The very special position within the system architecture renaissance of the three arts of design, as it was formalized by Leon Battista Alberti, to Giorgio Vasari, was already under investigation, but it is possible to clarify the stages through which the system was developed, and what role they played in this process Michelangelo and Baccio Bandinelli. Vasari he developed many of its own critical positions in contact with Michelangelo: these always stressed the difference between his approach to architecture and one of the main heirs 'Roman' Bramante, Antonio da Sangallo the Younger and Raphael. Vasari would embrace fully the position of Michelangelo, knowing and sharing the underlying reasons.

La posizione tutta speciale dell'architettura all'interno del sistema rinascimentale delle tre arti del disegno, così come si venne formalizzando da Leon Battista Alberti a Giorgio Vasari, è stata già indagata, ma è possibile precisare meglio le tappe attraverso le quali quel sistema fu messo a punto, e quale ruolo giocarono in tale processo Michelangelo e Baccio Bandinelli. Vasari maturò molte delle proprie posizioni critiche a contatto con il Buonarroti: questi sottolineò sempre la differenza tra il suo approccio all'architettura e quello dei maggiori eredi 'romani' di Bramante, Antonio da Sangallo il Giovane e Raffaello. Vasari avrebbe abbracciato in pieno la posizione michelangiolesca, conoscendone e condividendone le ragioni di fondo. Il nocciolo della questione non era tanto il 'disegno' in sé e per sé, quanto piuttosto la concezione antropometrica dell'architettura che aveva maturato il Buonarroti a partire dal suo lavoro in qualità di scultore. Fu l'influenza esercitata da Bandinelli ad imporre la concezione del disegno come padre di tutte e tre le arti 'albertiane’. Lo scultore, non riuscendo a conseguire quell'universalità che era solo di Michelangelo, puntò sull'eccezionalità del suo disegno che avrebbe dovuto fare di lui, se non un pittore a pieno titolo, per la sua incapacità di padroneggiare il colore, almeno un architetto capace. Ma Bandinelli, come Vasari non avrebbe mancato di ribadire nella sua biografia del 1568, rimase completamente estraneo alle problematiche dell'architettura, fallendo nel campo da cui aveva preso le mosse il Michelangelo architetto, ovvero la collocazione delle figure scolpite nello spazio reale o nelle loro cornice. A partire dal 1545 Bandinelli non fece altro che estremizzare le sue posizioni, poiché con Michelangelo ormai stabilmente a Roma, il grande rivale della scultore era divenuto Benvenuto Cellini, che non disegnava affatto.

L'architettura nel sistema vasariano delle tre arti: il rapporto con Michelangelo e Bandinelli / Pierguidi, Stefano. - In: ANNALI DI ARCHITETTURA. - ISSN 1124-7169. - STAMPA. - XXV:(2015), pp. 91-100.

L'architettura nel sistema vasariano delle tre arti: il rapporto con Michelangelo e Bandinelli

PIERGUIDI, Stefano
2015

Abstract

The very special position within the system architecture renaissance of the three arts of design, as it was formalized by Leon Battista Alberti, to Giorgio Vasari, was already under investigation, but it is possible to clarify the stages through which the system was developed, and what role they played in this process Michelangelo and Baccio Bandinelli. Vasari he developed many of its own critical positions in contact with Michelangelo: these always stressed the difference between his approach to architecture and one of the main heirs 'Roman' Bramante, Antonio da Sangallo the Younger and Raphael. Vasari would embrace fully the position of Michelangelo, knowing and sharing the underlying reasons.
2015
La posizione tutta speciale dell'architettura all'interno del sistema rinascimentale delle tre arti del disegno, così come si venne formalizzando da Leon Battista Alberti a Giorgio Vasari, è stata già indagata, ma è possibile precisare meglio le tappe attraverso le quali quel sistema fu messo a punto, e quale ruolo giocarono in tale processo Michelangelo e Baccio Bandinelli. Vasari maturò molte delle proprie posizioni critiche a contatto con il Buonarroti: questi sottolineò sempre la differenza tra il suo approccio all'architettura e quello dei maggiori eredi 'romani' di Bramante, Antonio da Sangallo il Giovane e Raffaello. Vasari avrebbe abbracciato in pieno la posizione michelangiolesca, conoscendone e condividendone le ragioni di fondo. Il nocciolo della questione non era tanto il 'disegno' in sé e per sé, quanto piuttosto la concezione antropometrica dell'architettura che aveva maturato il Buonarroti a partire dal suo lavoro in qualità di scultore. Fu l'influenza esercitata da Bandinelli ad imporre la concezione del disegno come padre di tutte e tre le arti 'albertiane’. Lo scultore, non riuscendo a conseguire quell'universalità che era solo di Michelangelo, puntò sull'eccezionalità del suo disegno che avrebbe dovuto fare di lui, se non un pittore a pieno titolo, per la sua incapacità di padroneggiare il colore, almeno un architetto capace. Ma Bandinelli, come Vasari non avrebbe mancato di ribadire nella sua biografia del 1568, rimase completamente estraneo alle problematiche dell'architettura, fallendo nel campo da cui aveva preso le mosse il Michelangelo architetto, ovvero la collocazione delle figure scolpite nello spazio reale o nelle loro cornice. A partire dal 1545 Bandinelli non fece altro che estremizzare le sue posizioni, poiché con Michelangelo ormai stabilmente a Roma, il grande rivale della scultore era divenuto Benvenuto Cellini, che non disegnava affatto.
Michelangelo; Vasari; Bandinelli; Cellini
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
L'architettura nel sistema vasariano delle tre arti: il rapporto con Michelangelo e Bandinelli / Pierguidi, Stefano. - In: ANNALI DI ARCHITETTURA. - ISSN 1124-7169. - STAMPA. - XXV:(2015), pp. 91-100.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/551278
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