Scritture di pratici, scritture di giuristi, 'scritture di dotti': scuole ed esperienze grafiche a confronto.

È ormai ampiamente dimostrato come l’età del rinascimento giuridico sia stata un’epoca di riscoperta di codici e di leggi, sia in ambito longobardistico che romanistico, ed è altresì ampiamente dimostrato come protagonisti di primo piano di quest’epoca furono i pratici del diritto (giudici, notai, causidici), produttori e insieme destinatari dei codici delle leges esemplati. Meno note sono le vicende grafiche nei secoli seguenti, quando allo studio e all’esegesi dei testi giuridici in ambito universitario corrispose l’elaborazione della dottrina. Ciò che si desidera qui verificare è se, a partire dal XIII secolo, accanto alle scuole grafiche di copisti in gotica textualis, si elaborò effettivamente quella «scrittura dei dotti» (giuristi, dottori) di cui parla Giorgio Cencetti, e se essa rappresentò soltanto una personalizzazione delle diverse scritture contemporanee o se, invece, non sia possibile individuare per essa una koiné grafica di riferimento.