L’antefatto della sentenza della Consulta: l’azione di accertamento della “qualità” ed “effettività” del diritto elettorale

L’articolo si occupa dell’incidente di costituzionalità relativo alla vigente legge elettorale delle Camere, sollevato dalla Corte di Cassazione (in ciò discostatasi dall’esito dei due gradi di processo civile precedenti): questione di costituzionalità che il 4 dicembre 2013, contrariamente a molte attese di ritrosia, la Corte costituzionale ha ritenuto ammissibile e poi largamente accolto, con una decisione dirompente e coraggiosa, in quanto destinata ad incidere sull'assetto costituzionale e sui modi di esplicazione della sovranità popolare. L’articolo ripercorre gli argomenti che a monte della pronuncia della Consulta avevano portato a ritenere, sia pure di stretta misura, ammissibile la rimessione operata dalla Cassazione, stante una pur sottile differenza tra di petita delle due "domande" (di merito, e di interpello costituzionale) e così l'esistenza di una effettiva e reale richiesta di tutela, autonoma e diversa rispetto a quella di una sorta di popolare azione "diretta", ignota al nostro sistema, volta esclusivamente alla declaratoria di incostituzionalità della legge elettorale.