. - STAMPA. - 13 1/2011:1/2011(2011), pp. 93-115.
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