Il contesto sanitario implica problematiche di particolare rilievo e urgenza dal punto di vista della sicurezza e della manutenzione delle strutture e di tutti i dispositivi medici (apparecchiature, impianti, attrezzature...). È evidente a tutti, infatti, il rilievo sociale della Sanità per ogni paese avanzato, cui corrispondono: -- un progresso tecnologico senza paragoni (salvo le applicazioni aerospaziali); -- una spesa pubblica di eccezionale entità - circa 100 miliardi/ anno, pari al 7% del PIL - comprensiva di un costo di sostituzione e di manutenzione pure di speciale rilievo: circa 7,5 miliardi/anno per la sostituzione e circa 10 miliardi/ anno per la manutenzione [Ministero della Salute - Sistema Informativo Sanitario]; -- aspettative particolarmente elevate e continuamente crescenti da parte dei cittadini. Con oltre 1,3 miliardi di prestazioni sanitarie annuali, circa 22 a persona, oltre 12 milioni di ricoveri, per un totale di 76 milioni di giornate di degenza in un anno, la spesa sanitaria corrente è costantemente cresciuta negli ultimi anni, passando da 52,2 miliardi di euro nel 1996 a oltre 100 miliardi nel 2010. L’attività clinica, di laboratorio, di diagnostica per immagini e strumentale delle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, ammonta a oltre 1,308 miliardi di prestazioni, ovvero circa 22 prestazioni pro capite. Tra le prestazioni effettuate, si trovano al primo posto le analisi chimico cliniche e microbiologiche, seguite dalle prestazioni di medicina fisica e riabilitativa, di recupero e riabilitazione, dalle prestazioni di diagnostica per immagini - radiologia diagnostica e dalla cardiologia. Il servizio sanitario sta nel frattempo riducendo i posti letto, mentre la spesa per il personale dal 1998 è costantemente cresciuta, con un aumento di circa 12 miliardi di euro, pari a oltre il 50% [Centro studi SIC di FederAnziani in collaborazione con il Ceis di Tor Vergata e l’Università Cattolica del Sacro Cuore]. Corrispondentemente, si osservano almeno quattro preoccupanti fenomeni, correlabili all’oggetto del presente lavoro: -- la disomogeneità dei costi sanitari sostenuti nelle diverse regioni italiane (figura 1): un giorno di ricovero costa da 1.453 euro in Basilicata (Ospedale Oncologico Regionale), a 1.018 euro nelle Marche (Ospedale Lancisi), a 876 euro in Campania (Ospedale Cotugno), fino ad arrivare a 382 euro in Lombardia (S. Antonio Abate) e a 375 euro in Sicilia (Ospedale Vittorio Emanuele) [Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali, 2003]. Se tutte le Regioni si fossero posizionate sulla frontiera di spesa efficiente, la spesa sanitaria complessiva nazionale in carico alle Regioni nel 2007 si sarebbe potuta collocare ad un livello di 91.877,90 milioni di Euro; mentre quella del 2008 sarebbe stata di 94.712,93 milioni di Euro. I risparmi di spesa sarebbero ammontati rispettivamente a 11,3 e 11,47 miliardi di Euro, pari allo 0,73% di Pil all’anno. L’impatto aggregato si amplia passando dal lordo al netto della mobilità, altro fenomeno rilevante e in crescita. Certo, aggiustamenti di questa entità non possono compiersi ex-abrupto, soprattutto in un ambito complesso e dalle connotazioni umane e sociali, prima ancora che politiche, come la sanità. [F. Pammolli , G. Papa, N.C. Salerno, La spesa sanitaria pubblica in Italia: dentro la “scatola nera” delle differenze regionali, Quaderno CERM - Competitività, Regolazione, Mercati, 2009].

Il Management dei Sistemi Sanitari. Sicurezza e Manutenzione: da Costo a Fattore di Competitività / Bini, Fabiano; Fedele, Lorenzo; Marinozzi, Franco. - In: MM - MAINTENANCE AND FACILITY MANAGEMENT. - ISSN 1971-1735. - STAMPA. - 6:(2011), pp. 22-27.

