Il saggio ricostruisce il dialogo serrato e sotterraneo intercorso fra Benjamin e Schmitt rispetto ai temi del diritto e della giustizia. Una discussione non puramente accademica, ma che esprimeva un contrasto profondo e radicale sulla prospettiva politica, sul superamento della Repubblica di Weimar e, con essa, dell’ordine giuridico esistente. I punti nevralgici del contrasto riguardavano la possibilità di fondare un nuovo ordine, la frattura di quello esistente, la legittimità della frattura. In questo quadro, la dissoluzione di qualsivoglia forma di mediazione, che altri autori della “crisi” – Weber su tutti – avevano predisposto rispetto alla tensione fra potere costituito e potere costituente non riguarderà solo il contenuto dei concetti relativi al diritto e alla giustizia, non riguarderà solo la legittimità di questo contenuto, ma avrà implicazioni profonde rispetto alla natura di tali concetti, al loro fondamento, al modo in cui sono costruiti e utilizzati. Benjamin e Schmitt, provando ad individuare la struttura profonda e sistematica dei concetti, a svelare gli assunti metafisici di un’epoca presenti al loro interno, procedono così verso una sociologia dei concetti che non è tuttavia in grado di tenere distinto l’aspetto contingente da quello universale, l’aspetto relativo alla loro genesi da quello relativo alla loro forma logica.
LA RADICE DEI CONCETTI. IL FONDAMENTO DELLA LEGGE IN WALTER BENJAMIN E CARL SCHMITT / Lombardo, Carmelo. - In: SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE. - ISSN 1121-1148. - STAMPA. - 80:(2006), pp. 5-28.
LA RADICE DEI CONCETTI. IL FONDAMENTO DELLA LEGGE IN WALTER BENJAMIN E CARL SCHMITT
LOMBARDO, Carmelo
2006
Abstract
Il saggio ricostruisce il dialogo serrato e sotterraneo intercorso fra Benjamin e Schmitt rispetto ai temi del diritto e della giustizia. Una discussione non puramente accademica, ma che esprimeva un contrasto profondo e radicale sulla prospettiva politica, sul superamento della Repubblica di Weimar e, con essa, dell’ordine giuridico esistente. I punti nevralgici del contrasto riguardavano la possibilità di fondare un nuovo ordine, la frattura di quello esistente, la legittimità della frattura. In questo quadro, la dissoluzione di qualsivoglia forma di mediazione, che altri autori della “crisi” – Weber su tutti – avevano predisposto rispetto alla tensione fra potere costituito e potere costituente non riguarderà solo il contenuto dei concetti relativi al diritto e alla giustizia, non riguarderà solo la legittimità di questo contenuto, ma avrà implicazioni profonde rispetto alla natura di tali concetti, al loro fondamento, al modo in cui sono costruiti e utilizzati. Benjamin e Schmitt, provando ad individuare la struttura profonda e sistematica dei concetti, a svelare gli assunti metafisici di un’epoca presenti al loro interno, procedono così verso una sociologia dei concetti che non è tuttavia in grado di tenere distinto l’aspetto contingente da quello universale, l’aspetto relativo alla loro genesi da quello relativo alla loro forma logica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.