Il complesso delle Piscine per i Campionati Mondiali di nuoto 2009 è un impianto sportivo nato come tentativo di sintesi tra tecnologia volta al risparmio energetico e paesaggio, quale momento espressivo oltre che figurativo dell’ambiente. Il progetto si incastona all’interno di una depressione naturale nell’area dell'ansa del Tevere, mimetizzandosi sotto una copertura a verde, che tende a fondersi con la natura, costituendosi come un naturale rimodellamento del terreno, non trascurando gli obiettivi propri della sostenibilità, mirati all’ottimizzazione energetico-ambientale, cioè il contenimento dei consumi energetici e dell’integrazione delle energie rinnovabili nel progetto di architettura. Attraverso la combinazione e l’integrazione controllata tra sistemi e tecnologie attive, passive e/o ibride, rispondendo in termini qualitativi anche alle esigenze di adeguamento al dettato comunitario in materia di uso controllato delle risorse primarie. A livello tecnico, si à inteso perseguire un maggior impiego delle fonti rinnovabili, attraverso l’adozione di dispositivi tecnici e sistemi impiantistici a bassa emissività e consumi, sistemi efficienti per la produzione, la distribuzione e la regolazione dell’energia, ed infine l’utilizzazione di materiali e componenti edilizi certificati, di tecnologie pulite e sistemi costruttivi non impattanti sull’ambiente. Il progetto, nel perseguire un costante miglioramento delle prestazioni della classe di unità tecnologiche "chiusure" - involucri edilizi, prevede l’adozione di un sistema di parete ventilata che, per la stessa successione degli strati che lo compongono esalta la risposta dell'organismo edilizio alle variazioni climatiche ed atmosferiche, assicurando elevati standard abitativi interni ed una riduzione del fabbisogno energetico. Il progetto ha prestato una particolare attenzione al raggiungimento di un’equilibrata integrazione tra spazi artificiali e naturali, con il fine di adottare una soluzione architettonica che tutelasse i valori storici, architettonici ed estetici del paesaggio, con la realizzazione di un “edificio paesaggio”. Il rivestimento della copertura è costituito da un “tetto giardino” particolare, poiché la vegetazione è di tipo autorigenerante, richiedendo una minor manutenzione rispetto ad un normale prato verde. Tutto nel più generale quadro degli obiettivi di ottimizzazione energetico ambientale da garantire nell’intervento.

Progetto Architettonico del nuovo polo natatorio "Valco San Paolo" in Roma per i mondiali di nuoto 2009 / Imbrighi, Giampaolo. - (2007).

Progetto Architettonico del nuovo polo natatorio "Valco San Paolo" in Roma per i mondiali di nuoto 2009

IMBRIGHI, Giampaolo
2007

Abstract

Il complesso delle Piscine per i Campionati Mondiali di nuoto 2009 è un impianto sportivo nato come tentativo di sintesi tra tecnologia volta al risparmio energetico e paesaggio, quale momento espressivo oltre che figurativo dell’ambiente. Il progetto si incastona all’interno di una depressione naturale nell’area dell'ansa del Tevere, mimetizzandosi sotto una copertura a verde, che tende a fondersi con la natura, costituendosi come un naturale rimodellamento del terreno, non trascurando gli obiettivi propri della sostenibilità, mirati all’ottimizzazione energetico-ambientale, cioè il contenimento dei consumi energetici e dell’integrazione delle energie rinnovabili nel progetto di architettura. Attraverso la combinazione e l’integrazione controllata tra sistemi e tecnologie attive, passive e/o ibride, rispondendo in termini qualitativi anche alle esigenze di adeguamento al dettato comunitario in materia di uso controllato delle risorse primarie. A livello tecnico, si à inteso perseguire un maggior impiego delle fonti rinnovabili, attraverso l’adozione di dispositivi tecnici e sistemi impiantistici a bassa emissività e consumi, sistemi efficienti per la produzione, la distribuzione e la regolazione dell’energia, ed infine l’utilizzazione di materiali e componenti edilizi certificati, di tecnologie pulite e sistemi costruttivi non impattanti sull’ambiente. Il progetto, nel perseguire un costante miglioramento delle prestazioni della classe di unità tecnologiche "chiusure" - involucri edilizi, prevede l’adozione di un sistema di parete ventilata che, per la stessa successione degli strati che lo compongono esalta la risposta dell'organismo edilizio alle variazioni climatiche ed atmosferiche, assicurando elevati standard abitativi interni ed una riduzione del fabbisogno energetico. Il progetto ha prestato una particolare attenzione al raggiungimento di un’equilibrata integrazione tra spazi artificiali e naturali, con il fine di adottare una soluzione architettonica che tutelasse i valori storici, architettonici ed estetici del paesaggio, con la realizzazione di un “edificio paesaggio”. Il rivestimento della copertura è costituito da un “tetto giardino” particolare, poiché la vegetazione è di tipo autorigenerante, richiedendo una minor manutenzione rispetto ad un normale prato verde. Tutto nel più generale quadro degli obiettivi di ottimizzazione energetico ambientale da garantire nell’intervento.
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