Il Management dei Sistemi Sanitari. Sicurezza e Manutenzione: da Costo a Fattore di Competitività

BINI, FABIANO;FEDELE, Lorenzo;MARINOZZI, Franco
2011

Abstract

Il contesto sanitario implica problematiche di particolare rilievo e urgenza dal punto di vista della sicurezza e della manutenzione delle strutture e di tutti i dispositivi medici (apparecchiature, impianti, attrezzature...). È evidente a tutti, infatti, il rilievo sociale della Sanità per ogni paese avanzato, cui corrispondono: -- un progresso tecnologico senza paragoni (salvo le applicazioni aerospaziali); -- una spesa pubblica di eccezionale entità - circa 100 miliardi/ anno, pari al 7% del PIL - comprensiva di un costo di sostituzione e di manutenzione pure di speciale rilievo: circa 7,5 miliardi/anno per la sostituzione e circa 10 miliardi/ anno per la manutenzione [Ministero della Salute - Sistema Informativo Sanitario]; -- aspettative particolarmente elevate e continuamente crescenti da parte dei cittadini. Con oltre 1,3 miliardi di prestazioni sanitarie annuali, circa 22 a persona, oltre 12 milioni di ricoveri, per un totale di 76 milioni di giornate di degenza in un anno, la spesa sanitaria corrente è costantemente cresciuta negli ultimi anni, passando da 52,2 miliardi di euro nel 1996 a oltre 100 miliardi nel 2010. L’attività clinica, di laboratorio, di diagnostica per immagini e strumentale delle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, ammonta a oltre 1,308 miliardi di prestazioni, ovvero circa 22 prestazioni pro capite. Tra le prestazioni effettuate, si trovano al primo posto le analisi chimico cliniche e microbiologiche, seguite dalle prestazioni di medicina fisica e riabilitativa, di recupero e riabilitazione, dalle prestazioni di diagnostica per immagini - radiologia diagnostica e dalla cardiologia. Il servizio sanitario sta nel frattempo riducendo i posti letto, mentre la spesa per il personale dal 1998 è costantemente cresciuta, con un aumento di circa 12 miliardi di euro, pari a oltre il 50% [Centro studi SIC di FederAnziani in collaborazione con il Ceis di Tor Vergata e l’Università Cattolica del Sacro Cuore]. Corrispondentemente, si osservano almeno quattro preoccupanti fenomeni, correlabili all’oggetto del presente lavoro: -- la disomogeneità dei costi sanitari sostenuti nelle diverse regioni italiane (figura 1): un giorno di ricovero costa da 1.453 euro in Basilicata (Ospedale Oncologico Regionale), a 1.018 euro nelle Marche (Ospedale Lancisi), a 876 euro in Campania (Ospedale Cotugno), fino ad arrivare a 382 euro in Lombardia (S. Antonio Abate) e a 375 euro in Sicilia (Ospedale Vittorio Emanuele) [Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali, 2003]. Se tutte le Regioni si fossero posizionate sulla frontiera di spesa efficiente, la spesa sanitaria complessiva nazionale in carico alle Regioni nel 2007 si sarebbe potuta collocare ad un livello di 91.877,90 milioni di Euro; mentre quella del 2008 sarebbe stata di 94.712,93 milioni di Euro. I risparmi di spesa sarebbero ammontati rispettivamente a 11,3 e 11,47 miliardi di Euro, pari allo 0,73% di Pil all’anno. L’impatto aggregato si amplia passando dal lordo al netto della mobilità, altro fenomeno rilevante e in crescita. Certo, aggiustamenti di questa entità non possono compiersi ex-abrupto, soprattutto in un ambito complesso e dalle connotazioni umane e sociali, prima ancora che politiche, come la sanità. [F. Pammolli , G. Papa, N.C. Salerno, La spesa sanitaria pubblica in Italia: dentro la “scatola nera” delle differenze regionali, Quaderno CERM - Competitività, Regolazione, Mercati, 2009].
2011
Sicurezza; manutenzione; strutture sanitarie
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Il Management dei Sistemi Sanitari. Sicurezza e Manutenzione: da Costo a Fattore di Competitività / Bini, Fabiano; Fedele, Lorenzo; Marinozzi, Franco. - In: MM - MAINTENANCE AND FACILITY MANAGEMENT. - ISSN 1971-1735. - STAMPA. - 6:(2011), pp. 22-27.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/439783
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