Nel Novembre 2010 presso il Centro Malattie della Tiroide del Policlinico Umberto I di Roma un ragazzo di 26 anni è stato visitato per la comparsa di palpitazioni, ansia, nervosismo e dimagramento, accompagnate da esoftalmo. Nel sospetto di ipertiroidismo, il paziente ha eseguito il dosaggio sierico della tiroxina libera (26,4 pg/ml;v.n. 7,00-18,00 pg/ml), della tri-iodotironina libera (9,0 pg/ml; v.n. 1,8-4,2 pg/ml), del TSH (<0,01 mU/l; v.n. 0,3-4,2 mU/l) e degli anticorpi anti recettore del TSH (2,70 UI/l; v.n. <1 UI/l). All’ecocolor-doppler (ECD) la ghiandola tiroidea è apparsa aumentata di volume (16,80 ml) con la presenza nel lobo destro di un nodulo singolo di 14 x 15 x 20 mm (volume 2,1 ml), solido ipoecogeno a margini sfumati, con vascolarizzazione peri ed intranodulare (pattern III). Inoltre in sede latero-cervicale bilateralmente sono stati evidenziati 4 linfonodi (di cui 3 a destra ed 1 a sinistra) ipoecogeni, senza ilo evidente, con microcalcificazioni, con rapporto tra diametro antero-posteriore e longitudinale ≤0,5 e con vascolarizzazione irregolare, tutti caratteri ecografici sospetti per metastasi da carcinoma tiroideo. La scintigrafia tiroidea con I131 ha evidenziato una tiroide di dimensioni aumentate, con fissazione diffusamente disomogenea e una relativa area di ipercaptazione del radioisotopo al terzo medio del lobo destro (nodulo caldo). Per la sintomatologia dell’ipertiroidismo il paziente è stato trattato con metimazolo e propanololo. Contemporaneamente è stato eseguito un agoaspirato ecoguidato sul nodulo caldo e su uno dei 4 linfonodi sospetti. Il risultato citologico è stato classificato TIR 4 (sospetto di carcinoma papillifero della tiroide con metastasi linfonodali secondo SIAPEC-IAP 2007). Pertanto il paziente è stato sottoposto ad intervento chirurgico di tiroidectomia totale con svuotamento del compartimento linfonodale latero-cervicale destro. L’esame istologico ha confermato la diagnosi di carcinoma papillifero in corrispondenza del nodulo caldo di 1,4 cm e la presenza di metastasi in 2 dei 33 linfonodi asportati (pT1b, pN1b UICC 2007). Il presente caso clinico evidenzia la possibile presenza di carcinoma tiroideo caldo, anche nella sindrome di Marine–Lenhart, per cui si rende necessaria sempre un'attenta valutazione ecografica di un nodulo tiroideo − seppur caldo − estesa anche ai linfonodi, al fine di riconoscere caratteri predittivi di malignità, con eventuale caratterizzazione citologica.

Carcinoma tiroideo "caldo" in un paziente con sindrome di Marine-Lenhart / Carbotta, Giovanni; Calvanese, Anna; Nesca, A; Grani, Giorgio; D'Alessandri, Mimma; DEL SORDO, Marianna; Bianchini, M; Fumarola, Angela. - STAMPA. - (2011), p. P14. (Intervento presentato al convegno 5 Congresso Associazione Italiana della Tiroide - XXIX Giornate Italiane della Tiroide tenutosi a Padova nel 1-3 dicembre 2011).

Carcinoma tiroideo "caldo" in un paziente con sindrome di Marine-Lenhart

CARBOTTA, GIOVANNI;CALVANESE, ANNA;GRANI, Giorgio;D'ALESSANDRI, MIMMA;DEL SORDO, MARIANNA;FUMAROLA, Angela
2011

Abstract

Nel Novembre 2010 presso il Centro Malattie della Tiroide del Policlinico Umberto I di Roma un ragazzo di 26 anni è stato visitato per la comparsa di palpitazioni, ansia, nervosismo e dimagramento, accompagnate da esoftalmo. Nel sospetto di ipertiroidismo, il paziente ha eseguito il dosaggio sierico della tiroxina libera (26,4 pg/ml;v.n. 7,00-18,00 pg/ml), della tri-iodotironina libera (9,0 pg/ml; v.n. 1,8-4,2 pg/ml), del TSH (<0,01 mU/l; v.n. 0,3-4,2 mU/l) e degli anticorpi anti recettore del TSH (2,70 UI/l; v.n. <1 UI/l). All’ecocolor-doppler (ECD) la ghiandola tiroidea è apparsa aumentata di volume (16,80 ml) con la presenza nel lobo destro di un nodulo singolo di 14 x 15 x 20 mm (volume 2,1 ml), solido ipoecogeno a margini sfumati, con vascolarizzazione peri ed intranodulare (pattern III). Inoltre in sede latero-cervicale bilateralmente sono stati evidenziati 4 linfonodi (di cui 3 a destra ed 1 a sinistra) ipoecogeni, senza ilo evidente, con microcalcificazioni, con rapporto tra diametro antero-posteriore e longitudinale ≤0,5 e con vascolarizzazione irregolare, tutti caratteri ecografici sospetti per metastasi da carcinoma tiroideo. La scintigrafia tiroidea con I131 ha evidenziato una tiroide di dimensioni aumentate, con fissazione diffusamente disomogenea e una relativa area di ipercaptazione del radioisotopo al terzo medio del lobo destro (nodulo caldo). Per la sintomatologia dell’ipertiroidismo il paziente è stato trattato con metimazolo e propanololo. Contemporaneamente è stato eseguito un agoaspirato ecoguidato sul nodulo caldo e su uno dei 4 linfonodi sospetti. Il risultato citologico è stato classificato TIR 4 (sospetto di carcinoma papillifero della tiroide con metastasi linfonodali secondo SIAPEC-IAP 2007). Pertanto il paziente è stato sottoposto ad intervento chirurgico di tiroidectomia totale con svuotamento del compartimento linfonodale latero-cervicale destro. L’esame istologico ha confermato la diagnosi di carcinoma papillifero in corrispondenza del nodulo caldo di 1,4 cm e la presenza di metastasi in 2 dei 33 linfonodi asportati (pT1b, pN1b UICC 2007). Il presente caso clinico evidenzia la possibile presenza di carcinoma tiroideo caldo, anche nella sindrome di Marine–Lenhart, per cui si rende necessaria sempre un'attenta valutazione ecografica di un nodulo tiroideo − seppur caldo − estesa anche ai linfonodi, al fine di riconoscere caratteri predittivi di malignità, con eventuale caratterizzazione citologica.
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