I cateteri vascolari rappresentano strumenti essenziali per un’appropriata gestione dei pazienti ospedalizzati poiché consentono sia la somministrazione di farmaci che il prelievo di campioni di sangue. Tuttavia l’insorgenza di infezioni rappresenta una seria complicanza associata al loro impiego. Infatti, quando un catetere viene impiantato, i microrganismi presenti sull’epidermide del paziente possono, attraverso il sito d’entrata del catetere, penetrare in profondità nella cute, aderire alle superfici del dispositivo, colonizzarle e talvolta propagarsi ad altri distretti corporei a seguito del loro rilascio nel sangue. La nostra ricerca è focalizzata sulla messa a punto di polimeri antibatterici in grado di prevenire la colonizzazione microbica a seguito di adsorbimento chimico di antibiotici sulla loro superficie. Gli esperimenti sono stati condotti su poliuretani, polimeri tra i più impiegati nella fabbricazione dei cateteri. Gli antibiotici amoxicillina e rifampicina sono stati selezionati per la loro azione antibatterica nei confronti dei gram-positivi e per la capacità di interagire con i poliuretani, dovuta alla presenza nella loro molecola di adatti gruppi funzionali. La quantità di antibiotico che è stata adsorbita ai polimeri è risultata di circa 1 mg/cm2. Il rilascio degli antibiotici dai polimeri è stato studiato effettuando lavaggi in soluzione fisiologica, mentre la capacità antibatterica in vitro dei polimeri è stata valutata mediante test di Kirby Bauer modificato, impiegando Staphylococcus epidermidis (ATCC 35984) come microrganismo sensibile. Per i polimeri trattati con amoxicillina è stata osservata un’inibizione della crescita batterica della durata di poche ore; nel caso del trattamento con rifampicina, si è invece osservata un’inibizione di durata superiore a 6 mesi. Per verificare l’influenza delle proteine sieriche sull’azione antimicrobica, i polimeri trattati sono stati inoltre incubati a 37°C e per tempi crescenti in siero umano, confrontandone il comportamento con quello degli stessi polimeri incubati in soluzione fisiologica. I risultati finora ottenuti indicano come gli esperimenti effettuati e quelli tuttora in corso possano aprire nuove ed interessanti prospettive per la realizzazione di cateteri capaci di ostacolare la colonizzazione microbica di superficie.

Attività antibatterica di poliuretani trattati con antibiotici: nuove prospettive di prevenzione delle infezioni associate ai cateteri vascolari / Francolini, Iolanda; Piozzi, Antonella; Marconi, Valter; DI ROSA, Roberta; G., Donelli. - STAMPA. - (2002), pp. 66-66. (Intervento presentato al convegno 30° Congresso Nazionale della Società Italiana di Microbiologia tenutosi a Catania, Italy nel 6-9 Ottobre).

Attività antibatterica di poliuretani trattati con antibiotici: nuove prospettive di prevenzione delle infezioni associate ai cateteri vascolari

FRANCOLINI, IOLANDA;PIOZZI, Antonella;MARCONI, Valter;DI ROSA, Roberta;
2002

Abstract

I cateteri vascolari rappresentano strumenti essenziali per un’appropriata gestione dei pazienti ospedalizzati poiché consentono sia la somministrazione di farmaci che il prelievo di campioni di sangue. Tuttavia l’insorgenza di infezioni rappresenta una seria complicanza associata al loro impiego. Infatti, quando un catetere viene impiantato, i microrganismi presenti sull’epidermide del paziente possono, attraverso il sito d’entrata del catetere, penetrare in profondità nella cute, aderire alle superfici del dispositivo, colonizzarle e talvolta propagarsi ad altri distretti corporei a seguito del loro rilascio nel sangue. La nostra ricerca è focalizzata sulla messa a punto di polimeri antibatterici in grado di prevenire la colonizzazione microbica a seguito di adsorbimento chimico di antibiotici sulla loro superficie. Gli esperimenti sono stati condotti su poliuretani, polimeri tra i più impiegati nella fabbricazione dei cateteri. Gli antibiotici amoxicillina e rifampicina sono stati selezionati per la loro azione antibatterica nei confronti dei gram-positivi e per la capacità di interagire con i poliuretani, dovuta alla presenza nella loro molecola di adatti gruppi funzionali. La quantità di antibiotico che è stata adsorbita ai polimeri è risultata di circa 1 mg/cm2. Il rilascio degli antibiotici dai polimeri è stato studiato effettuando lavaggi in soluzione fisiologica, mentre la capacità antibatterica in vitro dei polimeri è stata valutata mediante test di Kirby Bauer modificato, impiegando Staphylococcus epidermidis (ATCC 35984) come microrganismo sensibile. Per i polimeri trattati con amoxicillina è stata osservata un’inibizione della crescita batterica della durata di poche ore; nel caso del trattamento con rifampicina, si è invece osservata un’inibizione di durata superiore a 6 mesi. Per verificare l’influenza delle proteine sieriche sull’azione antimicrobica, i polimeri trattati sono stati inoltre incubati a 37°C e per tempi crescenti in siero umano, confrontandone il comportamento con quello degli stessi polimeri incubati in soluzione fisiologica. I risultati finora ottenuti indicano come gli esperimenti effettuati e quelli tuttora in corso possano aprire nuove ed interessanti prospettive per la realizzazione di cateteri capaci di ostacolare la colonizzazione microbica di superficie.
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