If the use of biological metaphors through all the literature of architecture and urbanism constantly renewing itself in relation to the acquisition of scientific research and its dissemination, the current use of the architectural literature of the vocabulary of biology and genetics seems to go beyond this level report interdisciplinary ambendo to establish a deeper and operational continuity between the laws morphogenetic attributed to living organisms and the principles of construction and layout problems of architectural spaces. More than the concept of organism as a whole in which the whole is more than the sum of the parts and the relations of interdependence and integration, we refer to the concept and process of self-organization, we try to translate into operational principles apply to architectural practice complexity theories born in the 'scope of the "hard" sciences. It aims to think about the architectural space as a result of an evolutionary process far more capable than ever of flexibility, editability, interactivity, but not devoid of individuality. There are a lot of questions here on the legality of the use of biological metaphors, therefore, - it is considered legitimate to assume any material and as a source of inspiration for an artistic practice and as a means of communication and persuasion to propose their validity

Se l’impiego di metafore biologiche attraversa tutta la letteratura dell’architettura e dell’urbanistica rinnovandosi costantemente in relazione alle acquisizioni della ricerca scientifica ed alla sua divulgazione, l’attuale ricorso della letteratura architettonica al lessico della biologia e della genetica sembra oltrepassare questo livello della relazione interdisciplinare, ambendo a istituire una più profonda ed operativa continuità tra le leggi morfogenetiche attribuite agli organismi viventi e i principi configurativi e costruttivi degli spazi architettonici. Più che al concetto di organismo come totalità nella quale il tutto è più che la somma delle parti e alle relazioni di integrazione e interdipendenza, si fa riferimento al concetto di processo e di autorganizzazione, si cerca di tradurre in principi operativi validi per la pratica architettonica teorie della complessità nate nell’ ambito delle scienze “dure”. Si mira a pensare lo spazio architettonico come risultato di un processo evolutivo assai più capace che in passato di flessibilità, modificabilità, interattività ma non privo di individualità. Non ci si interroga qui tanto sulla legittimità dunque dell’impiego di metafore biologiche, - si ritiene legittimo assumere qualsiasi materiale sia come fonte d’ispirazione di una pratica artistica, sia come strumento di comunicazione e persuasione per proporne la validità; i fraintendimenti così frequenti nella storia dell’architettura non di rado si sono dimostrati fecondi – quanto sulla sua motivazione e sul suo senso.

Introduzione / Secchi, Roberto. - STAMPA. - 4(2005), pp. 9-16.

Introduzione

SECCHI, Roberto
2005

Abstract

If the use of biological metaphors through all the literature of architecture and urbanism constantly renewing itself in relation to the acquisition of scientific research and its dissemination, the current use of the architectural literature of the vocabulary of biology and genetics seems to go beyond this level report interdisciplinary ambendo to establish a deeper and operational continuity between the laws morphogenetic attributed to living organisms and the principles of construction and layout problems of architectural spaces. More than the concept of organism as a whole in which the whole is more than the sum of the parts and the relations of interdependence and integration, we refer to the concept and process of self-organization, we try to translate into operational principles apply to architectural practice complexity theories born in the 'scope of the "hard" sciences. It aims to think about the architectural space as a result of an evolutionary process far more capable than ever of flexibility, editability, interactivity, but not devoid of individuality. There are a lot of questions here on the legality of the use of biological metaphors, therefore, - it is considered legitimate to assume any material and as a source of inspiration for an artistic practice and as a means of communication and persuasion to propose their validity
2005
Il pensiero delel forme tra architettura e schienze delal vita
8887570876
Se l’impiego di metafore biologiche attraversa tutta la letteratura dell’architettura e dell’urbanistica rinnovandosi costantemente in relazione alle acquisizioni della ricerca scientifica ed alla sua divulgazione, l’attuale ricorso della letteratura architettonica al lessico della biologia e della genetica sembra oltrepassare questo livello della relazione interdisciplinare, ambendo a istituire una più profonda ed operativa continuità tra le leggi morfogenetiche attribuite agli organismi viventi e i principi configurativi e costruttivi degli spazi architettonici. Più che al concetto di organismo come totalità nella quale il tutto è più che la somma delle parti e alle relazioni di integrazione e interdipendenza, si fa riferimento al concetto di processo e di autorganizzazione, si cerca di tradurre in principi operativi validi per la pratica architettonica teorie della complessità nate nell’ ambito delle scienze “dure”. Si mira a pensare lo spazio architettonico come risultato di un processo evolutivo assai più capace che in passato di flessibilità, modificabilità, interattività ma non privo di individualità. Non ci si interroga qui tanto sulla legittimità dunque dell’impiego di metafore biologiche, - si ritiene legittimo assumere qualsiasi materiale sia come fonte d’ispirazione di una pratica artistica, sia come strumento di comunicazione e persuasione per proporne la validità; i fraintendimenti così frequenti nella storia dell’architettura non di rado si sono dimostrati fecondi – quanto sulla sua motivazione e sul suo senso.
02 Pubblicazione su volume::02c Prefazione/Postfazione
Introduzione / Secchi, Roberto. - STAMPA. - 4(2005), pp. 9-16.
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