Life sciences and sciences democraziaLe are not practiced in a situation of vuotopolitico. In the last century, many political regimes rivelatisiun failure (Soviet communism and national-socialismone are the perfect illustration) claimed fondamentiscientifici. Earlier, during the Renaissance and the Enlightenment, there were two major waves of colonialism europeoche coincided with fundamental scientific advances. You diffusal'opinione that modern science, and especially the life sciences, are simply the most recent expression of the old ideologieutilizzate to justify authoritarian measures. Scientists hannosempre asserted that a key feature of science is ofnot be subject to value judgments. The doctrine that pursuing unaconoscenza free and unconstrained, based on the distinction between the objective and the lacomprensione "authentic" the laws of nature, from unlato, and the personal benefit or other social need, is radicatanella Western scientific tradition. "Democracy" has never had an important place in the Western scienzesperimentali, so that the scientific knowledge that nederivano are not applied to develop a specific dottrinasociale. Yet in practice, the findings of biology sperimentalesono been used to support political ideologies delmomento. In fact, scientists themselves can not escape alleinfluenze (visions) of the world where vivono.Nella second half of the twentieth century, many new technologies have generated derivantidalla modern biology authentic sconvolgimenti.È born a new industry - biotechnology - and di125conseguenza numerous disciplines and medical practices have iniziatoa develop as part of the "life sciences." Currently, many of the principles of sociobiology, Darwinism socialenelle its various forms, eugenics and genetic reductionism radical-which suggests that a diverse range of choices in life possaessere already determined at birth - dagliultraliberali and are readily accepted by proponents of globalization without restrictions, ritenutala best prospect for the future. It follows that gliultraconservatori both religious and anti-globalization with little regard simpatiale life sciences, even when there are no objections radicalmente.In how scientists and the modern sciences distinguish the good dalmale? How can we satisfy the thirst for knowledge of mondonaturale (including humans) without becoming prisoners of interessipolitici? What are the roles and responsibilities of experts scienzedella life in today's social and ideological debates? He still sensocontinuare to distinguish the science of "basic" science "applied" what are the effects of globalization biology sullasua culture and its core values? To what extent crescenteimpatto biology on everyday life demands a orientamentogovernativo democratic and better control public sullaRicerca and Development industry? 126

Scienze della vita e democrazia Le scienze non sono affatto praticate in una situazione di vuoto politico. Nel secolo scorso, numerosi regimi politici rivelatisi un fallimento (il comunismo sovietico e il nazional-socialismo ne sono la perfetta illustrazione) rivendicavano fondamenti scientifici. Ancora prima, durante il Rinascimento e l’Illuminismo, vi furono due importanti ondate di colonialismo europeo che coincisero con progressi scientifici fondamentali. È diffusa l’opinione che le scienze moderne, e soprattutto le scienze della vita, siano semplicemente l’espressione più recente delle vecchie ideologie utilizzate per giustificare azioni autoritarie. Gli scienziati hanno sempre asserito che una caratteristica fondamentale della scienza è di non essere soggetta a giudizi di valore. La dottrina che persegue una conoscenza libera e priva di vincoli, basata sulla distinzione tra la comprensione dell’obiettivo e le “autentiche” leggi della natura, da un lato, e il vantaggio personale o l’esigenza sociale dall’altro, è radicata nella tradizione scientifica occidentale. La “democrazia” non ha mai avuto un posto importante nelle scienze sperimentali occidentali, tanto che le conoscenze scientifiche che ne derivano non siano applicate ad elaborare una specifica dottrina sociale. Eppure, nella pratica, le scoperte della biologia sperimentale sono state utilizzate per corroborare le ideologie politiche del momento. In realtà, gli stessi scienziati non possono sottrarsi alle influenze (visioni) del mondo in cui vivono. Nella seconda metà del XX secolo, numerose nuove tecnologie derivanti dalla moderna biologia hanno generato autentici sconvolgimenti. È nato un nuovo settore industriale – la biotecnologia – e, di 125 conseguenza, numerose discipline e pratiche mediche hanno iniziato a svilupparsi nell’ambito delle “scienze della vita”. Attualmente, molti principi della sociobiologia, il darwinismo sociale nelle sue varie forme, l’eugenetica e il riduzionismo genetico radicale – il quale suggerisce che una svariata gamma di scelte nella vita possa essere già determinata alla nascita – sono prontamente accettati dagli ultraliberali e dai fautori di una globalizzazione senza restrizioni, ritenuta la migliore prospettiva per il futuro. Ne consegue che sia gli ultraconservatori religiosi sia i no-global considerano con poca simpatia le scienze della vita, quando addirittura non vi si oppongono radicalmente. In che modo gli scienziati e le scienze moderne distinguono il bene dal male? Come possiamo soddisfare la sete di conoscenza del mondo naturale (compreso l’uomo) senza diventare prigionieri di interessi politici? Quali sono i ruoli e le responsabilità degli esperti di scienze della vita negli odierni dibattiti sociali e ideologici? Ha ancora senso continuare a distinguere la scienza di “base” dalla scienza “applicata”? Quali sono gli effetti della globalizzazione della biologia sulla sua cultura e sui suoi valori fondamentali? In che misura il crescente impatto della biologia sulla vita quotidiana esige un orientamento governativo democratico e un migliore controllo pubblico sulla Ricerca e sullo Sviluppo del settore? 126

