Nota a sentenza della Corte Costituzionale italiana n. 356/1998: Tra tutela delle minoranze e rischi etnicistici

Si segnala che con la sentenza C. Cost. 21 ottobre 1998, n. 356 in commento si è verificata una discontinuità qualitativa della giurisprudenza costituzionale. Viene superato l'atteggiamento di cautela che l'aveva contraddistinta, per cui ad una consueta e forte valorizzazione del principio della tutela delle minoranze linguistiche seguivano prudenti conseguenze pratiche. Rilevante, anche perché niente affatto scontata, è poi l'impostazione di fondo secondo la quale vi è una normale corrispondenza tra gruppi linguistici e partiti etnici, muovendosi verso un'interpretazione dello Statuto che risente di suggestioni etnicistiche, discontinua rispetto alle interpretazioni più tradizionali e più in generale rispetto alle concezioni tradizionali della rappresentanza. L'A. segnala i principali dubbi sollevabili in proposito, come pure sulle concrete decisioni della Corte sia per il collegio di Bolzano (in cui la soglia fissata era nettamente inferiore alla consistenza del gruppo linguistico ladino) sia soprattutto per il collegio di Trento (dove strutturalmente una lista ladina non può conseguire seggi anche in assenza di soglie). Inoltre segnala problematicamente come non sia stata percorsa la strada alternativa di una sentenza manipolativa tesa ad esentare dalla soglia la minoranza ladina, che avrebbe avuto significative motivazioni e precedenti. L'A. non ritiene comunque che, ferma restando la necessità per il legislatore di garantire in forma sempre più pregnante i diritti delle minoranze linguistiche sia impedito al Parlamento e al Consiglio regionale di varare nel prossimo futuro incisive riforme della legge elettorale e della forma di Governo.