La responsabilità professionale del chirurgo plastico nella mastoplastica riduttiva. Introduzione: Per evitare i motivi di conflitto con le pazienti sottoposte a mastoplastica riduttiva, non è più sufficiente aver eseguito l’atto chirurgico in modo ineccepibile ma è indispensabile innalzare la propria soglia di attenzione su alcuni aspetti medico legali della procedura. Le complicanze più discusse della mastoplastica riduttiva sono gli ematomi, le infezioni , le deiscenze delle ferite, le asimmetrie , la perdita di sensibilità locoregionale, la sede e posizione delle cicatrici, le alterazioni di forma e posizione del complesso areola capezzolo, la perdita parziale o totale del complesso areola capezzolo. Alcune di queste comportano il rientro in sala operatoria, altre prolungano il periodo di downtime postoperatorio, altre conducono ad un esito differente rispetto alle aspettative della paziente. L’insorgenza di una complicanza degenera il rapporto tra medico e paziente, da un lato per le aspettative irreali che si possono creare in seguito alla divulgazione mediatica sulle possibilità di risultato della mastoplastica riduttiva, dall’altro per le opinioni popolari fomentate da associazioni professionali di varia natura, in merito ai risarcimenti che si possono ottenere in caso di errore medico. Obiettivo dell’intervento è fornire indicazioni per ridurre l’esposizione del professionista verso richieste ingiustificate. Materiali e Metodi: In 35 procedimenti di richiesta di risarcimento in seguito a mastoplastica riduttiva sono stati individuati i motivi che hanno condotto al conflitto. In più della metà dei casi l’insoddisfazione della paziente non era imputabile a responsabilità professionale ma all’insorgenza di complicanze. Nonostante ciò, in alcune richieste di risarcimento la paziente ha egualmente ricevuto un compenso per il danno lamentato. Nella rimanente parte erano effettivamente stati commessi errori imputabili ai sanitari. Conclusioni: Dallo studio emerge che l’architrave di un buon rapporto medico paziente si basa su informazione e consenso. Il risultato clinico ritenuto insoddisfacente dalla paziente, acquista di conseguenza una valenza differente a seconda che siano stati rispettati alcuni elementi fondamentali nel corso del rapporto professionale. • In aggiunta alle raccomandazioni della SICPRE in merito al consenso informato, è importante consegnarlo e farlo sottoscrivere in una data antecedente all’intervento chirurgico, in questo modo si evitane contestazioni sulla tempistica di acquisizione dello stesso. • Nel consenso informato deve essere chiaramente indicata la natura funzionale dell’intervento e devono essere elencate le procedure di trasposizione del complesso areola capezzolo
Mastoplastica riduttiva e malpractice / Grippaudo, Francesca Romana. - ELETTRONICO. - Volume delle relazioni:(2010), pp. 57-57. (Intervento presentato al convegno 59 congresso nazionale della società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica tenutosi a Siena nel 23-26 settembre).
Mastoplastica riduttiva e malpractice
GRIPPAUDO, Francesca Romana
2010
Abstract
La responsabilità professionale del chirurgo plastico nella mastoplastica riduttiva. Introduzione: Per evitare i motivi di conflitto con le pazienti sottoposte a mastoplastica riduttiva, non è più sufficiente aver eseguito l’atto chirurgico in modo ineccepibile ma è indispensabile innalzare la propria soglia di attenzione su alcuni aspetti medico legali della procedura. Le complicanze più discusse della mastoplastica riduttiva sono gli ematomi, le infezioni , le deiscenze delle ferite, le asimmetrie , la perdita di sensibilità locoregionale, la sede e posizione delle cicatrici, le alterazioni di forma e posizione del complesso areola capezzolo, la perdita parziale o totale del complesso areola capezzolo. Alcune di queste comportano il rientro in sala operatoria, altre prolungano il periodo di downtime postoperatorio, altre conducono ad un esito differente rispetto alle aspettative della paziente. L’insorgenza di una complicanza degenera il rapporto tra medico e paziente, da un lato per le aspettative irreali che si possono creare in seguito alla divulgazione mediatica sulle possibilità di risultato della mastoplastica riduttiva, dall’altro per le opinioni popolari fomentate da associazioni professionali di varia natura, in merito ai risarcimenti che si possono ottenere in caso di errore medico. Obiettivo dell’intervento è fornire indicazioni per ridurre l’esposizione del professionista verso richieste ingiustificate. Materiali e Metodi: In 35 procedimenti di richiesta di risarcimento in seguito a mastoplastica riduttiva sono stati individuati i motivi che hanno condotto al conflitto. In più della metà dei casi l’insoddisfazione della paziente non era imputabile a responsabilità professionale ma all’insorgenza di complicanze. Nonostante ciò, in alcune richieste di risarcimento la paziente ha egualmente ricevuto un compenso per il danno lamentato. Nella rimanente parte erano effettivamente stati commessi errori imputabili ai sanitari. Conclusioni: Dallo studio emerge che l’architrave di un buon rapporto medico paziente si basa su informazione e consenso. Il risultato clinico ritenuto insoddisfacente dalla paziente, acquista di conseguenza una valenza differente a seconda che siano stati rispettati alcuni elementi fondamentali nel corso del rapporto professionale. • In aggiunta alle raccomandazioni della SICPRE in merito al consenso informato, è importante consegnarlo e farlo sottoscrivere in una data antecedente all’intervento chirurgico, in questo modo si evitane contestazioni sulla tempistica di acquisizione dello stesso. • Nel consenso informato deve essere chiaramente indicata la natura funzionale dell’intervento e devono essere elencate le procedure di trasposizione del complesso areola capezzoloI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.