OLTRE LE UTOPIE: RAZIONALISMO EVOLUZIONISTA E NOOCRAZIA / Cipri, Manuela; Ladislav, Kovác. - STAMPA. - (2004), pp. 125-140.

OLTRE LE UTOPIE: RAZIONALISMO EVOLUZIONISTA E NOOCRAZIA

CIPRI, MANUELA;
2004

Abstract

Life sciences and sciences democraziaLe are not practiced in a situation of vuotopolitico. In the last century, many political regimes rivelatisiun failure (Soviet communism and national-socialismone are the perfect illustration) claimed fondamentiscientifici. Earlier, during the Renaissance and the Enlightenment, there were two major waves of colonialism europeoche coincided with fundamental scientific advances. You diffusal'opinione that modern science, and especially the life sciences, are simply the most recent expression of the old ideologieutilizzate to justify authoritarian measures. Scientists hannosempre asserted that a key feature of science is ofnot be subject to value judgments. The doctrine that pursuing unaconoscenza free and unconstrained, based on the distinction between the objective and the lacomprensione "authentic" the laws of nature, from unlato, and the personal benefit or other social need, is radicatanella Western scientific tradition. "Democracy" has never had an important place in the Western scienzesperimentali, so that the scientific knowledge that nederivano are not applied to develop a specific dottrinasociale. Yet in practice, the findings of biology sperimentalesono been used to support political ideologies delmomento. In fact, scientists themselves can not escape alleinfluenze (visions) of the world where vivono.Nella second half of the twentieth century, many new technologies have generated derivantidalla modern biology authentic sconvolgimenti.È born a new industry - biotechnology - and di125conseguenza numerous disciplines and medical practices have iniziatoa develop as part of the "life sciences." Currently, many of the principles of sociobiology, Darwinism socialenelle its various forms, eugenics and genetic reductionism radical-which suggests that a diverse range of choices in life possaessere already determined at birth - dagliultraliberali and are readily accepted by proponents of globalization without restrictions, ritenutala best prospect for the future. It follows that gliultraconservatori both religious and anti-globalization with little regard simpatiale life sciences, even when there are no objections radicalmente.In how scientists and the modern sciences distinguish the good dalmale? How can we satisfy the thirst for knowledge of mondonaturale (including humans) without becoming prisoners of interessipolitici? What are the roles and responsibilities of experts scienzedella life in today's social and ideological debates? He still sensocontinuare to distinguish the science of "basic" science "applied" what are the effects of globalization biology sullasua culture and its core values? To what extent crescenteimpatto biology on everyday life demands a orientamentogovernativo democratic and better control public sullaRicerca and Development industry? 126
2004
BIOLOGIA MODERNA
ISBN 8887242380
