La conservazione del patrimonio culturale è un obbligo anche morale per una nazione, ma la tutela ha la necessità di essere indirizzata verso un senso conservativo e creativo, legata all’azione di reinvestimento di senso connessa alla ricoperta della memoria della consistenza e varietà del patrimonio culturale e identitario di determinato un popolo. La tutela, cioè, va espressa in termini di valorizzazione attraverso un mezzo che è quello della riappropriazione, non di certo solo del vincolo. La preservazione, infatti, non avviene privando i beni culturali di loro un possibile uso, o sottraendoli al godimento, ma attraverso la ricerca di una funzione congrua e di un uso continuo (un uso diversificato, ovviamente, che dipende dalla tipologia di bene culturale che si sta manipolando, che sia di tipo materiale o immateriale), che possa consentire alle cose di sussistere il più a lungo possibile come parti esteticamente e storicamente vive della nostra società e finalizzandole alla esaltazione dell’identità di uno spazio. Il caso che si prende in esame è il piano di valorizzazione delle terre molisane tra le valli del Trigno e del Biferno e dell’alto Molise. Qui la tutela e la valorizzazione sono state legate da un programma intessuto intorno a tre parole chiave: integrare, promuovere, comunicare
La valorizzazione nella tutela. Il caso della pianificazione dei Beni culturali delle terre molisane / Vitiello, Maria. - STAMPA. - (2013), pp. 116-125. (Intervento presentato al convegno IV Convegno internazioninale. Diagnosis For the Conservation and Valorization of Cultural Heritage tenutosi a Napoli nel 12-13 dicembre 2013).
La valorizzazione nella tutela. Il caso della pianificazione dei Beni culturali delle terre molisane
VITIELLO, Maria
2013
Abstract
La conservazione del patrimonio culturale è un obbligo anche morale per una nazione, ma la tutela ha la necessità di essere indirizzata verso un senso conservativo e creativo, legata all’azione di reinvestimento di senso connessa alla ricoperta della memoria della consistenza e varietà del patrimonio culturale e identitario di determinato un popolo. La tutela, cioè, va espressa in termini di valorizzazione attraverso un mezzo che è quello della riappropriazione, non di certo solo del vincolo. La preservazione, infatti, non avviene privando i beni culturali di loro un possibile uso, o sottraendoli al godimento, ma attraverso la ricerca di una funzione congrua e di un uso continuo (un uso diversificato, ovviamente, che dipende dalla tipologia di bene culturale che si sta manipolando, che sia di tipo materiale o immateriale), che possa consentire alle cose di sussistere il più a lungo possibile come parti esteticamente e storicamente vive della nostra società e finalizzandole alla esaltazione dell’identità di uno spazio. Il caso che si prende in esame è il piano di valorizzazione delle terre molisane tra le valli del Trigno e del Biferno e dell’alto Molise. Qui la tutela e la valorizzazione sono state legate da un programma intessuto intorno a tre parole chiave: integrare, promuovere, comunicareI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.