La figura professionale dell’Ingegnere Clinico (IC) è relativamente recente e la sua nascita risale a circa quaranta anni or sono quando negli Stati Uniti nel 1969, presso la George Washington University (Washington, District of Columbia - D.C.), nacque il primo Dipartimento di Ingegneria Clinica. Infatti, a causa dell’ormai prodigioso sviluppo della tecnologia in medicina, ci si accorse che occorreva individuare una figura professionale che potesse provvedere alle nascenti necessità della gestione tecnologica e della sicurezza di impiego della strumentazione biomedica che diveniva sempre più complessa, alle necessità della ricerca scientifica nel Settore ed infine alla formazione del personale medico e delle altre professionalità in medicina. Per la prima volta alla parola ingegnere si aggiunse l’aggettivo clinico, e cioè (dal verbo greco “klínè”), tutto ciò che si può adagiare, e successivamente “klinikòs” e cioè uomo a letto). Si tratta cioè di un professionista ingegnere che in senso figurato, ma talvolta in senso reale, sta accanto al malato assieme al medico. Altri aggettivi seguono la parola ingegnere, come ad esempio ing. Biomedico, Bioingegnere, ingegnere medico etc. Ma, occorre chiarirlo subito, a tali titoli corrispondono culture e professionalità diverse che hanno maggiore attinenza con il campo biologico, delle protesi di qualsiasi tipo, dell’igiene etc. Fin dagli anni 80 la “comunità” degli ingegneri, negli stati Uniti ha accettato per l’ IC la definizione che viene riportata nel seguito di questo articolo. Lo sviluppo dell’ingegneria clinica iniziò in Italia nei primi anni 80 e nel 1992 nacque in Italia presso la Facoltà d’Ingegneria dell’Università “Sapienza” di Roma il primo corso di laurea triennale intitolato proprio “Corso di Laurea in Ingegneria Clinica”. Il grande sviluppo di questa nuova professionalità deriva sostanzialmente da due esigenze che si sono manifestate negli ultimi decenni nel corso dei quali la strumentazione biomedica (soprattutto nel campo delle immagini mediche, ma non solo) è divenuta indispensabile per produrre diagnosi corrette per un numero sempre crescente di pazienti. Un solo dato testimonia questa circostanza: il costo della strumentazione rappresenta oggi circa il 30 per cento dell’intero costo dell’ospedale dopo la sua costruzione. La seconda esigenza deriva immediatamente dalla prima: e cioè questa costosa e complessa tecnologia che in qualche modo qualifica l’ospedale sia per l’importanza che la qualità delle cure che si possono erogare, va manutenuta affinché sia garantita la costanza delle prestazioni nel tempo ad un costo che deve anch’esso essere contenuto entro i limiti riconosciuti corretti dalla comunità dei Costruttori e degli Utilizzatori. Un ordine di grandezza può essere compreso nel campo dal 5 ÷10 percento del costo di sostituzione dell’apparecchiatura.

Manutenzione e sicurezza negli Ospedali: la figura dell’Ingegnere Clinico / Francesco Paolo, Branca; Marinozzi, Franco; Bini, Fabiano. - In: MM - MAINTENANCE AND FACILITY MANAGEMENT. - ISSN 1971-1735. - STAMPA. - 3:(2009), pp. 19-21.

Manutenzione e sicurezza negli Ospedali: la figura dell’Ingegnere Clinico

MARINOZZI, Franco;BINI, FABIANO
2009

Abstract

La figura professionale dell’Ingegnere Clinico (IC) è relativamente recente e la sua nascita risale a circa quaranta anni or sono quando negli Stati Uniti nel 1969, presso la George Washington University (Washington, District of Columbia - D.C.), nacque il primo Dipartimento di Ingegneria Clinica. Infatti, a causa dell’ormai prodigioso sviluppo della tecnologia in medicina, ci si accorse che occorreva individuare una figura professionale che potesse provvedere alle nascenti necessità della gestione tecnologica e della sicurezza di impiego della strumentazione biomedica che diveniva sempre più complessa, alle necessità della ricerca scientifica nel Settore ed infine alla formazione del personale medico e delle altre professionalità in medicina. Per la prima volta alla parola ingegnere si aggiunse l’aggettivo clinico, e cioè (dal verbo greco “klínè”), tutto ciò che si può adagiare, e successivamente “klinikòs” e cioè uomo a letto). Si tratta cioè di un professionista ingegnere che in senso figurato, ma talvolta in senso reale, sta accanto al malato assieme al medico. Altri aggettivi seguono la parola ingegnere, come ad esempio ing. Biomedico, Bioingegnere, ingegnere medico etc. Ma, occorre chiarirlo subito, a tali titoli corrispondono culture e professionalità diverse che hanno maggiore attinenza con il campo biologico, delle protesi di qualsiasi tipo, dell’igiene etc. Fin dagli anni 80 la “comunità” degli ingegneri, negli stati Uniti ha accettato per l’ IC la definizione che viene riportata nel seguito di questo articolo. Lo sviluppo dell’ingegneria clinica iniziò in Italia nei primi anni 80 e nel 1992 nacque in Italia presso la Facoltà d’Ingegneria dell’Università “Sapienza” di Roma il primo corso di laurea triennale intitolato proprio “Corso di Laurea in Ingegneria Clinica”. Il grande sviluppo di questa nuova professionalità deriva sostanzialmente da due esigenze che si sono manifestate negli ultimi decenni nel corso dei quali la strumentazione biomedica (soprattutto nel campo delle immagini mediche, ma non solo) è divenuta indispensabile per produrre diagnosi corrette per un numero sempre crescente di pazienti. Un solo dato testimonia questa circostanza: il costo della strumentazione rappresenta oggi circa il 30 per cento dell’intero costo dell’ospedale dopo la sua costruzione. La seconda esigenza deriva immediatamente dalla prima: e cioè questa costosa e complessa tecnologia che in qualche modo qualifica l’ospedale sia per l’importanza che la qualità delle cure che si possono erogare, va manutenuta affinché sia garantita la costanza delle prestazioni nel tempo ad un costo che deve anch’esso essere contenuto entro i limiti riconosciuti corretti dalla comunità dei Costruttori e degli Utilizzatori. Un ordine di grandezza può essere compreso nel campo dal 5 ÷10 percento del costo di sostituzione dell’apparecchiatura.
2009
Ingegnere Clinico; Sicurezza; Manutenzione
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Manutenzione e sicurezza negli Ospedali: la figura dell’Ingegnere Clinico / Francesco Paolo, Branca; Marinozzi, Franco; Bini, Fabiano. - In: MM - MAINTENANCE AND FACILITY MANAGEMENT. - ISSN 1971-1735. - STAMPA. - 3:(2009), pp. 19-21.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/466534
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