Il volume ha l’obiettivo di fornire indicazioni di metodo ed esemplificazioni per lo svolgimento della parte applicativa nel Laboratorio di restauro architettonico, tenuto dal curatore nella Facoltà di Architettura dell’Università di Roma “La Sapienza”. Si tratta perciò di un fascicolo rapportato strettamente all’impostazione del Laboratorio e illustrato dagli stessi lavori prodotti dagli studenti (perlopiù nell’ambito delle attività svolte nell’anno accademico 2009-2010): un agile contributo, finalizzato a chiarire in modo conciso ma sufficientemente articolato la natura e le finalità delle elaborazioni da compiere. In questo senso, lo schema prescelto per la realizzazione della Guida riflette in modo diretto la linea metodologica indicata sul piano didattico, strettamente riferita alla specificità disciplinare del Restauro: quella di un rapporto stringente e imprescindibile fra momento della conoscenza dell’oggetto d’intervento e successiva messa a punto della proposta progettuale, indirizzata alla conservazione e alla rivelazione dei valori riconosciuti in quello stesso oggetto. Tale ottica rende quindi evidente il percorso formativo da affrontare, il suo obiettivo finale e allo stesso tempo le fasi intermedie di approfondimento, mostrando i modi operativi con cui raggiungere possibili risultati. Con intento decisamente dimostrativo, la Guida delinea, dunque, quello che è l’approccio di metodo suggerito nell’ambito dell’esercitazione: unitario e costante nei suoi criteri generali, ma declinato a seconda delle varie istanze conoscitive e di analisi poste dagli oggetti di studio e indirizzato volta per volta in modo diverso, in relazione agli obiettivi della loro salvaguardia e del loro restauro. Venendo all’articolazione della Guida, essa si basa innanzitutto su un’indicazione generale riguardante la linea metodologica seguita, caratterizzata da quattro fasi di approfondimento. Tali fasi sono illustrate da specifiche sezioni attraverso schede grafiche che riprendono parte dei materiali prodotti dagli studenti, selezionati, emendati e rielaborati per l’occasione, pur nel rispetto assoluto della sostanza dell’esercitazione svolta. Piuttosto che illustrare nella loro interezza e organicità casi di studio affrontati, si è preferito estrapolare soltanto singoli approfondimenti, valorizzando così la molteplicità e la varietà dei riferimenti da offrire. Nel fascicolo sono quindi riuniti degli esempi di studio che, pur non costituendo in modo specifico ricerche approfondite ed esaustive sui singoli casi, a causa dei limiti imposti dalla natura didattica di un Laboratorio pari a 14 crediti formativi, nondimeno possono rappresentare un breve insieme di esperienze significative, improntate al raggiungimento della massima consapevolezza possibile circa gli strumenti disponibili, utili alla conoscenza e all’analisi dell’opera e all’individuazione degli obiettivi da perseguire nel restauro. Gli studi presentati, avendo del resto un valore dimostrativo per i metodi e i caratteri dell’indagine storica e di quella diretta sull’organismo, esemplificano in particolar modo le fasi di uno sviluppo critico, volto all’individuazione dei ‘perché’ dell’operazione da proporre e del ‘cosa’ ritenere oggetto del restauro, spingendosi, con tutti i limiti del caso e, certo, non in tutto approfonditamente, sino alla soluzione prevista.

Guida alle esercitazioni nel Laboratorio di Restauro architettonico / Caperna, Maurizio; R., De Sanctis; E., De Luca; A., Licciardello. - STAMPA. - (2012), pp. 1-98.

Guida alle esercitazioni nel Laboratorio di Restauro architettonico

CAPERNA, Maurizio;
2012

Abstract

Il volume ha l’obiettivo di fornire indicazioni di metodo ed esemplificazioni per lo svolgimento della parte applicativa nel Laboratorio di restauro architettonico, tenuto dal curatore nella Facoltà di Architettura dell’Università di Roma “La Sapienza”. Si tratta perciò di un fascicolo rapportato strettamente all’impostazione del Laboratorio e illustrato dagli stessi lavori prodotti dagli studenti (perlopiù nell’ambito delle attività svolte nell’anno accademico 2009-2010): un agile contributo, finalizzato a chiarire in modo conciso ma sufficientemente articolato la natura e le finalità delle elaborazioni da compiere. In questo senso, lo schema prescelto per la realizzazione della Guida riflette in modo diretto la linea metodologica indicata sul piano didattico, strettamente riferita alla specificità disciplinare del Restauro: quella di un rapporto stringente e imprescindibile fra momento della conoscenza dell’oggetto d’intervento e successiva messa a punto della proposta progettuale, indirizzata alla conservazione e alla rivelazione dei valori riconosciuti in quello stesso oggetto. Tale ottica rende quindi evidente il percorso formativo da affrontare, il suo obiettivo finale e allo stesso tempo le fasi intermedie di approfondimento, mostrando i modi operativi con cui raggiungere possibili risultati. Con intento decisamente dimostrativo, la Guida delinea, dunque, quello che è l’approccio di metodo suggerito nell’ambito dell’esercitazione: unitario e costante nei suoi criteri generali, ma declinato a seconda delle varie istanze conoscitive e di analisi poste dagli oggetti di studio e indirizzato volta per volta in modo diverso, in relazione agli obiettivi della loro salvaguardia e del loro restauro. Venendo all’articolazione della Guida, essa si basa innanzitutto su un’indicazione generale riguardante la linea metodologica seguita, caratterizzata da quattro fasi di approfondimento. Tali fasi sono illustrate da specifiche sezioni attraverso schede grafiche che riprendono parte dei materiali prodotti dagli studenti, selezionati, emendati e rielaborati per l’occasione, pur nel rispetto assoluto della sostanza dell’esercitazione svolta. Piuttosto che illustrare nella loro interezza e organicità casi di studio affrontati, si è preferito estrapolare soltanto singoli approfondimenti, valorizzando così la molteplicità e la varietà dei riferimenti da offrire. Nel fascicolo sono quindi riuniti degli esempi di studio che, pur non costituendo in modo specifico ricerche approfondite ed esaustive sui singoli casi, a causa dei limiti imposti dalla natura didattica di un Laboratorio pari a 14 crediti formativi, nondimeno possono rappresentare un breve insieme di esperienze significative, improntate al raggiungimento della massima consapevolezza possibile circa gli strumenti disponibili, utili alla conoscenza e all’analisi dell’opera e all’individuazione degli obiettivi da perseguire nel restauro. Gli studi presentati, avendo del resto un valore dimostrativo per i metodi e i caratteri dell’indagine storica e di quella diretta sull’organismo, esemplificano in particolar modo le fasi di uno sviluppo critico, volto all’individuazione dei ‘perché’ dell’operazione da proporre e del ‘cosa’ ritenere oggetto del restauro, spingendosi, con tutti i limiti del caso e, certo, non in tutto approfonditamente, sino alla soluzione prevista.
2012
Didattica universitaria; Restauro architettonico; Laboratorio
Caperna, Maurizio; R., De Sanctis; E., De Luca; A., Licciardello
06 Curatela::06a Curatela
Guida alle esercitazioni nel Laboratorio di Restauro architettonico / Caperna, Maurizio; R., De Sanctis; E., De Luca; A., Licciardello. - STAMPA. - (2012), pp. 1-98.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/447807
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