Il presente studio analizza le richieste pervenute al CAV dell’Umberto I di Roma per intossicazioni causate da piante (medicinali e non) e prodotti da esse derivati. Dal 1 marzo 2010 al 29 febbraio 2012 sono pervenute al CAV 2474 chiamate delle quali il 6% (n=149) relative a casi di sospette intossicazioni causate da: “piante”, “prodotti erboristici”, “preparati di medicina complementare” e prodotti da noi definiti “altri agenti” (essenze floreali, burro di cacao ed altri). Dall’esame dei 149 casi è emerso che il 26% (n=39) delle intossicazioni erano dovute a piante di cui alcune ornamentali, il 10% (n=15) a prodotti erboristici, l’11% (n=16) a preparati di medicina complementare ed il 53% (n=79) ad “altri agenti”. Le piante riferite responsabili delle intossicazioni erano ad esempio: A. belladonna, A. maculatum, N. oleander. I componenti vegetali dei prodotti erboristici o di medicina complementare oggetto delle chiamate erano costituiti soprattutto da aloe, biancospino e oli essenziali tra i quali: eucalipto, menta, rosmarino, arancio. Nel 29% delle chiamate (n=46), tuttavia, il nome della pianta sospettata di aver causato l’intossicazione non era noto. Le richieste provenivano principalmente da privati (68%, n=101) e il 32% (n=48) da personale sanitario. I casi di intossicazione riguardavano entrambi i sessi senza differenza di genere, il 71% (n=106) dei soggetti coinvolti era in età pediatrica (28.821.3 mesi, range 3-120) ed il 21% (n=30) era di età superiore ai 14 anni (43.618.3 anni, range 14-76). Le reazioni si erano verificate prevalentemente a seguito di ingestione accidentale (82%; n=122) in ambiente domestico (74%; n=110). Il tempo intercorso tra l’intossicazione e la chiamata al CAV era, nel 70% dei casi (n=104) entro le 2 ore, nel 6% (n=9) tra le 2 e le 24 ore, nel 3% (n=4) erano trascorse più di 24 ore e nel restante 22% (n=32) risultava sconosciuto. Nel 72% (n=107) delle chiamate veniva dichiarata l’assenza di sintomatologia specifica, mentre negli altri casi erano coinvolti: l’apparato gastrointestinale (n=16) con presenza riferita di nausea, vomito, secchezza delle fauci e dolori addominali; il Sistema Nervoso Centrale (n=6) con agitazione, sonnolenza, allucinazioni; l’apparato cutaneo e visivo (n=11) con cianosi, gonfiore e lesioni oculari; l’apparato respiratorio (n=2), con faringodinia, broncospasmo; l’apparato cardiovascolare (n=2) con tachicardia, e l’apparato locomotore (n=1) con artromialgia. Le intossicazioni per le quali è stato consigliato il ricovero (2%) o l’invio del paziente al pronto soccorso (19%) si erano verificate in seguito ad ingestione di prodotti a composizione non nota e di piante o prodotti contenenti: agrifoglio, ficus elastica, ginestra, riso rosso fermentato, eucalipto, maleleuca. I nostri dati evidenziano come le intossicazioni da piante, medicinali e non, siano frequenti soprattutto a causa di ingestione accidentale in età pediatrica. Tuttavia la chiamata al CAV, avvenuta generalmente in assenza di sintomatologia specifica, sembra verificarsi per avere soprattutto informazioni sulla possibile intossicazione. Ciò evidenzia il ruolo dei CAV, sia come fonte di informazione per il cittadino, sia come strumento di fitovigilanza.

Intossicazioni da piante medicinali e loro derivati: l’esperienza del Centro Antiveleni dell’Umberto I, Policlinico di Roma / Vitalone, Annabella; Mazzanti, Gabriela; Sabatini, D; Grassi, Maria Caterina. - STAMPA. - (2012), pp. 110-110. (Intervento presentato al convegno Congresso Interdisciplinare sulle piante medicinali tenutosi a Cetraro (CS) nel 31 maggio- 2 giugno 2012).

