The analysis of the many writings of Ruth St. Denis (diaries, essays, letters, poems), which began in the sixties, has highlighted the relevant artistic and intellectual quality of Ruth St. Denis, forcing the more accurate historians to redefine the role she played in the twentieth century dance. The book written by Vito Di Bernardi, a result of research conducted in the archives of the New York Public Library and at the University of California, Los Angeles, offers a complex and contradictory picture of this artist who was defined by John Martin and Walter Terry "The First Lady of American dance." Internationally this monography is the most extensive and detailed book on Ruth St. Denis.

Ruth St. Denis (1879-1968), è stata una delle grandi pioniere della danza moderna. Nella sua scuola-laboratorio di Los Angeles, fondata nel 1915, si formarono Martha Graham, Doris Humphrey ed un'intera generazione di danzatori e coreografi americani. Influenzata dalle letture e dagli studi sull'Oriente, concepì la danza come un rituale denso di simboli religiosi e come uno strumento di comunione con il divino. Per creare il suo originale e eccentrico stile coreo¬grafico attinse a numerose fonti, contaminando differenti generi e culture dello spettacolo. Ebbe come modelli il teatro danzato dell'India e del Sudest asiatico, il kabuki, l'Opera di Pechino, ma anche il teatro di regia americano ed europeo, il vaudeville ed il cinema muto. Amata da un vastissimo pubblico al pari di una star cinematografica, fu quasi del tutto dimenticata all'inizio degli anni Trenta quando negli Stati Uniti cominciava ad affermarsi l'estetica iconoclasta e irrequieta della modern dance. Dedicò gli ultimi anni della sua vita alla diffusione dell'idea di un teatro sacro, danzando, tra molte polemiche, in alcune chiese americane nel ruolo della Madonna. L'analisi dei numerosi scritti di Ruth St. Denis (diari, saggi, lettere, poesie), iniziata negli anni Sessanta, ha messo in evidenza il valore della sua testimonianza artistica ed intellettuale, costringendo la storiografia più attenta a rivalutarne il ruolo nella danza del Novecento. Il libro di Vito Di Bernardi, risultato di una ricerca condotta presso gli archivi della New York Public Library e dell'Università della California di Los Angeles, propone un'immagine complessa e contraddittoria di un'artista che fu definita da John Martin e Walter Terry la "First Lady della danza americana". In campo internazionale questa monografia costituisce il lavoro più ampio e dettagliato sull'importante coreografa americana.

Ruth St.Denis / DI BERNARDI, Vito. - STAMPA. - 9:(2006), pp. 1-340.

Ruth St.Denis

DI BERNARDI, VITO
2006

Abstract

The analysis of the many writings of Ruth St. Denis (diaries, essays, letters, poems), which began in the sixties, has highlighted the relevant artistic and intellectual quality of Ruth St. Denis, forcing the more accurate historians to redefine the role she played in the twentieth century dance. The book written by Vito Di Bernardi, a result of research conducted in the archives of the New York Public Library and at the University of California, Los Angeles, offers a complex and contradictory picture of this artist who was defined by John Martin and Walter Terry "The First Lady of American dance." Internationally this monography is the most extensive and detailed book on Ruth St. Denis.
2006
9788883023149
Ruth St. Denis (1879-1968), è stata una delle grandi pioniere della danza moderna. Nella sua scuola-laboratorio di Los Angeles, fondata nel 1915, si formarono Martha Graham, Doris Humphrey ed un'intera generazione di danzatori e coreografi americani. Influenzata dalle letture e dagli studi sull'Oriente, concepì la danza come un rituale denso di simboli religiosi e come uno strumento di comunione con il divino. Per creare il suo originale e eccentrico stile coreo¬grafico attinse a numerose fonti, contaminando differenti generi e culture dello spettacolo. Ebbe come modelli il teatro danzato dell'India e del Sudest asiatico, il kabuki, l'Opera di Pechino, ma anche il teatro di regia americano ed europeo, il vaudeville ed il cinema muto. Amata da un vastissimo pubblico al pari di una star cinematografica, fu quasi del tutto dimenticata all'inizio degli anni Trenta quando negli Stati Uniti cominciava ad affermarsi l'estetica iconoclasta e irrequieta della modern dance. Dedicò gli ultimi anni della sua vita alla diffusione dell'idea di un teatro sacro, danzando, tra molte polemiche, in alcune chiese americane nel ruolo della Madonna. L'analisi dei numerosi scritti di Ruth St. Denis (diari, saggi, lettere, poesie), iniziata negli anni Sessanta, ha messo in evidenza il valore della sua testimonianza artistica ed intellettuale, costringendo la storiografia più attenta a rivalutarne il ruolo nella danza del Novecento. Il libro di Vito Di Bernardi, risultato di una ricerca condotta presso gli archivi della New York Public Library e dell'Università della California di Los Angeles, propone un'immagine complessa e contraddittoria di un'artista che fu definita da John Martin e Walter Terry la "First Lady della danza americana". In campo internazionale questa monografia costituisce il lavoro più ampio e dettagliato sull'importante coreografa americana.
Danza moderna, Oriente
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Ruth St.Denis / DI BERNARDI, Vito. - STAMPA. - 9:(2006), pp. 1-340.
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