Scienze della vita e democrazia Le scienze non sono affatto praticate in una situazione di vuoto politico. Nel secolo scorso, numerosi regimi politici rivelatisi un fallimento (il comunismo sovietico e il nazional-socialismo ne sono la perfetta illustrazione) rivendicavano fondamenti scientifici. Ancora prima, durante il Rinascimento e l’Illuminismo, vi furono due importanti ondate di colonialismo europeo che coincisero con progressi scientifici fondamentali. È diffusa l’opinione che le scienze moderne, e soprattutto le scienze della vita, siano semplicemente l’espressione più recente delle vecchie ideologie utilizzate per giustificare azioni autoritarie. Gli scienziati hanno sempre asserito che una caratteristica fondamentale della scienza è di non essere soggetta a giudizi di valore. La dottrina che persegue una conoscenza libera e priva di vincoli, basata sulla distinzione tra la comprensione dell’obiettivo e le “autentiche” leggi della natura, da un lato, e il vantaggio personale o l’esigenza sociale dall’altro, è radicata nella tradizione scientifica occidentale. La “democrazia” non ha mai avuto un posto importante nelle scienze sperimentali occidentali, tanto che le conoscenze scientifiche che ne derivano non siano applicate ad elaborare una specifica dottrina sociale. Eppure, nella pratica, le scoperte della biologia sperimentale sono state utilizzate per corroborare le ideologie politiche del momento. In realtà, gli stessi scienziati non possono sottrarsi alle influenze (visioni) del mondo in cui vivono. Nella seconda metà del XX secolo, numerose nuove tecnologie derivanti dalla moderna biologia hanno generato autentici sconvolgimenti. È nato un nuovo settore industriale – la biotecnologia – e, di 125 conseguenza, numerose discipline e pratiche mediche hanno iniziato a svilupparsi nell’ambito delle “scienze della vita”. Attualmente, molti principi della sociobiologia, il darwinismo sociale nelle sue varie forme, l’eugenetica e il riduzionismo genetico radicale – il quale suggerisce che una svariata gamma di scelte nella vita possa essere già determinata alla nascita – sono prontamente accettati dagli ultraliberali e dai fautori di una globalizzazione senza restrizioni, ritenuta la migliore prospettiva per il futuro. Ne consegue che sia gli ultraconservatori religiosi sia i no-global considerano con poca simpatia le scienze della vita, quando addirittura non vi si oppongono radicalmente. In che modo gli scienziati e le scienze moderne distinguono il bene dal male? Come possiamo soddisfare la sete di conoscenza del mondo naturale (compreso l’uomo) senza diventare prigionieri di interessi politici? Quali sono i ruoli e le responsabilità degli esperti di scienze della vita negli odierni dibattiti sociali e ideologici? Ha ancora senso continuare a distinguere la scienza di “base” dalla scienza “applicata”? Quali sono gli effetti della globalizzazione della biologia sulla sua cultura e sui suoi valori fondamentali? In che misura il crescente impatto della biologia sulla vita quotidiana esige un orientamento governativo democratico e un migliore controllo pubblico sulla Ricerca e sullo Sviluppo del settore? 126
L’Homme face aux nouveaux enjeux des sciences de la vie : un débat européen confrontant des personnalités de renommée internationale issues de tous les horizons socio-culturels.
02 Pubblicazione su volume::02e Traduzione in volume
OLTRE LE UTOPIE: RAZIONALISMO EVOLUZIONISTA E NOOCRAZIA / Cipri, Manuela; Ladislav, Kovác. - STAMPA. - (2004), pp. 125-140.
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