Intossicazioni da piante medicinali e loro derivati: l’esperienza del Centro Antiveleni dell’Umberto I, Policlinico di Roma

VITALONE, Annabella;MAZZANTI, Gabriela;GRASSI, Maria Caterina
2012

Abstract

Il presente studio analizza le richieste pervenute al CAV dell’Umberto I di Roma per intossicazioni causate da piante (medicinali e non) e prodotti da esse derivati. Dal 1 marzo 2010 al 29 febbraio 2012 sono pervenute al CAV 2474 chiamate delle quali il 6% (n=149) relative a casi di sospette intossicazioni causate da: “piante”, “prodotti erboristici”, “preparati di medicina complementare” e prodotti da noi definiti “altri agenti” (essenze floreali, burro di cacao ed altri). Dall’esame dei 149 casi è emerso che il 26% (n=39) delle intossicazioni erano dovute a piante di cui alcune ornamentali, il 10% (n=15) a prodotti erboristici, l’11% (n=16) a preparati di medicina complementare ed il 53% (n=79) ad “altri agenti”. Le piante riferite responsabili delle intossicazioni erano ad esempio: A. belladonna, A. maculatum, N. oleander. I componenti vegetali dei prodotti erboristici o di medicina complementare oggetto delle chiamate erano costituiti soprattutto da aloe, biancospino e oli essenziali tra i quali: eucalipto, menta, rosmarino, arancio. Nel 29% delle chiamate (n=46), tuttavia, il nome della pianta sospettata di aver causato l’intossicazione non era noto. Le richieste provenivano principalmente da privati (68%, n=101) e il 32% (n=48) da personale sanitario. I casi di intossicazione riguardavano entrambi i sessi senza differenza di genere, il 71% (n=106) dei soggetti coinvolti era in età pediatrica (28.821.3 mesi, range 3-120) ed il 21% (n=30) era di età superiore ai 14 anni (43.618.3 anni, range 14-76). Le reazioni si erano verificate prevalentemente a seguito di ingestione accidentale (82%; n=122) in ambiente domestico (74%; n=110). Il tempo intercorso tra l’intossicazione e la chiamata al CAV era, nel 70% dei casi (n=104) entro le 2 ore, nel 6% (n=9) tra le 2 e le 24 ore, nel 3% (n=4) erano trascorse più di 24 ore e nel restante 22% (n=32) risultava sconosciuto. Nel 72% (n=107) delle chiamate veniva dichiarata l’assenza di sintomatologia specifica, mentre negli altri casi erano coinvolti: l’apparato gastrointestinale (n=16) con presenza riferita di nausea, vomito, secchezza delle fauci e dolori addominali; il Sistema Nervoso Centrale (n=6) con agitazione, sonnolenza, allucinazioni; l’apparato cutaneo e visivo (n=11) con cianosi, gonfiore e lesioni oculari; l’apparato respiratorio (n=2), con faringodinia, broncospasmo; l’apparato cardiovascolare (n=2) con tachicardia, e l’apparato locomotore (n=1) con artromialgia. Le intossicazioni per le quali è stato consigliato il ricovero (2%) o l’invio del paziente al pronto soccorso (19%) si erano verificate in seguito ad ingestione di prodotti a composizione non nota e di piante o prodotti contenenti: agrifoglio, ficus elastica, ginestra, riso rosso fermentato, eucalipto, maleleuca. I nostri dati evidenziano come le intossicazioni da piante, medicinali e non, siano frequenti soprattutto a causa di ingestione accidentale in età pediatrica. Tuttavia la chiamata al CAV, avvenuta generalmente in assenza di sintomatologia specifica, sembra verificarsi per avere soprattutto informazioni sulla possibile intossicazione. Ciò evidenzia il ruolo dei CAV, sia come fonte di informazione per il cittadino, sia come strumento di fitovigilanza.
2012
Congresso Interdisciplinare sulle piante medicinali
04 Pubblicazione in atti di convegno::04d Abstract in atti di convegno
Intossicazioni da piante medicinali e loro derivati: l’esperienza del Centro Antiveleni dell’Umberto I, Policlinico di Roma / Vitalone, Annabella; Mazzanti, Gabriela; Sabatini, D; Grassi, Maria Caterina. - STAMPA. - (2012), pp. 110-110. (Intervento presentato al convegno Congresso Interdisciplinare sulle piante medicinali tenutosi a Cetraro (CS) nel 31 maggio- 2 giugno 2012).
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